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SALERNO | Archivio di Stato di Salerno – Cappella di San Ludovico | 13 giugno – 29 settembre 2025

L’Archivio di Stato di Salerno continua il suo programma culturale ed espositivo presentando l’ultima mostra di Giorgio Simeoli, che espone i suoi lavori nella sala di ingresso e nella bellissima Cappella di San Ludovico annessa all’Archivio, appena conclusa la sua retrospettiva alla Casina di Villa Favorita di Ercolano.
La mostra, a cura di Beatrice Salvatore, è realizzata in collaborazione con l’Associazione Luogo Comune, e apre i battenti grazie all’accoglienza aperta alle sperimentazioni, del direttore dell’Archivio: un luogo denso e per certi versi misterioso, che raccoglie tracce di storia e di storie vissute, racconti di vite e di trasformazioni racchiuse in registri e grandi libri custoditi qui con cura e che oggi dialogano con le opere e con le visioni di Simeoli. La mostra è un racconto legato a frammenti, a piccoli oggetti del ricordo, a ciò che sembrava perduto, dipinti con “uno sguardo macro e fiammingo sulle cose”.

Giorgio Simeoli, C’era una volta, 1981 olio su tela cm 98 x150

Dal testo di Beatrice Salvatore: “Giorgio Simeoli sembra dipingere, nei lavori della sua ultima ricerca che vedete in mostra, ciò che resta; raccoglie i pezzi e li ricompone in pittura come un kintsugi contemporaneo, cercando e svelando una poesia anche nell’incompletezza, nell’interruzione, persino nell’impossibilità.
Recupera, proprio attraverso il gesto pittorico, proprio perché riproduce il reale ma allo stesso tempo negandolo (e la pittura nega affermando o moltiplica la realtà e qui sta il suo meraviglioso paradosso), il marginale, ciò che sta ai bordi dell’oblio. (…)
I suoi dipinti, sono ritratti del reale che giocano sul filo sottile sospeso tra la perfezione e il grottesco, tra la bellezza e la sua rovina: muri antichi attraversati da segni del tempo, scrostati, macchiati, come nel dipinto che, anche idealmente, apre la mostra nella prima sala dell’Archivio, intitolato C’era una volta, in cui anche la tela rappresentata (in un gioco antico di quadro nel quadro) è attraversata dal tempo che toglie, scrosta via il colore, riduce la perfezione in frammento, unica verità.

Giorgio Simeoli, Ciò che sembrava perduto, 2022 olio e acrilico su tavola cm 40 x 50 (part.)

Così i dipinti che ritraggono pietre raccolte e levigate dal mare, ma che ne sono solo il racconto, ci parlano metaforicamente di esperienze e cose accadute (…) in cui il disordine può divenire colore e bellezza, (…) in cui il caos e il caso possono suggerire leggi e regole invisibili, proprio come nel lancio di dadi, nella scoperta di una carta, nello stupore magico di una coincidenza.
In mostra sono presentate anche alcune delicate carte, incisioni ed illustrazioni che fanno parte della lunga ricerca di Simeoli attraversata dal contrasto di elementi, dalla giustapposizione, appunto, da realtà apparentemente distanti e surreali che però creano nuovi racconti (…)”

FRAMMENTI. Ciò che sembrava perduto
Giorgio Simeoli – Illustrazioni e dipinti
a cura di Beatrice Salvatore

13 giugno – 29 settembre 2025

Archivio di Stato di Salerno – Cappella di San Ludovico
Largo Abate Conforti, 7, (SA)

Orari: Lun/Ven 8.30 – 13.30. Mar/ Mer / Gio 8.30 – 17.00. Ingresso libero

Info: +39 339 7238155
giorgiosimeoli958@gmail.com

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