Non sei registrato? Registrati.
FIRENZE | Galleria Il Ponte | Fino al 15 ottobre 2021

di TOMMASO EVANGELISTA

Giungerà al termine il prossimo 24 settembre la personale dell’artista Renato Ranaldi presso la galleria Il Ponte di Firenze. La mostra, a cura di Bruno Corà, è una prosecuzione della ricerca sui margini, ricerca definita dal critico tra le intuizioni segniche e concettuali più interessanti in Italia dopo i “tagli” di Fontana. Le opere presentate determinano una riflessione sul frammento e sullo spazio, sulla solitudine della tela che spinge l’azione pittorica sui bordi, in quel limbo sofisticato e oscuro che pare catturare lo sguardo del fruitore spingendolo in territori liminari e fluidi, configurati da impasti di colore e di forme. In tale occasione sono però le pietre a specificare novità significative: ora intese come frammento architettonico, ora come roccia di risulta o object trouvé sul quale operare, tali strutture, come scrive Corà, risultano «sculture prima dell’invenzione della scultura». Assistiamo allora al tentativo di cercare un senso esterno, che si cela nell’accumulo e nel minerale, e che determina microcosmi significanti in bilico tra percezione di stato immutabile e intervento chiarificatore artistico. Ranaldi si rivolge ai margini attraverso il rupestre. Dopo essere transitato per impasti cromatici sui bordi delle tele, con forme organiche in via di definizione, guarda ora al rapporto tra roccia e parete limitandosi a segnalare delle possibili tracce di tensione e di transizione. È sempre l’enigma del centro a guidare verso una costante evasione dai limiti, verso il “fuoriquadro”.

Renato Ranaldi, Pietre, veduta della mostra, Il Ponte Firenze

Stimolato sull’evoluzione della sua ricerca, dai margini alle pietre, ecco un’inedita riflessione dell’artista:
«Una tela vergine, come del resto una pietra, mettono a dura prova la mia pazienza: prima o poi dovranno decidersi a rivelare il loro perché. Da quando, per diffuso sospetto e mancanza d’idealità dentro gli atelier non si è più praticato il culto dell’Assoluto, gli artisti tendono a mettersi al riparo dai giudizi della critica: cercano di rifondare il Centro attraverso modalità benedette dalla contemporaneità. In altre parole, ambiscono a dimostrare abilità e una certa erudizione visiva, artigianato che si è dato un tono, in ogni caso. Per questi falsi “demiurghi”, sembra che affermare principi non sia compito loro.

Renato Ranaldi, Pietre, veduta della mostra, Il Ponte Firenze

Quello che è stato in arte è là, dentro i musei, è un diktat duro e ostile verso chi guarda, ha decretato la sua nascita e la sua fine, e la gente deve fare i conti con queste: non c’è Bellezza che tenga, la volgare confidenza storica con la tradizione nega le appartenenze anarchiche salvifiche che predicano la “marginalità”. Per certi artisti dimostrativi basta avere ogni tanto un’ideuzza, tanto per scuotere, eccitare l’inesperto che guarda, affinché azzardi qualche introspezione, e che, invece, finisce col brontolare scontento. Il “fuoriquadro” vuole indicare una centralità nuova che nega la centralità presunta dalle logiche della tradizione, il “fuori” elimina la prova oggettiva della corretta applicazione manuale relativa alla “stesura” e alla forma.

Renato Ranaldi, Pietre, veduta della mostra, Il Ponte Firenze

La pietra è una scultura ancora prima dell’invenzione della scultura, la funzione terrifica della sua convulsa bellezza è senza sconti. Offre sé stessa a una traccia cromatica: lo scopo è ingenerare un’estraniazione. Nella sopraggiunta età dell’epigonismo, la responsabile perentorietà del “margine” in favore dell’edificante e consacrata bugia del “centro” costa molto: è la condizione scaturita dall’accordo fra la centralità e il desiderio perturbante di negarsi una funzione che potrebbe offrire il successo. L’armonia che inscena la piccosa applicazione del “margine”, è vera solo nel momento in cui qualcosa la “sporca”, si accorda solo se è stata avvelenata con la ribellione, se civetta con questa».

 

RENATO RANALDI. Pietre
a cura di Bruno Corà

Fino al 15 ottobre 2021

Galleria Il Ponte
via di Mezzo, 42/b, Firenze

Orari: lunedì / venerdì 15.30 – 19.00.
Sabato su appuntamento, chiuso i festivi

Info: (+39) 055 240617
info@galleriailponte.com
www.galleriailponte.com

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •