PEOPLE I KNOW, 2025, LABS Contemporary Art, installation view

PEOPLE I KNOW, forme di resistenza della materia. Da Labs Gallery

BOLOGNA | LABS Contemporary Art | 27 settembre – 1 novembre 2025

di AURORA SECCHIA

Quante forme ha la memoria? Di cosa è fatta?
La memoria, etimologicamente, è l’atto di ritenere o riprodurre ed è ciò che hanno fatto le tre artiste esposte nella mostra People I Know – al LABS Contemporary Art di BolognaElisabeth Sonneck, Finja Sander e Lucia Cristiani. Hanno riprodotto memorie, le hanno plasmate in diverse forme, dando loro diverse vite.

La mostra si presenta come una costellazione, un insieme di materiali e linguaggi che si incontrano in un tessuto comune. Il corpo, come dispositivo sensibile e punto di incontro tra dentro e fuori, è al centro delle diverse pratiche. L’indagine sui materiali, sulla loro fragilità e resistenza e sulla loro forza trasformativa, si pone come filo rosso da seguire all’interno del display espositivo.
Ogni opera, ogni poetica, rimane autonoma, ma nel percorso di mostra si incontrano, si fanno eco a vicenda costruendo un dialogo plurivoco.

PEOPLE I KNOW, 2025, LABS Contemporary Art, installation view

La prima opera che si incontra entrando all’interno della sala espositiva è Scrollpainting144 (2025) di Elisabeth Sonneck. Due fogli di carta industriale che rimangono immobili ma evocano movimento. È come se si potesse ancora percepire il gesto del braccio di Sonneck tracciare le campiture sulla superficie, senza sapere esattamente il risultato finale, ma facendosi guidare dal suo corpo che è ricettore sensibile. Sonneck non domina il materiale, ma ci instaura un dialogo, porta in superficie quelle caratteristiche che sono già lì, solo che non si vedono.

Se Scrollpainting144 si staglia nello spazio, le Spugne perse (2025) di Lucia Cristiani lo modificano facendo entrare il fruitore in una dimensione spazio-tempo in cui queste misure non esistono. L’artista ferma nel tempo l’effimero trasformando materiali organici come le spugne marine in calchi in bronzo, passando da uno stato all’altro. Con i suoi dittici Mud Bath (2025) ci offre una finestra verso il fuori, verso l’universo, verso ciò che non vediamo. Crea una commistione di elementi che – miscelati insieme come una vera e propria alchimista – fanno reazione tra loro creando delle superfici non terrestri, che possiedono tutta la magia della dimensione lunare.

PEOPLE I KNOW, 2025, LABS Contemporary Art, installation view

Finja Sander invece ci porta verso altri materiali, altre memorie. Passiv agressiv IX (2024) ci parla di equilibrio: quanta forza serve e quanta forza non serve per rompere un vetro? È questione di equilibrio, è questione di dosare il proprio corpo, di percepire il materiale. L’opera non vuole porsi come una rappresentazione della memoria ferma, immobile nel tempo. Ecco che l’artista la posiziona su un supporto che si muove. Perché sennò non racconterebbe allo stesso modo; perché se fosse immobile non aprirebbe così tante domande.

Concludo con le parole di Giulia Marchi, che ha curato il testo che accompagna la mostra il quale dice che «Teatro e teoria qui si fondono, non sarà un caso se la radice semantica delle due parole è la medesima, un evento “spettacolare”, “dal vivo” è quello a cui siamo invitati a partecipare. La mostra “PEOPLE I KNOW” è un’installazione, è una performance è una scultura. Partecipiamo alla resistenza della materia, viviamo il corpo come dispositivo di relazione e portiamo la nostra attenzione verso la fragilità dell’universo e dell’uomo.»

 

PEOPLE I KNOW. Lucia Cristiani, Finja Sander, Elisabeth Sonneck
Testo a cura di Giulia Marchi 

27 settembre – 1 novembre 2025

LABS Contemporary Art
Via Santo Stefano 38, Bologna

Info: +39 051 3512448
+39 348 9325473
info@labsgallery.it
https://www.labsgallery.it/

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