VERONA | PALAZZO DEL CAPITANIO | 11 OTTOBRE – 9 NOVEMBRE 2025
di LISANGELA PERIGOZZO
Fino al 9 novembre, Palazzo del Capitanio in Piazza dei Signori a Verona ospita TOMORROWS – Folding, Flexing and Expanding, terza tappa del progetto espositivo promosso da Fondazione Cariverona e Urbs Picta, inaugurato il 10 ottobre nell’ambito della ventesima edizione di ArtVerona. Dopo Notes on the Future of the Earth e A Land of Water, la rassegna prosegue la riflessione sul futuro dell’essere umano mediante il dialogo tra arte contemporanea, scienza e tecnologia.

In un’epoca in cui le nuove tecnologie ridefiniscono la nostra esperienza quotidiana, la mostra esplora le metamorfosi del corpo inteso come territorio di sperimentazione e di interazione tra naturale e artificiale, attraverso le opere di sette artisti internazionali che combinano memoria e futuro, archeologia del digitale e immaginari oltre-umani, proponendo la diversità e l’ibridazione come valori fondativi di un nuovo umanesimo capace di abitare la complessità del presente. Costantemente proiettato tra reale e virtuale e soggetto ad alterazioni estetiche e simboliche, il corpo diventa luogo di possibilità, ispirazione e innovazione dove la materia biologica e il codice informatico coesistono, stimolando nuove forme di sensibilità e percezione.

Mit Borrás apre il percorso con l’opera video CORE (2025), dal ciclo Adaptasi Cycle, in cui corpi ibridi emergono come fulcro di una meditazione critica sui rapporti tra ecologia, tecnologia e ritualità contemporanea. I confini della corporeità vengono ridefiniti nel ciclo di Arrangements & Haze series (2017) di Apparatus 22, dove testi e visioni radicali sono impressi su pelle trattata, mentre Quantum Machine 1 (2018) interroga le potenzialità sensoriali di figure in evoluzione e invita a riflettere sull’empatia nelle macchine.

Heather Dewey-Hagborg, in Hybrid: an Interspecies Opera (2022-2023) tratta il tema dell’ibridazione in chiave biotecnologica con l’approfondimento degli xenotrapianti e dell’ingegneria genetica dei maiali destinati a organi umani, evocando scenari possibili della specie suina nell’opera Future pigs, plural (2023). In Virus Becoming (2022), Shu Lea Cheang trasforma il corpo cyborg in entità virale, innescando mutazioni collettive e politiche che superano genere e identità, in una contaminazione di fantascienza, ecologia e convivenza post-umana.

Nelle sculture della serie The difficulties of a form to move away from the stereotypes it evokes (2021-2022) di Michele Gabriele, la corporeità si reinventa attraverso assemblaggi stratificati che sfuggono ai cliché visivi ma che rimangono vincolati a un sistema di aspettative sociali e simboliche, mentre Copper Frances Giloth in Modeling the Female Body: A Survey of Computer-Generated Women (1988-1989) offre una prospettiva storica sulle prime modellazioni 3D del fisico femminile, mostrando distorsioni e stereotipi culturali che ancora plasmano l’estetica digitale contemporanea.

Infine, in Facial Weaponization Suite (2012-2014), Zach Blas indaga la dimensione politica del volto con l’utilizzo di maschere biometriche che eludono i sistemi di riconoscimento facciale, trasformando l’identità in opacità e resistenza collettiva contro la sorveglianza algoritmica.

TOMORROWS – Folding, Flexing and Expanding
Apparatus 22, Mit Borrás, Zach Blas, Heather Dewey-Hagborg, Shu Lea Cheang, Copper Frances Giloth, Michele Gabriele
a cura di Jessica Bianchera e Domenico Quaranta
Un progetto di Fondazione Cariverona con Urbs Picta, in collaborazione con Museo del Contemporaneo dell’Università di Verona e ArtVerona
11 ottobre – 9 novembre 2025
Palazzo del Capitanio
Piazza dei Signori 22, Verona
Orari: da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle 18.00
Info: urbspicta.org



