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Dopo Forbidden cities della scorsa primavera Veronica Green ritorna negli spazi di Movimento arte contemporanea con la personale The Temptress (La tentatrice).
Un ritorno che la giovane artista neozelandese, classe 1984, esprime ancora tramite una pittura affascinante perché densa di rimandi e “citazioni” che spaziano dalla mitologia greca e romana, alla Bibbia, ai saggi di Platone, alle favole di Grimm senza dimenticare la sua esperienza personale.
L’artista ci provoca richiamando la nostra infanzia, l’idea dell’innocenza e dell’ ignoranza ma soprattutto ci invita a riflettere se, dal tempo della creazione ed evoluzione, il progresso che ha fatto la nostra societa’ sia stato abbastanza.
Chiediamo a Victoria Fernandez delle possibili chiavi di lettura di lavori così complessi…

The Temptress (La tentatrice)… Qual è la tentazione a cui bisogna cedere o fuggire?
La tentazione ha bisogno di cedere e fuggire dall’amore. E’ un rewind, ovvero un “ritorno” verso mondi perduti e sognati, rimanendo magicamente intrappolati. E’ un bisogno di mondi arcani, quasi una ricerca evasiva di un cosmo fittizio, irreale e magico. Tutto ciò si riflette nelle opere.


“Nutcracker”, cm 60×60, 2009

Le tele, tutte di grandi dimensioni, trasmettono una visione d’insieme dal forte impatto cromatico in cui a prevalere sono i toni del bianco, del rosa, del viola e del verde… Lo spettatore orienta il suo sguardo immerso in una vera e propria “foresta” di simboli e segni. Dove nascono composizioni così articolate?
Tutte le composizioni nascono da una visione complessa ed onirica della vita. Possono sembrare a prima vista irrazionali e confuse, ma seguono una costruzione ordinata nella mente dell’artista. Una metafora con un ben preciso impianto, immerso nella confusione e nel movimento.

Piante, fiori, animali, segnaletiche stradali ed icone, vecchie e nuove, prelevate dalle più svariate culture: Adamo, appena visibile al centro di un’opera, è ritratto appoggiato ad un palo a cui è affissa l’insegna del riconoscibilissimo simbolo della Apple… una metafora? Una morale come accade nei racconti biblici e nelle favole tradizionali?
La mela come concetto e metafora rappresenta la coscienza. Noi, come società, siamo cresciuti tantissimo, soprattutto il “sapere” si è arricchito ed evoluto grazie all’aiuto tecnologico. Dal dogma biblico, Eva è stata punita per aver mangiato la mela, intesa iconograficamente come metafora del libero arbitrio e della coscienza di sé. La piena consapevolezza ha portato la società ad un allontanamento dalla visione biblica e ad un accantonamento di Dio. L’artista reputa che un approccio verso un’entità divina, non porti ad una situazione di ignoranza, bensì ad un arricchimento spirituale positivo.

La mostra in breve:
Veronica Green. The Temptress
Movimento arte contemporanea
Corso Magenta 96, Milano
Info: +39 02 436246
www.movimentoarte.it
4 dicembre 2009 – 22 gennaio 2010
Inaugurazione giovedì 3 dicembre ore 18.30

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