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VERONA | PALAZZO MAFFEI CASA MUSEO

Intervista a VANESSA CARLON di Lisangela Perigozzo

Lo scorso 9 marzo a Palazzo Maffei Casa Museo, nel centro storico di Verona, è stata inaugurata una nuova installazione a cura di Claire Fontaine, Beauty is a ready-made. Questo intervento ha dato nuova vita a La Bagnante di Alessandro Puttinati – già parte della Collezione Carlon – completando così l’opera esistente.
Beauty is a ready-made va così ad ampliare la raccolta d’arte Carlon che, esposta nel suggestivo Palazzo Maffei, offre ai visitatori un’immersione nella vicenda artistica di due millenni, con oltre seicento opere che spaziano dall’archeologia greco-romana ai giorni nostri. Il progetto, promosso e sostenuto dalla Famiglia Carlon, rende accessibile una collezione ricca e diversificata, frutto di cinquant’anni di dedizione e passione dell’imprenditore veronese Luigi Carlon.

Claire Fontaine (Fulvia Carnevale e James Thornhill, al centro) alla conferenza stampa del 9 marzo, insieme a Vanessa Carlon sulla sinistra e Gabriella Belli sulla destra | Ph. Andrea Pugiotto

Il lavoro di Claire Fontaine, contraddistinto da un’approccio concettuale femminista, aggiunge un nuovo livello di significato e riflessione alla scultura mediante un’intervento site-specific che offre una prospettiva contemporanea e stimolante. La statua ottocentesca in pregiato marmo di Carrara diviene il fulcro di questa nuova narrazione, illuminata dalla visione e dalla sensibilità artistica degli autori, che la rendono un’opera con una circolarità di significato straordinariamente profonda.

Vanessa Carlon | Ph. Mattia Zoppellaro

Questo connubio tra arte contemporanea e patrimonio storico invita i visitatori a riflettere sulla continuità e sulla trasformazione dell’arte nel tempo, e con essa dei concetti veicolati.
Palazzo Maffei Casa Museo si conferma così non solo come museo, ma come un vivace centro culturale che promuove il dialogo tra passato e presente, arricchendo il panorama artistico e culturale della città di Verona. Abbiamo avuto il piacere di approfondire queste tematiche con la Dottoressa Vanessa Carlon, Direttrice di Palazzo Maffei Casa Museo.

Come si inserisce l’intervento di Claire Fontaine nel contesto storico e artistico di Palazzo Maffei Casa Museo? Inoltre, in che modo lo statement Beauty is a ready-made – titolo dell’installazione – si relaziona con il concetto di bellezza nell’ambito della Collezione Carlon?
Un’antica epigrafe accoglie i visitatori del palazzo e ricorda come nel 1668 Rolandino Maffei, terminati i lavori di riedificazione del palazzo, avesse posto al centro del cortile una fontana con una scultura di Nettuno. Questi inserimenti sono scomparsi nel corso dei secoli e mio padre, Luigi Carlon, ha voluto allora collocare al loro posto una scultura femminile che potesse evocare il rapporto con l’acqua. La scelta è ricaduta su una statua ottocentesca dalla storia critica importante, ma di cui si erano perse le tracce fino a pochi anni fa, La Bagnante realizzata da Alessandro Puttinati nel 1846 ed esposta nello stesso anno con grande successo alla mostra di Brera: una figura romantica di donna che si accinge al bagno. Tuttavia il progetto espositivo di Palazzo Maffei Casa Museo, così come è nell’abitazione del collezionista, si connota per i continui cortocircuiti visivi creati da dialoghi tra antico e moderno. Anche La Bagnante dunque si desiderava fosse in relazione con un’opera d’arte contemporanea che permettesse nuove chiavi di lettura, una visione diversa del tema e del soggetto. È stata Gabriella Belli, responsabile del progetto scientifico della Casa Museo, sollecitata da mio padre su questo, a pensare a Claire Fontaine per un’installazione inedita.
È proprio vero che le opere vanno guardate con gli occhi dei contemporanei: La Bagnante che alza le sue vesti per entrare nella fonte oggi potrebbe apparire solo l’esecuzione virtuosa di una scultura. Ma sui contemporanei del Puttinati una donna discinta che effetto faceva? Beauty is a ready-made opera di un’artista collettiva femminista apre al relativismo del bello e in dialogo con La Bagnante invita alla demolizione di una visione stereotipata e alla messa in discussione della concezione maschile della bellezza femminile.

Claire Fontaine (Collettivo – Parigi, 2004) “Beauty is a ready made” 2024, lettere a LED, tridimensionali, struttura e supporto; Alessandro Puttinati – “La Bagnante” 1846, marmo di Carrara. Verona, Palazzo Maffei Casa Museo | Ph. Andrea Pugiotto

Il dialogo tra l’antico e il contemporaneo costituisce il cardine del progetto museografico di Palazzo Maffei Casa Museo. L’intervento di Claire Fontaine su La Bagnante di Puttinati ne è la dimostrazione. Come si sviluppa questo concetto all’interno della collezione e in che modo si manifesta nel percorso espositivo?
La Collezione Carlon è molto eterogenea pur avendo dei nuclei fondamentali che mio padre ha approfondito e implementato negli anni. Una collezione che spazia attraverso i secoli e tra le diverse forme d’arte e che anche nel privato è sempre stata occasione di relazioni inattese tra arte antica, moderna o contemporanea, sviluppando in alcuni casi anche l’idea di una wunderkammer.
Nella Casa Museo questo dialogo permane e si raffina grazie a un percorso che pur seguendo la cronologia si sviluppa soprattutto per nessi emozionali e per temi la mater amorevolissima, l’ira funesta, le eroine, ecc. Ecco dunque che un taglio rosso di Fontana si affianca a una Crocifissione lignea del tre-quattrocento a esprimere il dramma del sacrificio; o la possente Maternità di Marino Marini ben dialoga con una infilata di Madonne con il Bambino del quattro e cinquecento di autori importanti tra cui lo stesso Veronese. Questi intrecci diacronici si sviluppano poi nel cosiddetti “salotti del collezionista” dove quadri, sculture ma anche mobili e arti applicate antiche e moderne si mescolano creando legami di gusto e affinità elettive.

Sala “Sulla metamorfosi del paesaggio e la bella natura”. Al centro della sala Antonio Canova “Amorino” 1788-1794, gesso; alle pareti Chiara Dynys “Over Nature” 2021, acciaio trafilato dorato a 24 carati, vetro | Ph. Luca Rotondo

L’apertura di Palazzo Maffei denota un impegno tangibile verso la creazione di uno spazio dinamico e coinvolgente per la comunità, proponendo un vasto programma di eventi e iniziative in partenariato con istituzioni di rilievo a Verona. In che modo Palazzo Maffei Casa Museo contribuisce all’arricchimento della programmazione culturale cittadina e qual è la direzione che avete intrapreso per valorizzare la collezione e promuovere l’arte in generale?
Abbiamo lavorato per diventare un punto di riferimento culturale, vivace e speriamo sempre più coinvolgente; crediamo fermamente nel valore positivo dell’arte come stimolo alla crescita sociale, come fonte di benessere, occasione per i giovani di guardare alla vita e al proprio futuro in modo positivo ma anche con capacità critiche e visioni diverse.
Ecco perché abbiamo attivato collaborazioni in primis con l’Università di Verona e con l’Accademia di Belle Arti, coinvolgendo attivamente nella vita del Museo i giovani studenti, ma anche con il Teatro Stabile e con la Fondazione Arena di Verona per promuovere incroci tra danza, arte e musica e rileggere in maniere sempre nuova la collezione.
Un nostro punto di forza è poi l’attività che si svolge nel Teatrino di Palazzo Maffei: un luogo di incontro accogliente e aperto, sia perché lo sguardo dalle finestre spazia su Piazza delle Erbe con delle vedute straordinarie, sia perché proponiamo un fitto calendario di incontri a ingresso gratuito durante l’autunno e l’inverno, con Fondazioni e artisti famosi: Arcangelo Sassolino, Emilio Isgrò, Gian Maria Tosatti, Nico Vascellari, la Fondazione Vedova, la Fondazione Manzoni e poi studiosi, divulgatori come Jacopo Veneziani e Luca Scarlini, autori di libri e di film sull’arte. E siamo felici di aver trovato un partner sensibile come il pastificio Rana che condividendo la nostra attenzione nei confronti dei giovani e delle scuole ci sta permettendo di assicurare ingressi e visite guidate gratuite a 12000 studenti con le loro classi.

Intermezzo d’autore. Sulla parete di fondo: dipinti settecenteschi di Pietro Rotari e Gino De Dominicis “Senza titolo” 1936 | Ph. Luca Rotondo

Palazzo Maffei
Casa Museo
Piazza Erbe 38-38A, Verona

Orari: lunedì, giovedì, venerdì, sabato, domenica: 10.00 – 18.00. Martedì e mercoledì chiuso.

Info: +39 045 5118529  
info@palazzomaffeiverona.com

www.palazzomaffeiverona.com

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