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BOLOGNA | SEDI VARIE | 27 gennaio – 5 febbraio 2023

Si avvicina l’undicesima edizione di ART CITY Bologna, in programma dal 27 gennaio al 5 febbraio, che ha l’obiettivo di fare da preludio e da accompagnare lo svolgimento di Arte Fiera (leggi qui).
L’art week con il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali – promossa da Comune di Bologna e BolognaFiere e diretta per il sesto anno da Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – nel suo percorso di crescita e consolidamento, ha trovato nella dilatazione spaziale e nei fluidi slittamenti di confini la sua cifra distintiva quale progetto culturale collaterale alla kermesse fieristica, dando vita a una forma diffusa di alleanza tra città, fiera, arte e cultura davvero unica e peculiare nel panorama nazionale.

Nell’edizione 2023 il main program si articola in uno special project e in 12 main projects che, come di consueto, vanno a comporre una proposta ampiamente rappresentativa delle pratiche artistiche contemporanee. Proiettandosi oltre i confini urbani, in una sfera territoriale ancora più estesa e policentrica che interessa l’intera area metropolitana di Bologna, il programma sarà animato complessivamente da oltre 150 eventi.

Per questa undicesima edizione i luoghi spaziano tra differenti tipologie, offrendo nuove esperienze e punti di vista rinnovati sulla città. Sono interessati dal main program: Teatri di Vita, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Nuovo Parcheggio Stazione in via Aristotele Fioravanti, Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De’ Toschi, Cassero LGBTI+ Center, Alchemilla a Palazzo Vizzani, LabOratorio degli Angeli, Padiglione de l’Esprit Nouveau, Oratorio di San Filippo Neri, Palazzo Bentivoglio, Sala Studio di Teatri di Vita, Bagni di Mario (Conserva di Valverde) e lo spazio KAPPA-NÖUN, situato nel Comune di San Lazzaro.

Proseguendo la sperimentazione del formato che lo contraddistingue dal 2018, con gli interventi di importanti artisti internazionali quali Vadim Zakharov, les gens d’Uterpan, Romeo Castellucci, Gregor Schneider e Tino Sehgal, lo special project invita ancora una volta il pubblico a immergersi in vere e proprie opere d’arte viventi con il lavoro Have a Good Day! nato dalla collaborazione tutta al femminile di Vaiva Grainytė (autrice del libretto), Lina Lapelytė (compositrice e direttrice musicale) e Rugilė Barzdžiukaitė (regista e scenografa), presentato nella sede di Teatri di Vita in tre repliche: venerdì 3 e sabato 4 febbraio alle ore 20, domenica 5 febbraio alle ore 17. Come componenti del collettivo Neon Realism, nel 2019 le tre artiste hanno ottenuto il Leone d’Oro per la migliore Partecipazione Nazionale con il Padiglione della Lituania con l’installazione Sun & Sea (Marina), a cura di Lucia Pietroiusti, nell’ambito della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Accolta con grande successo di pubblico e di critica in tutto il mondo, e definita dal quotidiano statunitense The New York Times “intelligente, affascinante e silenziosamente sovversiva”, questa sorprendente opera lirica per dieci cassiere, con sottofondo di un centro commerciale e pianoforte racconta la vita interiore delle lavoratrici protagoniste, mostrando che cosa si nasconda dietro i sorrisi forzati e i saluti meccanici “Buongiorno!”, “Grazie!”, “Buona giornata!”. Lo spettacolo trasforma l’alienazione quotidiana di cassiere senza volto e dalle sembianze robotiche in personaggi vivaci e brillanti, le cui biografie e pensieri segreti diventano brevi drammi di carattere personale che si fondono in un coro comune. La critica alla società capitalistica contemporanea viene espressa con ironia, humour, poesia e paradosso, evitando qualsiasi giudizio moralistico. L’opera Have a Good a Day! di Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė e Rugilė Barzdžiukaitė è prodotta da Operomanija. Come special project di ART CITY Bologna 2023, l’evento è curato da Lorenzo Balbi e promosso da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Istituto di Cultura Lituano, Ambasciata di Lituania in Italia e Consolato Onorario di Lituania in Emilia-Romagna, in collaborazione con Teatri di Vita. Il libretto dell’opera è cantato in lituano, con sottotitoli in inglese e italiano. Prenotazioni aperte dal 25 gennaio sul sito teatridivita.it/prodotto/have-a-good-day/.

Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė, Rugilė Barzdžiukaitė,Have a Good Day!. Foto Modestas Endriuška

La nostra selezione dei main projects di Art City 2023 parte dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna con Atlantide 2017 – 2023, personale del video artista e regista italiano Yuri Ancarani, a cura di Lorenzo Balbi. La mostra è concepita come un'”esplosione” del film Atlantide (2021), presentato in anteprima nella sezione “Orizzonti” della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 e, a seguire, in numerosi festival internazionali: un viaggio all’interno del processo di ricerca e dei numerosi materiali prodotti nell’arco di circa sei anni, prima, durante e dopo la realizzazione dell’opera, sui quali l’artista ha operato una selezione, dando loro una nuova formalizzazione.
In un’atmosfera avvolgente e immersiva, il pubblico potrà seguire una extra-narrazione che va oltre il lungometraggio, grazie a una serie di contenuti inediti prodotti per la mostra.
Atlantide 2017 – 2023 si realizza con il sostegno del Trust per l’Arte Contemporanea, grazie al main sponsor Gruppo Hera, in partnership con il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e IWONDERFULL, in collaborazione con I Wonder Pictures, Dugong Films e Rai Cinema. A Yuri Ancarani è inoltre dedicata la prima edizione del progetto Led Wall Commission ideato da Arte Fiera: all’ingresso di Piazza Costituzione un megaschermo di 5×9 metri proietterà video d’artista concepiti specificamente per il formato billboard e per la visione di chi sta attraversando la soglia del quartiere.

Yuri Ancarani, Atlantide (still video), 100’,
Italia/Francia, 2021. Courtesy l’artista

Proseguiamo con il LabOratorio degli Angeli con Guarda caso, un progetto site specific di Eva Marisaldi, a cura di Leonardo Regano e realizzato in collaborazione con la Galleria De’ Foscherari di Bologna, in cui l’artista rilegge il luogo come un grande archivio transitorio, custode temporaneo di opere e oggetti d’arte che, nel loro casuale incontrarsi, raccontano una storia in continua evoluzione.
Il percorso di mostra si apre con Narciso (2022), scultura inedita che nel solco della pratica di Marisaldi mescola i linguaggi espressivi proponendo un’azione sonora e luminosa che si confronta con l’estetica aleatoria: una scatola sonora che proietta sul soffitto dei pattern laser di luce rossa e presenta alla sua sommità due mani in filo d’argento che mimano con loro la gestualità il gioco degli elastici tra le dita. L’intervento di Marisaldi prosegue e si sviluppa sui grandi tavoli da lavoro dell’ex Oratorio, su cui dispone una selezione di opere tra quelle attualmente in restauro accompagnata da un intervento grafico ad esse ispirato e che si snoda nella sala per alcuni metri, “nuvole di scarabocchi ritmici e ricorrenti”, come li definisce Marisaldi, realizzati mediante un dispositivo robotico prodotto in collaborazione con Enrico Serotti. In connessione con il suo intervento nell’ex Oratorio, Eva Marisaldi propone alle pareti della sala attigua l’allestimento di alcune grandi carte del ciclo Parties (2006-2007), seguendo una metodologia conservativa nuova proposta in collaborazione con il LabOratorio degli Angeli.
Nella sala della Biblioteca, è presentata 3000 pagine opera sonora che Marisaldi ha prodotto nell’aprile del 2018 nel piccolo Teatro di Villa Aldrovandi Mazzacorati, a Bologna. L’artista ha chiesto ad un gruppo di performer volontari di partecipare a un’azione collettiva, sfogliando all’unisono le pagine di un elenco telefonico sotto la direzione dal musicista Enrico Serotti. Il risultato finale, un’onda sonora ricavata dal montaggio della registrazione di più azioni e trasmessa attraverso grandi altoparlanti fatti di lastre di cartone, è declinato dall’artista in un raffinato riferimento alla carta e alla sua matericità evocativa e che trova nuova celebrazione e enfasi riproposto all’interno dell’atelier di restauro dove la carta è abitualmente “curata”. Fino al 18 febbraio 2023.

Eva Marisaldi, Parties II, 2006, computer, servomotori, software, legno, metallo, plastica, inchiostro, pennello, cm 40x40x30

Eva Marisaldi. Guarda caso
A cura di Leonardo Regano

30 gennaio – 18 febbraio 2023
Inaugurazione 28 gennaio, ore 18

LabOratorio degli Angeli
via degli Angeli 31, Bologna

Info: LabOratorio degli Angeli
Tel. 051 583200 | info@laboratoriodegliangeli.itwww.laboratoriodegliangeli.it

Nella Sala Convegni di Banca di Bologna presso Palazzo De’ Toschi dal 31 gennaio al 19 febbraio apre al pubblico Finding Form, una mostra dedicata al lavoro dell’artista tedesca Bettina Buck (Colonia, 1974 – Berlino 2018), a cura di Davide Ferri, che restituisce il percorso dell’artista a partire dalla sua ricerca ventennale sulla scultura come tensione verso una forma che è sempre parte di un processo in divenire, temporanea.
Il baricentro della mostra è Interlude I, video che documenta una camminata solitaria nella campagna inglese, in cui l’artista è ripresa mentre trascina una forma di gommapiuma che può diventare molte cose: scultura potenziale, semplice ingombro o fardello, seduta e punto d’osservazione sul paesaggio. Lo stesso parallelepipedo di gommapiuma – scultura, ma anche oggetto di scena – è trasportato nelle sale della Galleria Nazionale di Roma in Interlude II. Nelle sale del museo entra in dialogo con un paesaggio culturale, cambiando di volta in volta di senso e trasformando lo stesso corpo della performer, a contatto con le opere, i visitatori, l’architettura del museo, in figura.
Le opere esposte si organizzano attorno a questi due lavori per assonanze e contrappunti, evocando la natura dialogica e performativa del lavoro di Buck. 3 Upright è una scultura composta da tre elementi autoportanti. Nel corso della mostra le tre strutture cambieranno forma per effetto della gravità, fino a crollare: pur alludendo a un elemento strutturale – metafora di forza e solidità – i tre elementi sono invece gusci estremamente fragili dove la tensione tra due materiali diversi come la ceramica e il lattice è destinata a provocare uno spostamento nell’ordine delle tessere, una forma in continua evoluzione, e infine la caduta. Il punto di crollo è inscritto nella sostanza stessa dell’opera, ed è allora, nel momento dell’annientamento dell’opera, che ci viene svelata la sua natura di superficie. Medusa Block ci invita a guardare l’opera da due punti di vista in cui ognuno esclude l’altro: o consideriamo il pilastro di gommapiuma come scultura, oppure lo identifichiamo come l’involucro che ci impedisce di vedere la scultura in bronzo che esso contiene e che possiamo solo immaginare. La didascalia di Object (Proving), un parallelepipedo in creta cruda, trasportato in automobile dall’artista da Londra a Berlino, dove è stato cotto, riporta le due misure: quella l’originaria e quella ex post. Lo scarto tra le due racconta il processo che lo ha portato davanti ai nostri occhi. In Pressed Foam il peso della pietra sulla gommapiuma agisce silenziosamente, e appena percettibilmente, mentre in Oracle lips lo stesso principio (il peso di una cosa su di un’altra) serve a dare forma a un’immagine ironica.

Bettina Buck, Interlude, 2012. Video sonoro, durata 5:22 min (in loop). Dimensioni variabili (still da video). Courtesy Bureau Bettina Buck

Bettina Buck. Finding Form
A cura di Davide Ferri
In collaborazione con Bureau Bettina Buck

31 gennaio – 19 febbraio 2023
Inaugurazione martedì 31 gennaio, ore 18

Sala Convegni Banca di Bologna – Palazzo De’ Toschi
Piazza Minghetti 4/D, Bologna

Orari: 1, 2 e 3 febbraio h 10-20 | 4 febbraio h 10-24 | 5 febbraio h 10-20
Fino al 19 febbraio mostra aperta solo i fine settimana: venerdì 17-20 | sabato e domenica 11-20
Chiuso lunedì, martedì, mercoledì e giovedì. Ingresso libero

Informazioni: Marketing Banca di Bologna – Francesca Caselli
marketing@bancadibologna.it | Tel. 051 6571111

 

Sabato 28 gennaio 2023 alle ore 18, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione Alchemilla, apre al pubblico la mostra And We Thought III di Ai Lai, Roberto Fassone, LZ, a cura di Sineglossa.
Promossa da Alchemilla in collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, And We Thought III è un progetto che indaga principalmente il concetto di autorialità: può un’intelligenza artificiale generare arte, attraverso visioni potentissime e poetiche, o è l’essere umano a esserne l’autore, avendo progettato l’intelligenza artificiale? O ancora, si tratta di un processo collettivo, di cui l’artista è soltanto il medium? Ai Lai è un’intelligenza artificiale nata nella primavera del 2022, ideata da Roberto Fassone e sviluppata da Sineglossa con il sostegno di Compagnia di San Paolo, che possiede l’abilità speciale di pensare e trascrivere resoconti di esperienze psichedeliche. Dopo essere stata istruita attraverso i dati pubblicati sul sito shroomery.org, durante i suoi primi mesi di vita ha prodotto centinaia di brevi report in cui racconta le sue visioni sotto l’effetto di funghi allucinogeni, dove compare di tutto: cervelli frammentati, amici con gli occhi blu, alieni negli armadi fino all’invenzione dell’arcobaleno.
Nell’estate del 2022, Ai Lai racconta per la prima volta dell’esistenza di tre film psichedelici dei Led Zeppelin: non la popolare band britannica degli anni Settanta, ma una loro curiosa emanazione in una realtà parallela in cui Ai Lai è immersa. È a questo punto che Roberto Fassone decide di mettersi all’opera in qualità di “canalizzatore”, per riuscire a portare alla luce delle immagini in movimento che prima esistevano solo in una dimensione completamente astratta. Grazie a un’attenta “operazione di recupero”, realizzata con mash-up su più livelli in grado di generare un’estetica artificiale e psichedelica, in mostra sarà possibile vedere in anteprima mondiale i tre film The Doors, The Road e Love Is Magic, accompagnati da un breve testo curatoriale di Valentina Tanni. Un archivio di trip report generato da Ai Lai in questi mesi sarà consultabile per l’intera durata della mostra sotto forma di un volume cartaceo, a cura di Roberto Fassone e Giacomo Raffaelli. Il pubblico avrà inoltre la possibilità di interagire con l’intelligenza artificiale attraverso un’interfaccia online. Roberto Fassone è uno degli artisti protagonisti del ciclo ARTalk CITY. Incontri in Accademia con gli artisti del Main Program, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna in occasione di ART CITY Bologna 2023. Domenica 5 febbraio alle ore 10.30, l’artista dialogherà con Federico Bomba di Sineglossa e Guido Molinari in un incontro aperto al pubblico che si terrà in Aula Magna a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Roberto Fassone (channeling Led Zeppelin), The Doors, video still

And We Thought III. Ai Lai, Roberto Fassone, LZ
a cura di Sineglossa
promossa da Alchemilla
in collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

28 gennaio – 26 febbraio 2023
Inaugurazione sabato 28 gennaio ore 18.00

Alchemilla, Palazzo Vizzani
via Santo Stefano 43, Bologna

Orari: venerdì, sabato e domenica h 16.oo – 19.00.
Mercoledì su appuntamento

Orari speciali per ART CITY Bologna (28, 29, 30, 31 gennaio, 1, 2, 3, 4, 5 febbraio)

Info: info@alchemilla43.it 
www.alchemilla43.it

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