Petrit Halilaj, Abetare (un giorno a scuola), 2025 Veduta dell'installazione durante l'inaugurazione Credito fotografico: Giuliano Berti Proprietà della Fondazione Arte CRT in comodato al Comune di Dogliani (CN)

Petrit Halilaj per Radis. Un “disegno collettivo” diventa scultura

Dogliani (CN) | Borgata Valdibà | Dal 5 ottobre 2025
Belvedere di Dogliani | Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia

Ha inaugurato in Borgata Valdibà a Dogliani (CN) Abetare (un giorno a scuola), 2025. Disegni e scarabocchi dei banchi delle scuole di Dogliani e dei Balcani l’opera dell’artista kosovaro Petrit Halilaj (classe 1986) che molti ricorderanno per aver rappresentato il Kosovo alla Biennale di Venezia, nel 2013. L’opera è stata realizzata per la seconda edizione di Radis, il progetto di arte nello spazio pubblico ideato e sostenuto dalla Fondazione Arte CRT in collaborazione con Fondazione CRC.

In contemporanea a questa importante installazione permanente Petrit Halilaj si aggiudica il Nasher Prize, uno dei più alti riconoscimenti internazionali dedicati alla scultura.
Halilaj, ad oggi il vincitore più giovane nella storia del Premio, riceverà non solo un premio in denaro, ma anche la possibilità di curare la programmazione 2027 del Nasher Sculpture Center di Dallas. Il riconoscimento in denaro sarà devoluto alla fondazione creata con la sorella per la ricostruzione della Casa della Cultura di Pristina, distrutta trent’anni fa.

L’inaugurazione al pubblico dell’opera Abetare (un giorno a scuola) si è tenuta domenica 5 ottobre alle ore 11.30 alla presenza dell’artista Petrit Halilaj, della curatrice Marta Papini e di istituzioni e autorità, con un’introduzione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (Presidente della Fondazione Arte CRT), Mauro Gola (Presidente della Fondazione CRC) e Claudio Raviola (Sindaco del Comune di Dogliani). La giornata inaugurale ha visto anche l’apertura della mostra Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia presso la Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia, Belvedere di Dogliani.

Petrit Halilaj, Abetare (un giorno a scuola), 2025. Veduta dell’installazione durante l’inaugurazione. Credito fotografico: Giuliano Berti. Proprietà della Fondazione Arte CRT in comodato al Comune di Dogliani (CN)

“Con Radis portiamo l’arte fuori dai musei e dentro la vita delle persone, in dialogo con i territori e le comunità. Crediamo che la cultura, quando diventa accessibile e condivisa, sia una radice capace di generare coesione sociale, bellezza, sviluppo per il futuro” afferma la Presidente della Fondazione CRT Anna Maria Poggi. “È questo il senso profondo di un progetto che non solo arricchisce il patrimonio artistico del Piemonte, ma rafforza anche i legami tra le persone e i luoghi”.

“L’opera della seconda edizione di Radis, un progetto a cui la Fondazione Arte CRT dedica particolare attenzione e che ha l’obiettivo di lasciare una traccia significativa e duratura nel territorio di Dogliani e della nostra regione” dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione Arte CRT. “L’opera di Petrit Halilaj interpreta questo impegno: è un lavoro nato per connettere luoghi e comunità apparentemente distanti – le Langhe e i Balcani – avvicinati dal linguaggio comune dell’immaginario e della fantasia infantile. L’artista ha tradotto i disegni dei bambini e delle bambine, tracciati sui banchi di scuola, in una scultura permanente, capace di arricchire il paesaggio e di dialogare con la storia del luogo. Sono convinta che questa installazione saprà coniugare memoria e prospettiva, offrendo alla collettività un nuovo spazio di riflessione e di condivisione.”

Abetare (un giorno a scuola), 2025. Disegni e scarabocchi dei banchi delle scuole di Dogliani e dei Balcani è la prima opera permanente del progetto Abetare, da cui trae il titolo, una serie di opere che Halilaj porta avanti dal 2015, e dà forma alla casa stilizzata incisa su un banco da una bambina o da un bambino di una scuola di Dogliani. L’artista ha assemblato tubi di acciaio piegati e ritorti per riprodurre fedelmente il disegno, rendendo uno scarabocchio fugace un’opera scultorea e permanente. Come racconta il titolo, Halilaj ha dato vita a una nuova scuola immaginaria, popolata da creature, scritte e simboli provenienti sia dai banchi delle Langhe sia dei Balcani. L’opera è un crocevia di segni e figure di diverse aree geografiche, un incontro che diventa una celebrazione gioiosa dell’immaginazione e della fantasia, della libertà e del gioco di bambine e bambini di ogni luogo e di ogni tempo.

Petrit Halilaj durante l’allestimento Abetare. Ph Andrea Guermani

Iniziata nel 2015, Abetare parte dall’archiviazione dei disegni trovati sui banchi nella ex scuola di Runik (Kosovo), villaggio dove Halilaj è cresciuto. L’artista ha creato un archivio di disegni da cui attinge per creare sculture monumentali in acciaio o bronzo, ispirate all’immaginario infantile di aree geografiche ed epoche differenti, che nelle opere si sovrappongono in un linguaggio unitario. La serie Abetare è stata esposta in diverse importanti istituzioni, tra cui il tetto del Metropolitan Museum of Art di New York nel 2024, nell’ambito della Roof Garden Commission.

“I disegni dei bambini sono una porta verso la libertà” dichiara l’artista Petrit Halilaj. “Quando ho iniziato a esprimere i miei desideri e i miei pensieri, mi sono sempre sentito più a mio agio nel disegnare piuttosto che nel parlare. Disegnare era come respirare, persino come volare. Il processo di raccolta del materiale per le opere della serie Abetare comporta l’esame di un’enorme quantità di disegni, in particolare quelli lasciati dai bambini sui banchi di scuola che provengono dal Kosovo, dai Balcani e ora anche da Dogliani. Racchiudono verità che spesso gli adulti non riescono a esprimere. Sono crude, tenere e coraggiose, scintille d’inventiva e libertà. Mi ricordano che l’arte può essere una forma di sopravvivenza, ma anche di gioco.”

Gli scarabocchi sui banchi di scuola sono un gesto che accomuna le bambine e i bambini di ogni parte del mondo. Dal momento in cui riescono a tenere una matita in mano, il mondo è il loro foglio: porte, tavoli, pavimenti, cassetti. Chiunque può ricordare, scavando nella propria memoria, di aver disegnato sulla superficie verde acqua del proprio banco: una casetta stilizzata, le proprie iniziali, un sole sorridente, un lapidario CIAO. Non per vandalismo o trasgressione, ma per la necessità di appropriarsi di un oggetto – così quotidiano eppure così anonimo – e di lasciare una traccia del proprio passaggio, trasformando il banco nel testimone della propria esistenza nello spazio scolastico.

“Abetare (un giorno a scuola) di Petrit Halilaj è la seconda opera del programma di arte pubblica Radis,” dichiara la curatrice Marta Papini. “La prima – le masche di Giulia Cenci – aveva reso omaggio alle storie sedimentate nella radura del Chiot Rosa: storie di resistenza, paura, gioia, storie d’amore e odio, storie di animali e piante. L’opera di Petrit Halilaj ci dischiude un altro mondo di storie, quello dell’infanzia. Abetare (un giorno a scuola) è un inno alla libertà e all’immaginazione: una casa popolata da creature disegnate sui banchi di scuola delle Langhe e dei Balcani. Un incontro di culture che diventa una celebrazione gioiosa della fantasia e del gioco di bambine e bambini di ogni luogo e di ogni tempo.”

Insieme all’opera di Petrit Halilaj è stata inaugurata nella Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia di Dogliani la mostra Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia a cura di Marta Papini, che accoglie opere dalle collezioni della Fondazione Arte CRT e della Fondazione CRC, con l’intento di restituirle alla visione della collettività del territorio piemontese. Il riferimento al romanzo distopico di Octavia E. Butler La parabola del seminatore, il cui incipit dà il titolo alla mostra, è ispirato da Notes for recovery (hold) di Nolan Oswald Dennis, una delle opere in mostra. La mostra offre una riflessione sull’arte come strumento di speranza e di apertura verso il futuro, attraverso la selezione di opere di Marina Abramović, Sol Calero, Chiara Camoni, Bracha L. Ettinger, Dorothy Iannone e Nolan Oswald Dennis, che toccano questi temi declinandoli da molteplici prospettive.

Petrit Halilaj, Abetare (un giorno a scuola), 2025 Veduta dell’installazione durante l’inaugurazione. Nella foto: Petrit Halilaj, Marta Papini e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Credito fotografico: Giuliano Berti. Proprietà della Fondazione Arte CRT in comodato al Comune di Dogliani (CN)

Il progetto Radis, dal piemontese radis (radice), nasce per avvicinare l’arte contemporanea a un pubblico esteso e interviene in contesti non convenzionali. Radis si articola in diverse azioni: la commissione opere di arte pubblica permanente, un programma educativo per le scuole in collaborazione con l’associazione La Scatola Gialla, che proseguirà anche a opera già installata, la mostra e un public program con l’obiettivo di avvicinare il pubblico all’inaugurazione dell’opera di Petrit Halilaj, un programma di valorizzazione delle opere di arte pubblica nella provincia di Cuneo, con un focus specifico sul progetto A Cielo Aperto di Fondazione CRC. Ideati da Barbara De Micheli, project manager e producer con consolidata esperienza nella gestione di progetti artistici e culturali, questi itinerari di scoperta delle opere diffuse sul territorio cuneese offrono al pubblico l’opportunità di esplorare un patrimonio artistico che si fonde con il paesaggio e le comunità locali e si concluderanno sabato 11 e domenica 12 ottobre: a Dogliani protagonista sarà proprio l’opera di Petrit Halilaj, con attività di mediazione culturale, laboratori e merenda per bambini in italiano e inglese; ad Alba, un incontro con le opere Alba di Valerio Berruti e Porta di Luce di Samuel Di Blasi; a Guarene, una passeggiata e conversazione intorno all’opera I Dormienti di Hilario Isola, in occasione dell’anniversario dei 23 giorni della città di Alba; infine, a Castagnito, incontro con l’opera Paesaggio in 565 giorni e 33 scalini di Victoria Stoian.

Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia, a cura di Marta Papini, veduta della mostra. Foto: Andrea Guermani

Nel quadriennio 2024-2027 Radis produrrà opere nello spazio pubblico attraverso un percorso di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali e associazioni. Le nuove produzioni, in dialogo con le storie locali e il paesaggio, contribuiranno a creare un nuovo immaginario condiviso e potranno diventare leva per un turismo attento all’ambiente e alla sostenibilità.

Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia, a cura di Marta Papini, veduta della mostra. Foto: Andrea Guermani


Petrit Halilaj. Abetare (un giorno a scuola), 2025. Disegni e scarabocchi dei banchi delle scuole di Dogliani e dei Balcani
a cura di Marta Papini

Seconda edizione di Radis, il progetto di arte nello spazio pubblico ideato e sostenuto dalla Fondazione Arte CRT in collaborazione con Fondazione CRC

Installazione permanente, Dogliani (Borgata Valdibà)

Mostra:
Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia
a cura di Marta Papini

Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia, Belvedere di Dogliani (CN)

Info: www.radis-crt.it

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