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MATERA | IPOGEI MOTTA | Fino al 13 gennaio 2020

di CHIARA CANALI

Inaugurata in coda alle tante iniziative e mostre di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, è in corso Éter di Abel Herrero, organizzata dall’Associazione Kontainer in collaborazione con l’Associazione Culturale La Scaletta, patrocinata da Comune di Matera, Fondazione Matera Basilicata 2019, Regione Basilicata, Comune di Parma, Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini.

Abel Herrero, veduta della mostra Éter, Ipogei Motta, Matera

Éter è il nome di una serie di 8 quadri realizzati appositamente per i suggestivi spazi degli Ipogei Motta, nel cuore del centro storico di Matera. Con questi dipinti, di grande formato, Herrero si avvicina al tema del sacro attraverso la rilettura e rappresentazione dell’iconico volto del Cristo nel film Vangelo secondo Matteo, girato da Pier Paolo Pasolini proprio nel paesaggio archetipico di Matera nel 1964. Si tratta di fotogrammi ingranditi, tratti da specifiche inquadrature del film, che ritraggono la figura carismatica di Enrique Irazoqui, il Cristo guerriero di Pasolini.
Nella sua ricerca pittorica l’artista si muove in un territorio di confine tra figurativo e non figurativo dove l’elemento cromatico viene elevato a contenuto concettuale e simbolico del lavoro, che avviene mediante azioni di sottrazione della materia pittorica e una stesura gestuale veloce.

Anche in queste opere la tecnica è quella, a lui cara, della saturazione cromatica già utilizzata in precedenza in due esposizioni omaggio a personaggi storici rilevanti per il suo pensiero: il bianco e nero era stato circoscritto per una prima mostra a L’Avana con ritratti di oppositori del regime sovietico mentre il verde era stato scelto in un secondo progetto a Todi dedicato a Giacomo Leopardi e intitolato M’è verde il naufragare in questo mare.

Abel Herrero, veduta della mostra Éter, Ipogei Motta, Matera

Per questo motivo qui la scelta è ricaduta su una figura come Pier Paolo Pasolini, che Herrero fa oggetto non solo di una mimesi tematica ma anche stilistica: omaggiando cioè lo stile ieraticamente frontale delle icone orientali russe che già aveva apprezzato attraverso lo studio di Pavel Florenskij.
Alla serie di quadri dedicati alla figura del Cristo, raffigurata con lo sguardo frontale e obliquo, con gli occhi rivolti prima al cielo e poi a terra, ha affiancato una Croce tecnologica, fatta di televisori muti che emettono rumore bianco, caratterizzato dall’assenza di periodicità nel tempo e da ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenza.
Come afferma Andrea Cortellessa nel suo testo introduttivo alla mostra:

“L’etere si vede così ridotto, da antica quintessenza mistica, a babelica placenta dell’idiozia contemporanea. Ma già la moltiplicazione cui viene sottoposta l’Icona allude, forse, a una drammatica perdita di identità” e ancora “In forma perfettamente laica, Herrero innalzava così un’iconostasi del sacrificio moderno: dell’Imitazione di Cristo, cioè, quale possiamo concepirla noi, figli del secolo, cane lupo dell’intolleranza e dei totalitarismi”.

ABEL HERRERO. ÉTER
Testi Andrea Cortelessa e Daniele Balicco

Fino al 13 gennaio 2020

Ipogei Motta
Gradinata San Bartolomeo 46, Matera

Orari: dal martedì alla domenica, dalle 16.00 alle 20.00, ingresso libero

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