VENEZIA | Scoletta di San Giovanni Battista in Bragora | Fino al 13 settembre 2024
di FRANCESCO LIGGIERI
Ci sono mostre che sanno di vento. Vento di laguna, s’intende, di quelle brezze che mescolano la salsedine con l’inaspettato e rendono Venezia un luogo dove l’arte, come l’acqua, scorre e ribolle. Chi dice che in laguna ci siano solo i musei a fare grandi progetti, si sbaglia. L’underground in città sfoggia idee che sono degne di nota e ve ne racconto una. Lo scorso 29 agosto, ha aperto Stato d’Imprevisto, un progetto che più che una mostra sembra un lampo di genio, che si dilata su tre piani della Scoletta di San Giovanni Battista in Bragora, nel cuore vibrante del Campo Bandiera e Moro.
FUGU PROJECT, con la sua visione fresca e audace, ci invita a esplorare i terreni scivolosi e fertili dell’imprevisto con le opere di sei giovani artisti: Valerio D’Angelo, Antonio Della Guardia, Daniele Di Girolamo, Greta Maria Gerosa, Mozzarella Light e Wang Yuxiang.
L’idea che permea Stato d’Imprevisto è semplice e radicale: abbandonare il percorso prestabilito, disorientare lo sguardo, creare spazi dove l’imprevisto è non solo benvenuto, ma coltivato con cura. Questa esposizione è un organismo in evoluzione, un cantiere aperto, dove i visitatori sono chiamati a vivere il processo creativo in fieri. Passando per il Campo Bandiera e Moro, chi trova la porta aperta è invitato a entrare e diventare parte del “work in progress”. Qui, chi arriva non è un voyeur silente ma un testimone attivo, parte di una coreografia di eventi che si snodano senza copione.
Al piano terra, Antonio Della Guardia e Greta Maria Gerosa offrono un ingresso potente alla mostra. Le loro opere, tra l’installazione e l’immaginazione ribelle, operano come sottili dispositivi che sovvertono i simboli di potere e ribaltano le aspettative. È un invito a esplorare il rovescio del mondo, come nel caso delle opere Planata (sgraso) e Planata (medusa) di Gerosa: un volo e una navigazione, due movimenti tanto diversi quanto imprevedibili, dove l’immaginario dell’artista si intreccia con quello delle creature ceramiche e delle voci infantili che narrano, in silenzio, le loro versioni della realtà.
Salendo di un piano, ci si imbatte nell’imprevedibile leggerezza del contatto, rappresentato dalle opere di Daniele Di Girolamo e Wang Yuxiang. Qui, l’arte si trasforma in un dialogo tra piume e ceramiche, tra il moto di una conversazione inaspettata e la ricerca di una luce che penetra oltre il visibile. In Talk talk angel talk, Di Girolamo ci introduce in un ambiente sonoro dove le piume si muovono al ritmo di una conversazione che non è mai il centro, ma solo un pretesto per esplorare le dinamiche dell’incontro. Accanto, Wang Yuxiang con la sua Fontana-Fontana, Mochetti-Mochetti scava letteralmente nei limiti dell’immaginario, superando le dimensioni tangibili dello spazio e aprendo un varco verso una nuova dimensione spirituale.
Ai piani superiori, Valerio D’Angelo e Mozzarella Light concludono il percorso con un’eleganza che è al contempo meditativa e provocatoria. La Too Far for Light to Travel di D’Angelo è un’eco luminosa che dialoga con il passato musicale di Vivaldi, richiamando alla memoria le giovani orfane veneziane, le “putte”, il cui destino era segnato da spartiti e conventi. Qui la luce diventa musica silenziosa, una vibrazione che penetra le mura stesse della Scoletta. Mozzarella Light, invece, esplora le strutture portanti del luogo con Ombra del buio, in cui fasci di luce laser flettono e pulsano come cuori vibranti in un dialogo perpetuo, sfidando l’architettura e le percezioni dell’equilibrio.
Il duo di curatori, Flaminia Ciuferri e Niccolò Giacomazzi, ha realizzato un evento che si sottrae alla categoricità delle definizioni. In collaborazione con Culturit Venezia, VBRA venezia e Fondazione Pepe, la mostra diventa un riflesso della Venezia contemporanea, una città che non ha mai smesso di essere un crocevia tra realtà e immaginazione, tra il solido e il fluido. È in questo fertile incontro tra passato e futuro che Stato d’Imprevisto trova la sua risonanza più profonda, rivelandoci come l’arte possa essere un atto di insubordinazione contro la linearità del pensiero e una celebrazione della possibilità stessa.
C’è qualcosa di rivelatorio in questa mostra, una promessa mantenuta che l’arte può ancora sorprenderci, stupirci, scuoterci dal torpore del previsto. Stato d’Imprevisto non è solo una mostra, lo definirei quasi un atto di fede nell’imprevisto come metodo, nella rottura come costruzione. È il gesto di una generazione che, con sfrontatezza e grazia, ci invita a pensare al di fuori dei confini del già noto, a navigare in quelle acque dove il rischio è l’unica bussola valida. Come direbbe forse un Umberto Eco invertito, freschissimo e rinvigorito: “Qui, l’unica regola è che non ci sono regole. E per questo, grazie a Dio, il gioco è bellissimo.”
Artist*: Valerio D’Angelo, Antonio Della Guardia, Daniele Di Girolamo,
Greta Maria Gerosa, Mozzarella Light, Wang Yuxiang
Progetto di Flaminia Ciuferri e Niccolò Giacomazzi30 agosto – 13 settembre 2024
Scoletta di San Giovanni Battista in Bragora
Campo Bandiera e Moro 3811 B, Venezia
Orari: tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00. Ingresso libero