Cellatica (BS) | Casa Museo Zani | Fino al 25 maggio 2025
Intervista a MASSIMILIANO CAPELLA di Ilaria Bignotti
La Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani per l’arte e la cultura offre una nuova occasione di approfondire gli esiti artistici del Settecento, in particolar modo del Rococò francese.
Aperta fino al 25 maggio, BOUCHER e FRAGONARD Alla corte del re è una mostra straordinaria dedicata a François Boucher (Parigi, 1703-1770) protagonista assoluto di questo stile, in dialogo con Jean Honoré Fragonard (Grasse 1732-Parigi 1806), il più talentoso dei suoi allievi.
Una mostra dentro uno scrigno preziosissimo, quale è la Casa Museo Zani, una raccolta d’arte di oltre milleduecento pezzi, tra dipinti, sculture, arredi e opere d’arte applicata, che celebra la visione della casa come metafora di uno spazio dell’anima in cui si proteggono i tesori, si custodisce il sapere, si coltiva la bellezza e, soprattutto, si abita l’arte.

Veduta della mostra, La piccola giardiniera, 1767 ca., olio su tela cm 58 x 45, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini e Galleria Corsini e Venere nella fucina di Vulcano, 1746-1747, olio su tela 96 x 130 cm, Cellatica (BS), Casa Museo Zani, Fondazione Paolo e Carolina Zani
Oggi vanno in scena Boucher e Fragonard: il primo, come è noto, fu il primo pittore di corte, e insegnò disegno e incisione a Madame de Pompadour; Fragonard ricevette dal maestro i segreti di una pittura gioiosa e conturbante, proseguendo virtuosamente lungo il percorso estetico vaporoso e preziosissimo del Rococò.
La mostra a loro dedicata, frutto di un’inedita collaborazione tra la Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani, diretta da Massimiliano Capella, Palazzo Barberini e Galleria Corsini di Roma, non è solo l’occasione per ammirare opere di straordinaria importanza, ma anche per approfondire aspetti salienti della pittura di Boucher: ne abbiamo parlato con il Direttore, Massimiliano Capella.
Una mostra è spesso occasione di studio e approfondimenti: cosa apporta alla ulteriore conoscenza di due maestri del Rococò francese questo progetto espositivo?
Ogni progetto espositivo di Casa Museo Zani – i nostri sono sempre dedicati a mostre “dossier” con una piccola selezione di opere – sia avvia con la volontà di essere occasione di studio e approfondimento sulle opere della collezione permanente: e partendo dagli affondi scientifici di analisi su di esse, emergono sempre indicazioni tecniche e compositive che aggiungono qualcosa alla conoscenza della pittura degli artisti proposti. Nello specifico, nei confronti di Boucher e Fragonard, le indagini sulle opere hanno portato a risultati inattesi che consentono di comprendere meglio la loro tecnica pittorica. Abbiamo scoperto infatti l’esatta composizione del cosiddetto rosa “Pompadour”. Le indagini hanno poi fatto capire la stesura pittorica rapidissima di Boucher, e fatto affiorare i pentimenti su Venere e Vulcano, prototipo da cui derivò l’esemplare conservato al Louvre ed esposto al Salon parigino del 1747. Osservando poi l’Allegoria della terra del 1741, si è visto che dopo una prima stesura che a Boucher non consentiva di ottenere leggerezza dell’insieme, l’artista lavorò per ottenere una meravigliosa leggiadria dei panneggi: leggiadria ricercata dalla cultura rococò dell’epoca.

François Boucher, La piccola giardiniera, 1767 ca. olio su tela cm 58 x 45 Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini e Galleria Corsini
Tra le opere esposte in mostra, ritiene che ve ne sia una particolarmente significativa e rappresentativa di quell’epoca e di quello stile?
Annette a vent’anni di Fragonard, opere del 1762 circa, e La piccola giardiniera di Boucher del 1767, quest’ultima forse l’opera più emblematica di quella cultura di corte in cui si celebrava l’Arcadia felice, le scene pastoriali e amorose dove il tema della seduzione e del travestimento erano una costante, il tutto in un trionfo stilistico di leggerezza: si veda l’incarnato della giardiniera, o l’abito che sfoggia e che la rivela dama di corte travestita da pastorella, assecondando quella cultura filosofica, letteraria e poetica legata al tema dell’Et in Arcadia Ego, alla fusione tra uomo e natura.

Scorcio Sala Canaletto, con Allegoria della terra di François Boucher, 1741, olio su tela 83 x 76 cm e e coppia di cigni in bronz, Cellatica (Bs), Casa Museo Zani, Fondazione Paolo e Carolina Zani
Come è stato costruito il percorso espositivo dedicato ai due maestri del Rococò, dato che Casa Museo ospita già una collezione molto densa?
II percorso espositivo, come tendenzialmente facciamo, parte dalla Sala intitolata a Canaletto: qui collochiamo un primo segno visivo legato alle mostre temporanee; in questo caso si riconosce un ensemble in cui l’Allegoria della terra di Boucher del 1741 dialoga con due cigni in bronzo dorato realizzati attorno alla metà del ‘700 per la toilette privata della marchesa Pompadour, collocati su una commode dell’ebanista Bouelle, il più importante ebanista alla corte di Luigi XIV. Un tableau, come mi piace chiamarlo, che ci immerge nel gusto e nella cultura francesi della prima metà del ‘700; si accede poi alla sala delle temporary exhibition, dove spiccano Venere e Vulcano, la tela più importante in una collezione italiana di Boucher, la citata Annette a vent’anni di Fragonard.
Poi due rarissime tele di Boucher firmate e datate 1764 dove i due paesaggi accolgono figure che diventano quasi macchie di colore, e la natura diventa la parte centrale della composizione. Una chiaro riferimento alla cultura italiana, in modo particolare al vedutismo veneziano.

François Boucher, Venere nella fucina di Vulcano, 1746-1747, olio su tela 96 x 130 cm, Cellatica (BS), Casa Museo Zani, Fondazione Paolo e Carolina Zani
Questa mostra è frutto di una lunga ricerca che la vede impegnato in dialogo con le due Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma: la Casa Museo da lei diretta è avvezza a queste collaborazioni che permettono di osservare in dialogo capolavori da città diverse. Quanto conta questo aspetto nella progettazione delle mostre?
Per me è ovviamente centrale, perché il dialogo con importanti istituzioni internazionali e nazionali consente di creare dialoghi e aprire discussioni e confronti a livello scientifico, ma anche di portare in Casa Museo Zani dei capolavori incredibili: lo abbiamo fatto con Bernini, con Rosalba Carriera, e continueremo a farlo con opere degne dei più importanti musei; e viceversa, questo scambio ci permette di portare le nostre opere in musei di rilevanza straordinaria, opere che vengono così valorizzate e anche nuovamente studiate e sappiamo quanto questo sia fondamentale.

Jean Honoré Fragonard, Annette a vent’anni, 1762 ca olio su tela cm 36 x 45 Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini e Galleria Corsini
Quale il senso di una mostra dedicata a Boucher e Fragonard, noti come pittori della leggerezza e della gioia di vivere, in un contesto culturale quale quello attuale, dominato da drammi e tragedie internazionali, ed esteticamente pervaso da un’attenzione al digitale, alla realtà aumentata e ai linguaggi extra-europei?
Da sempre, e forse anche un po’ controcorrente, ho cercato di creare dei percorsi e delle narrazioni che potessero almeno per un breve periodo permettere al visitatore di uscire dalla quotidianità. Resto dell’idea che ci sono luoghi culturali che devono dialogare con il contesto sociale e politico contemporaneo, ma anche luoghi in cui si deve uscire dal tempo e dallo spazio per offrire al pubblico una parentesi meravigliosa. Questo è anche il senso di un percorso controcorrente quale è stato fino ad oggi quello della Fondazione Paolo e Carolina Zani. Oggi, in cui il mondo dell’arte parla quasi esclusivamente di contemporaneo, è doveroso riportare all’attenzione del pubblico le possibilità di lettura trasversale offerte dall’arte antica, tra stile, estetica, moda, musica e moto altro ancora. Fondamentalmente, quello che facciamo con le proposte culturali di Casa Museo Zani.
BOUCHER e FRAGONARD Alla corte del re
Da Palazzo Barberini a Casa Museo Zani
Fino al 25 maggio 2025
Casa Museo Fondazione Paolo e Carolina Zani
Via Fantasina 8, Cellatica (Brescia)
Orari: Da martedì a venerdì: 9-13
Sabato e domenica: 10-17
Info: www.fondazionezani.com