Sarzana (SP) | Cardelli & Fontana artecontemporanea | Fino al 3 maggio
di ALICE BARONTINI
Una pittura che vive sull’armonioso contrasto tra costanza e variazione, tra definito e indefinito, delicatezza e gestualità. S’intitola Ápeiron la mostra che, fino al 3 maggio, abita gli ambienti di Cardelli & Fontana artecontemporanea, nel centro storico di Sarzana. Una mostra che, oltre a portare in scena una ventina di dipinti inediti su tela realizzati da Mirko Baricchi nel corso del 2025, vuole celebrare un compleanno speciale: ventisette anni di collaborazione tra gallerista e artista. Un percorso umano, oltreché lavorativo, che segna il traguardo con questa ottava personale.

Mirko Baricchi, Pantagruel #6, 2025, olio su tela, 120x100x5 cm. Courtesy Cardelli&Fontana
Le opere presentate – dislocate in due sale contigue – passano dal piccolo al grande formato e sono il risultato di un’indagine pittorica possente e persistente, attraverso cui Baricchi supera l’elemento figurativo (il cui eco permane comunque in filigrana) per entrare nei territori stratificati dell’astrazione e della ricerca interiore.
I dipinti di Baricchi, infatti, traggono spunto dall’osservazione meticolosa della natura. Sembrano fare riferimento a boschi, a pianure, a terreni dissodati, a colline, a giardini lussureggianti le cui forme – tuttavia – non vengono mai rappresentate in maniera del tutto esplicita e oggettuale ma sono invece evocate sottilmente attraverso la sinuosità rigogliosa delle linee e la palette di colori desaturati e terragni oscillanti tra sfumature di verde, marroni, bianchi gessosi, beige… talvolta percorsi da brevi accenti luminosi di rossi e verdi smeraldo che ritmano la composizione.

Installation view di Ápeiron di Mirko Baricchi. Courtesy Cardelli & Fontana
L’ispirazione figurativa diventa così il pretesto per raccontare mondi interiori in cui i contrasti convivono in maniera ossimorica, dando vita a narrazioni visive dal sapore onirico, fatte di sovrapposizioni e poi di cancellature, di incastri e ardite fusioni, di pennellate materiche che si incontrano con delicate velature.
Il risultato è che sulla tela prende vita un paesaggio interiore, un sottobosco, un humus fertile di sensazioni che lascia all’osservatore la libertà di far germogliare interpretazioni intime e personali.

Mirko Baricchi, Rise, 2025, olio su tela, 120x150x5 cm. Courtesy Cardelli & Fontana
Se dipingere pare essere per l’artista una sorta di atto meditativo e necessario, allo stesso modo si richiede allo spettatore una medesima attenzione e apertura mentale nella fruizione dell’opera, affinché egli possa coglierne l’essenza nella sua complessa sovrapposizione di strati estetici e concettuali.
Guardandoli da lontano, appunto, molti dipinti somigliano proprio a paesaggi visti dall’alto, come se fossimo in volo. Subito a colpire l’occhio sono le campiture geometriche, i gesti fluidi, le forme che si incastrano ma soprattutto il raffinato studio compositivo capace di inquadrare mondi e mettere in equilibrio elementi diversi, alcune volte in contrasto, resi in una perfetta e complessiva armonia.

Mirko Baricchi, BJ #29, 2025, olio su tela, 18x24x2 cm. Courtesy Cardelli & Fontana
Poi ti avvicini ed ecco che sulla tela emerge lentamente un mondo che fino a un secondo prima sembrava sommerso, quasi mimetizzato nella selva pittorica di gesti e pennellate. Elementi grafici, disegni che sembrano quasi marchi del fare artistico di Baricchi, appunti, colori… sono ora tutti disposti in un intreccio poetico di forme che, nella sua spontanea varietà, lascia emergere un senso di malinconico silenzio, di solitudine sognante e contemplativa. Affiorano graffi, cancellature, segni, trame, prove di colore, trasparenze, piccoli simboli incisi con un tratto sottile e pungente o scritte in corsivo che si rincorrono da un dipinto all’altro quasi a mettere in luce una continuità, una ricerca ricorrente.

Mirko Baricchi, View #4, 2025, olio su tela, 30x40x2 cm. Courtesy Cardelli & Fontana
Sembrano dettagli incisi nella memoria, simboli quasi arcaici che si ripetono in quanto parti integranti della grammatica emotiva e iconografica dell’artista, ora lasciati galleggiare nel dipinto, come fossero tanti messaggi in bottiglia in balia delle onde.
Codici da individuare, decifrare, riattivare. Per provare a trovare un significato costruendo mondi a partire da sé stessi, animati al contempo dalla volontà di spingerci un po’ più in là, nello spazio sospeso del sogno. Alla ricerca di un altrove.
Mirko Baricchi. Ápeiron
15 marzo – 3 maggio 2025
Cardelli & Fontana artecontemporanea
via Torrione Stella Nord 5, Sarzana (SP)
Orari: da martedì a sabato ore 10-12.30 / 17-19.30, lunedì 17-19.30. Ingresso libero
Info: www.cardelliefontana.com
galleria@cardelliefontana.com
0187.626374