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BOLOGNA | sedi varie

Intervista ad ALESSANDRA D’INNOCENZO di Raffaele Quattrone

«Il tema “Coscienza” complesso e misterioso, da secoli interroga filosofi e scienziati. Ha basi biologiche cerebrali, ma coinvolge anche processi cognitivi superiori come attenzione, memoria e pensiero astratto. La coscienza permea ogni aspetto dell’essere, è la luce interiore che illumina l’esistenza. Non è localizzabile in una parte specifica della mente o del cervello, è immanente al tutto. La coscienza è all’origine dell’intenzionalità, della creatività, della libertà; rende possibile trascendere i condizionamenti materiali, elaborare idee astratte, fare scelte deliberate. In quanto fondamento dell’esperienza, la coscienza è il presupposto di ogni conoscenza. Crea la realtà fenomenica, il mondo così come appare alla nostra mente».

Do ut do (nome creato da Alessandro Bergonzoni), nato nel 2011 nell’ambito della raccolta fondi dell’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli, è un progetto di beneficenza che unisce arte ed etica nella convinzione che l’arte possa essere uno strumento potente per affrontare questioni cruciali della nostra società. “Si dà per dare” e non perché ci si aspetti qualcosa in cambio.

Fabrizio Cotognini, De contemptus Mundi (dettaglio)

In occasione di Arte Fiera 2024 do ut do ha esplorato il tema della “coscienza” coinvolgendo 13 artisti che hanno portato in tre sedi espositive 24 opere.
Le opere, dopo Arte Fiera, entreranno ufficialmente nella grande collezione do ut do, per poi essere assegnate a collezionisti o musei a fronte di un contributo all’Associazione Amici della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli. Come nelle passate edizioni, anche per il 2024 l’intero ricavato verrà devoluto alla Fondazione Hospice Seràgnoli, dedita all’assistenza e alla cura di pazienti affetti da malattie inguaribili e delle loro famiglie e alla formazione e ricerca, attraverso l’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa. Dopo il sostegno di Yoko Ono nel 2012, dei Masbedo nel 2014, di Dario Fo e Alessandro Mendini nel 2016, di Philip Rylands e nuovamente Alessandro Mendini per l’edizione 2018-2020, l’edizione 2024, il cui tema è “La Coscienza”, vede come ambasciatrice Karole Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e della Fondazione Solomon R. Guggenheim per l’Italia.
Karole Vail ha dichiarato a tale proposito:

Il mondo di oggi è più turbolento che mai, il che rende urgente interrogarsi sul significato di una coscienza morale ed etica, su ciò che crediamo sia giusto e su ciò che si decide sia giusto. Per citare e parafrasare un collega del museo, stiamo attraversando un momento di grandi passioni e di molte urgenze e turbolenze politiche e sociali. In momenti come questi dobbiamo rimanere vigili e sostenere le proteste e le interazioni pacifiche con la garanzia di evitare ogni tipo di violenza, mantenendo il rispetto e una sana dose di empatia per i diversi modi di vivere, le fedi e i codici”.

In occasione dell’opening ho incontrato Alessandra D’Innocenzo, fondatrice e presidente di do ut do e le ho fatto qualche domanda su questa edizione per comprenderne meglio il progetto.

do ut do per questa edizione è distribuita su quattro sedi. C’è un motivo particolare? C’è un percorso consigliato?
No, non c’è un vero percorso, l’unico filo conduttore è il tema della coscienza cui si sono ispirati gli artisti. Nella sede di Arte Fiera abbiamo allestito le opere di Luca Blumer, Fabrizio Cotognini, Oliver D’Auria, Maurizio Finotto, Luigi Ontani, Danijel Zezelj. Il nostro stand è stato realizzato da Mario Cucinella, Fondatore e Direttore creativo di Mario Cucinella Architects con l’aiuto di tantissimi sponsor.
La Fondazione Massimo e Sonia Cirulli ospita le opere di Luca Blumer, Luca Maria Castelli, Oliver D’Auria, Maurizio Finotto – una grande installazione di barche create con la plastica raccolta nelle spiagge – Andrew Huston, Rae Martini, Nino Migliori, Ornaghi e Prestinari e Simone Pellegrini, in dialogo con la loro collezione permanente. La Galleria Stefano Forni ha accolto le opere di Rae Martini, artista con un percorso importante alle spalle che rappresenta lo stato dinamico della materia, e Terri Pecora che ha realizzato tre tavole di legno su cui è inciso il suo testo sulla coscienza. Quest’opera è nata casualmente: quando ho ricevuto il testo di Terri come contributo per il libro “In Coscienza” me ne sono subito innamorata, era così bello che l’ho subito rappresentato visivamente ed è stato allora che abbiamo pensato di farne un’opera. Infine, abbiamo esposto una delle foto di Nino Migliori anche presso la sede di PwC.

Rae Martini, Modulare 005, 2022, carta antica, solventi, catrame, idropittura su tela collage, decollage, combustione, 135x135x4 cm

Per quanto riguarda il tema, coscienza, come siete arrivati a questo tema e quanto è importante per la nostra società?
Non so se ci hai seguito dall’inizio. La prima vera mostra importante che abbiamo fatto è stata a Pompei, curata da Andrea Viliani e Massimo Osanna. È stata una mostra importante con 36 opere, 6 mesi di permanenza, la prima mostra di arte contemporanea nel sito archeologico di Pompei… Una bellissima esperienza. Per trovare un titolo a questa mostra, mi sono rivolta a un mio carissimo amico, Alessandro Mendini, che ci suggerì “La morale dei singoli”. Da quel momento, abbiamo provato a stimolare la riflessione su tematiche di un certo valore etico-sociale. Nel 2023, ad esempio sulla “Fragilità” che abbiamo presentato sempre in Arte Fiera. Ci siamo resi conto ad un certo punto che dietro questi titoli c’era della coscienza, partiva tutto da lì. Abbiamo così dato l’opportunità a tutti coloro che hanno voluto prendere parte a questa edizione di riflettere e scrivere sul tema, di esprimersi. Abbiamo ricevuto tantissimi testi in pochissimo tempo che abbiamo raccolto nel libro “In Coscienza”. Se avessimo avuto più tempo avremmo sicuramente realizzato un volume ancora più corposo.

Hai accennato alla nascita del progetto, quando avete pensato ad esso come supporto alle attività filantropiche di Seràgnoli, perché l’arte è risultata per voi lo strumento vincente rispetto magari altri possibili come la musica, il cinema, ecc.?
Quando sono stata chiamata dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli ho individuato nell’arte lo strumento che sentivo più appropriato allo scopo perché è qualcosa che amo da sempre. L’arte è un linguaggio che tutti conosciamo e in questo caso si è fatta strumento di condivisione sociale. Non abbiamo inventato nulla di nuovo, ci siamo semplicemente messi in gioco con qualcosa che eravamo capaci di fare.
Chiunque fosse interessato ad approfondire il nostro progetto può richiedere una copia del libro “In Coscienza” all’indirizzo info@doutdo.it.

 

DO UT DO. VIII edizione

1 – 4 febbraio 2024

Arte Fiera
Padiglioni 26, stand B102

Galleria Stefano Forni
Piazza Cavour, 2 (BO)

Fondazione Cirulli
Via Emilia, 275, San Lazzaro di Savena (BO)

Info: https://www.doutdo.it/
info@doutdo.it

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