TOMORROWS – Folding, Flexing and Expanding | Palazzo del Capitanio, Verona | Ph Credits Nicolò Lucchi

TOMORROWS a Palazzo del Capitanio: mutazioni, ibridazioni e nuove forme di umanesimo

VERONA | PALAZZO DEL CAPITANIO | 11 OTTOBRE – 9 NOVEMBRE 2025

di LISANGELA PERIGOZZO

Fino al 9 novembre, Palazzo del Capitanio in Piazza dei Signori a Verona ospita TOMORROWS – Folding, Flexing and Expanding, terza tappa del progetto espositivo promosso da Fondazione Cariverona e Urbs Picta, inaugurato il 10 ottobre nell’ambito della ventesima edizione di ArtVerona. Dopo Notes on the Future of the Earth e A Land of Water, la rassegna prosegue la riflessione sul futuro dell’essere umano mediante il dialogo tra arte contemporanea, scienza e tecnologia.

Heather Dewey-Hagborg (USA, 1982), Hybrid: an Interspecies Opera, 2022 (installation view) | Ph Credits Nicolò Lucchi

In un’epoca in cui le nuove tecnologie ridefiniscono la nostra esperienza quotidiana, la mostra esplora le metamorfosi del corpo inteso come territorio di sperimentazione e di interazione tra naturale e artificiale, attraverso le opere di sette artisti internazionali che combinano memoria e futuro, archeologia del digitale e immaginari oltre-umani, proponendo la diversità e l’ibridazione come valori fondativi di un nuovo umanesimo capace di abitare la complessità del presente. Costantemente proiettato tra reale e virtuale e soggetto ad alterazioni estetiche e simboliche, il corpo diventa luogo di possibilità, ispirazione e innovazione dove la materia biologica e il codice informatico coesistono, stimolando nuove forme di sensibilità e percezione. 

TOMORROWS – Folding, Flexing and Expanding | Palazzo del Capitanio, Verona | Ph Credits Nicolò Lucchi

Mit Borrás apre il percorso con l’opera video CORE (2025), dal ciclo Adaptasi Cycle, in cui corpi ibridi emergono come fulcro di una meditazione critica sui rapporti tra ecologia, tecnologia e ritualità contemporanea. I confini della corporeità vengono ridefiniti nel ciclo di Arrangements & Haze series (2017) di Apparatus 22, dove testi e visioni radicali sono impressi su pelle trattata, mentre Quantum Machine 1 (2018) interroga le potenzialità sensoriali di figure in evoluzione e invita a riflettere sull’empatia nelle macchine.

Mit Borrás (Madrid, 1982), Core (Adaptasi Cycle), 2025, film 4K, 17’43” | Courtesy l’Artista

Heather Dewey-Hagborg, in Hybrid: an Interspecies Opera (2022-2023) tratta il tema dell’ibridazione in chiave biotecnologica con l’approfondimento degli xenotrapianti e dell’ingegneria genetica dei maiali destinati a organi umani, evocando scenari possibili della specie suina nell’opera Future pigs, plural (2023). In Virus Becoming (2022), Shu Lea Cheang trasforma il corpo cyborg in entità virale, innescando mutazioni collettive e politiche che superano genere e identità, in una contaminazione di fantascienza, ecologia e convivenza post-umana.

Heather Dewey-Hagborg (USA, 1982), Hybrid: an Interspecies Opera, 2022 e Future pigs, plural, 2022 (installation view) | Ph Credits Nicolò Lucchi

Nelle sculture della serie The difficulties of a form to move away from the stereotypes it evokes (2021-2022) di Michele Gabriele, la corporeità si reinventa attraverso assemblaggi stratificati che sfuggono ai cliché visivi ma che rimangono vincolati a un sistema di aspettative sociali e simboliche, mentre Copper Frances Giloth in Modeling the Female Body: A Survey of Computer-Generated Women (1988-1989) offre una prospettiva storica sulle prime modellazioni 3D del fisico femminile, mostrando distorsioni e stereotipi culturali che ancora plasmano l’estetica digitale contemporanea.

Modeling the Female Body: A Survey of Computer-Generated Women 1980-1994, 1994, still da video monocanale, colore, suono, 3’ | Courtesy l’Artista e Microscope Gallery, New York

Infine, in Facial Weaponization Suite (2012-2014), Zach Blas indaga la dimensione politica del volto con l’utilizzo di maschere biometriche che eludono i sistemi di riconoscimento facciale, trasformando l’identità in opacità e resistenza collettiva contro la sorveglianza algoritmica.

Zach Blas (Point Pleasant, USA, 1981), Mask, 2013 (installation view) | Ph Credits Nicolò Lucchi

 

TOMORROWS – Folding, Flexing and Expanding
Apparatus 22, Mit Borrás, Zach Blas, Heather Dewey-Hagborg, Shu Lea Cheang, Copper Frances Giloth, Michele Gabriele
a cura di Jessica Bianchera e Domenico Quaranta

Un progetto di Fondazione Cariverona con Urbs Picta, in collaborazione con Museo del Contemporaneo dell’Università di Verona e ArtVerona 

11 ottobre – 9 novembre 2025

Palazzo del Capitanio
Piazza dei Signori 22, Verona

Orari: da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle 18.00

Info: urbspicta.org

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