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REGGIO EMILIA | VV8artecontemporanea | 4 dicembre 2021 – 4 febbraio 2022

di GIORGIA BERGANTIN

La galleria VV8artecontemporanea di Reggio Emilia prosegue il suo progetto di esposizioni dedicate all’arte grafica di autori di fama internazionale con la mostra di Mimmo Paladino, “De Arte Venandi cum Avibus” L’arte di cacciare con gli uccelli. Terzo appuntamento dopo La realtà immaginata di Sandro Chia (2020) e The Stones of Venice di Joe Tilson (2019), l’esposizione raccoglie undici incisioni a puntasecca, acquaforte ed acquatinta realizzate nel 2021 da Paladino, accompagnate da un prezioso libro stampato a torchio curato da Anna Laura Trombetti Budriesi, docente di Storia Medievale dell’Università di Bologna, in cui sono contenute riflessioni legate al tema della mostra.

Il viaggio che Mimmo Paladino invita a compiere – attraverso le incisioni dedicate al De Arte Venandi cum Avibus, il grande trattato di falconeria dell’imperatore Federico II di Svevia (1194- 1250) – è un percorso iniziatico, suggerito dalla conoscenza profonda della mitica figura imperiale a cui l’artista aderisce anche per averne in comune l’insaziabile desiderio di sperimentare, di superarsi, per essere sempre all’altezza del proprio compito.

Anna Laura Trombetti Budriesi introduce così il visitatore all’interno della mostra, che si presenta silenziosa, immaginifica, misteriosa.
Il passato pervade il presente di Paladino, che nuovamente attratto dalla figura poliedrica dell’Imperatore Federico II di Svevia, gli dedica alcune incisioni in cui emerge in modo evidente il suo legame con il Regnum Siciliae (nel 2010 aveva già ritratto il sovrano realizzando la grande xilografia a colori Stupor Mundi). Il tratto inciso di Paladino diventa commento visivo allo scritto De Arte Venandi cum Avibus (L’arte di cacciare con gli uccelli) redatto da Federico II di Svevia nel 1260 circa. In questa occasione l’arte venatoria non si affida all’esplicazione verbale, qui taciuta e resa comprensibile attraverso il solo linguaggio visivo. Un minuzioso lavoro di lettura e studio precede la creazione delle nuove opere di Paladino, che diventano velate citazioni del sapere antico della falconeria, sviluppato soprattutto in epoca medievale ma ritenuto attualmente ancora valido.

Veduta della mostra “Mimmo Paladino. DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS” L’arte di cacciare con gli uccelli. Courtesy VV8artecontemporanea, Reggio Emilia. Foto: Fabrizio Cicconi

Le incisioni esposte alla galleria VV8artecontemporanea raccontano il rapporto simbiotico tra il falconiere e il rapace, la complicità, la tensione, l’attesa, il trionfo condiviso, di Federico II di Svevia e del suo falco. Sono loro i protagonisti delle opere di Paladino, il quale arricchisce ogni scena con interessanti dettagli diversi. Un primo incrocio di sguardi tra i personaggi è seguito dal lancio del rapace, che vola alla ricerca della preda, seguito a cavallo dal suo padrone. L’unica incisione a colori sembra una sintetica metafora da risolvere come un rebus. Racchiuse in una coppia di edicole, l’indice di una mano che sfiora una sottile mezzaluna rossa, un falco solitario, una torre ottagonale, un ritratto di un uomo con la testa coperta da un copricapo. È l’imperatore Federico II, in veste di capo politico (il falco richiama l’arte di governare, l’ottagono Castel del Monte, la sua fortezza, da lui stesso progettata) e di seguace della religione mussulmana (indossa il kufi, tipica cuffia da indossare durante i momenti di preghiera e la luna rossa, simbolo di aiuto nella cultura araba).

Veduta della mostra “Mimmo Paladino. DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS” L’arte di cacciare con gli uccelli. Courtesy VV8artecontemporanea, Reggio Emilia. Foto: Fabrizio Cicconi

Si prosegue la visita con la doppia visione di una matrice in rame e della stampa acquerellata, madre e figlia poste l’una accanto all’altra. L’imperatore, immobile nella sua simmetrica frontalità, assume un aspetto spirituale, quasi religioso, sorreggendo tra le mani una colomba bianca. Alle sue spalle appare Castel del Monte, il suo celebre casino di caccia, e una corona imponente.

Bernardo Marconi scrive: “In passato, anche nelle culture asiatiche, si riteneva che il linguaggio degli uccelli fosse una sorta di linguaggio segreto universale: l’ancestrale canto del mondo, che avrebbe consentito a chi ne avesse capito i sistemi di poter avere le chiavi della conoscenza cosmica.”

L’arte di Paladino, esposta alla galleria VV8artecontemporanea fino al 4 febbraio 2022 con un allestimento intimo ed essenziale, immerge la nostra immaginazione in un mondo ancestrale sconosciuto.

Veduta della mostra “Mimmo Paladino. DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS” L’arte di cacciare con gli uccelli. Courtesy VV8artecontemporanea, Reggio Emilia. Foto: Fabrizio Cicconi

Mimmo Paladino. “De Arte Venandi cum Avibus” L’arte di cacciare con gli uccelli
In collaborazione con Edizioni d’Arte Berardinelli

4 dicembre 2021 – 4 febbraio 2022

Galleria VV8artecontemporanea
Via dell’Aquila 6/c, Reggio Emilia

Orari: da martedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.30, oppure su appuntamento

Info: +39 0522 432103
www.VV8artecontemporanea.com

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