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MILANO | VIASATERNA | 19 aprile – 16 luglio 2021

di PIETRO BAZZOLI

“Buongiorno”
“Giorno, dove la porto?”
“Via Leopardi numero 30, per favore”.
L’uomo metterebbe in moto, sicuro, senza pensare, e si immetterebbe nel traffico dell’ora di punta, fluido a momenti alterni.
Dal sedile posteriore vedresti il digitare automatico delle dita sullo schermo azzurrino del navigatore fissato sul cruscotto.
Una pausa.
Di nuovo, la medesima operazione, leggermente più seccata. Ancora, la terza, ma più convulsa, come se i secondi rubati all’ordinario fossero la prova tangibile dell’incredibile.
“Mi scusi, può ripetere?”
“Via Leopardi, numero 30”

Dancing30 by Kings, installation view, VIASATERNA, Milano Courtesy VIASATERNA Gallery

A quel punto il tassista, confuso, aprirebbe con la mano destra il vano portaoggetti posto sul lato del lato passeggero, sporgendosi un poco col corpo oltre il freno a mano. Dopo qualche rapida mossa in bilico tra le vie del centro di Milano, la guida e lo stupore, l’uomo deciderebbe di approfittare del semaforo rosso – uno di quelli che, a Milano, durano un’eternità, come se all’incrocio dovesse passare l’intera orda di barbari bianchi descritta da Paul Verlaine – per aprire velocemente la mappa stradale. Un reperto quasi ancestrale, ma l’uomo al volante potrebbe essere un romantico e anche lui, talvolta, si potrebbe cullare nel dolce fruscio della carta spiegazzata che, vedresti di sfuggita, porterebbe la notazione Aci 1997, le pieghe bianche e i colori sgualciti. Eppure, penseresti (come lui) che le città mutano, si trasformano ma che alla fine restano sempre le stesse.
Quasi.
“È sicuro?”, ti chiederebbe certamente “Qui non risulta”.
Potrebbe andare esattamente in questo modo, in una scena che potrebbe sembrare l’incipit di un romanzo calviniano, come se le minuscole discrepanze del reale fossero le pieghe dentro cui scorre l’esistenza.

Dancing30 by Kings, installation view (Wanna dance, 2021, neon on silver curtain, 30×150 cm), VIASATERNA, Milano Courtesy VIASATERNA Gallery

La mostra a Milano da VIASATERNA del duo King composto da Daniele Innamorato e Federica Perazzoli gioca proprio su ciò che non è reale, bensì frutto di una svista. Dancing30 altro non è che la cronistoria dell’immaginario locale Club30, luogo misterioso in bilico tra il proibizionismo e l’esoterico, tra la cabala e una scena vittoriana. Una discoteca abbandonata e senza tempo, situata al numero mancante di via Leopardi, tra il ventotto e il trentadue. Solo un’insegna, posta per l’occasione, ne rivela l’esistenza, palpitando al ritmo di una musica ovattata che invita all’ingresso, una discesa verso l’ignoto. In quel palazzo senza numero, “erano appena iniziati i lavori di ristrutturazione quando un giorno fu fatta una scoperta. In una cavità tra le scale e il muro portante, avvolto in un nastro rosso, era stato accuratamente nascosto un pacchetto di lettere. Lettere scritte a mano su carta di papiro raccontavano la storia del Club30”.
È certo una narrazione suggestiva, quella che regge l’intera mostra, che è unica perché cucita perfettamente attorno alla galleria: in nessun altro luogo, infatti, avrebbe avuto lo stesso dinamismo, la medesima presenza scenica. Una mostra che fa della sua unicità (quanti altri “errori” topografici riuscireste a trovare a Milano in concomitanza di una galleria d’arte?) la chiave per divulgare un messaggio ironico, suggestivo e, dunque, universale. Una mostra che riesce a rendere aperta a tutti la concezione stessa di esclusività, posta nella sua concezione migliore. Il Club30 apre le proprie porte in una galleria rubata a un racconto di Buzzati, riuscendo a stupire e coinvolgere, a far vivere i suoi spazi inesistenti attraverso opere che coinvolgono, straniscono e conducono verso un gioco di rimandi e allusioni che spaziano da immagini a suoni, da luci a sensazioni.

Dancing30 by Kings, installation view, VIASATERNA, Milano Courtesy VIASATERNA Gallery

Perché Dancing30 è prima di tutto una mostra emotiva, un progetto che delinea i confini di un luogo surreale, dove confrontarsi con personalità che indossano maschere polimorfe e multiformi, dove le belve sono ammansite e scevre di ogni efferatezza animale e non ci si stupirebbe d’incontrare i fantasmi di un’alta società ormai relegata ai soli romanzi.
Personaggi i cui volti si intravedono nelle opere di collage di piccole e grandi dimensioni, sovrapposti, meticolosamente ritagliati da altri libri, documenti, stampe in edizione, figurine, tutti combinati insieme, come ne La casa delle bambole di Max Ernst, dove si ritrovano all’interno delle stanze affollate e delle finestre di un intero edificio che ricordano i gironi danteschi o la Torre di Babele, in una molteplicità di narrazioni complesse.
VIASATERNA si trasforma in un ambiente nuovo, mutando prima di tutto il proprio essere e cedendo il passo della propria esistenza, della propria tangibilità, in favore di un luogo irreale che assume confini reali solo all’interno della mostra. È questo lo snodo cruciale: in ogni mostra, ovviamente, una galleria muta, si trasforma e vive delle opere esposte. Ma raramente si può assistere a una magia come quella di Via Leopardi: l’insegna luminosa posta all’esterno è il crocevia verso una realtà altra che, davvero, si ha l’impressione di attraversare.

Dancing30 by Kings

19 aprile – 16 luglio 2021

VIASATERNA
Via G. Leopardi 32, Milano 

Orari: da lunedì a venerdì 12.00-19.00

Info: +39 02 36725378
info@viasaterna.com
www.viasaterna.com

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