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NAPOLI | Magazzini Fotografici | Fino al 20 luglio 2025

di BEATRICE SALVATORE

Me, Myself and I è il titolo della prima personale di Paula Sunday, giovanissima artista che opera con la fotografia, curata da Francesco Liggieri ai Magazzini Fotografici di Napoli.

Paula Sunday, Diario di una doppia, uso singola

Sunday sceglie, per vivere e lavorare come artista, non il suo vero nome, ma uno pseudonimo elaborato dal suo nome di battesimo, indossando un altro “abito” come simbolo di una differente identità che apre a strade più luminose, che altrimenti non avremmo visto. O non avrebbero visto gli altri.
Sunday ha una formazione pittorica che diluisce nel linguaggio rarefatto della fotografia come possibilità di aprirsi a prospettive più ampie per indagare la complessità umana e il tema caldo ed attuale dell’identità, focus principale delle sue opere fotografiche e della sua ricerca.

Paula Sunday, Diario di una doppia, uso singola

Sunday non fotografa ciò che osserva, ciò che è fuori di sé e che in qualche modo non le appartiene se non nell’istante preciso dello scatto, ma sceglie il tema affascinante e misterioso dell’autoritratto, tòpos da sempre attraversato nella storia dell’arte, in cui il suo stesso corpo è protagonista e in cui è l’artista stessa ad essere quella realtà che osserva, materializzandola.
Sunday tratta il tema dell’identità da un punto di vista psicologico ma soprattutto culturale, chiedendosi e chiedendoci, quanto ciò che appare, ciò che mostriamo al mondo, non sia una “rappresentazione” che orienta ed influenza convinzioni, valori e azioni, una pura costruzione collettiva di una identità in realtà multiforme, frammentata o liquida.

Paula Sunday, Diario di una doppia, uso singola

I lavori fotografici in mostra fanno parte di quattro serie diverse, una sorta di trattato visivo di una ricerca lasciata però sempre aperta e sono ospitati nelle ampie sale centrali dello spazio–presidio dei Magazzini Fotografici, nel cuore antico di Napoli, che racconta esso stesso storie di un passato e di altre vite che lo abitavano, di altre identità: questo luogo dove è anche visibile un muro di epoca romana, che forse era parte del Teatro, ha ospitato una fabbrica artigianale dal nome romantico, il Borsettificio Ines, un luogo dunque con una vocazione e un passato che la fondatrice Yvonne De Rosa, ha voluto che si leggesse in filigrana, lasciando tavoli e macchine da cucire come segno di continuità “artigianale” con i progetti dei Magazzini.

Paula Sunday, Sologamy

Gli spazi sono inondati di luce e silenzio e valorizzano l’allestimento sobrio e netto delle opere fotografiche di Sunday, realizzate con scatti accuratissimi e stampate su carta fineart; la serie Babilonia raccoglie tre immagini di grandi dimensioni “sospese” direttamente sulla parete, senza cornici, senza chiodi visibili, ma solo con piccole graffe in acciaio che sembrano riprodurre l’atmosfera laboratoriale di una camera oscura, in cui l’artista diventa allo stesso tempo autore, attore e soggetto in una ricerca sull’essere e sull’alterità che è un continuo e straniante gioco di rimandi, una riflessione che l’artista lancia al fruitore come provocazione sull’identità come luogo fragile di pura costruzione e persino di falsità e finzione e che inevitabilmente rimanda ai lavori di Cindy Sherman: Sunday è ora soldato armato di kalashnikov, ora donna dall’espressione severa e dura che indossa l’hijab oppure, quasi per contrasto, un’avvenente ragazza in minigonna e cuissard bianchi.

Le immagini hanno contorni netti, senza sfumature e sono immerse in una luce diffusa, fredda, in cui non sembra esserci differenza tra figura e sfondo, ad aumentare un senso di straniamento, perfino di distanza.
L’analisi sull’identità si amplia anche al fragile ma sdrucciolo concetto di genere e persino dell’autocelebrazione: la serie Sologamy, mostra Sunday che si autoritrae in due diversi scatti, come sposo o come sposa, su uno sfondo neutro. Non c’è relazione, ciò che è al centro è la celebrazione di se stessi. In S.O.B. Solitude of Bodies, il corpo diventa oggetto di consumo, posto in una relazione solipsistica con gli oggetti tecnologici, visti come nuovo status symbol spersonalizzante.

Paula Sunday, S.O.B. Solitude of Bodies

Fa da contraltare alla riflessione su un’identità sociale e collettiva, la serie Diario di una doppia, uso singola, che ricorda la ricerca fotografica legata ai luoghi e agli oggetti come diario intimo dell’artista Sophie Calle, ma anche per il senso di solitudine, per le pose fisse e iconiche, e l’impianto formale, certa fotografia contemporanea americana (penso a Gregory Crewdson), in cui le immagini hanno una dimensione più intima, più legata all’individualità, seppur altamente e volutamente stranianti: Sunday si fotografa in stanze di albergo, luoghi non-luoghi anonimi, arredati con oggetti che in realtà appartengono a tutti e in cui l’identità, le nostre identità sembrano come sospese in una domanda, senza punti di riferimento.

Paula Sunday, Madre, veduta della mostra Magazzini Fotografici, Napoli

La densa ricerca di Sunday pur raccogliendosi in poche immagini sintetiche, incontra anche il medium video: qui è esposto Madre, un video di brevi frame che inquadra la figura dell’artista come una statua sacra posta sotto la campana di vetro tipica dei santi tenuti in alcune case napoletane: riflessione “visiva” sulle sue radici partenopee e sui simboli religiosi che appartengono all’immaginario collettivo.
Chiude idealmente la mostra la raccolta di piccole immagini, della serie Post(card) from Nowhere come istantanee di un turismo di massa in cui l’artista riproduce sempre ritraendo se stessa, le pose ironiche e conosciutissime dei turisti davanti a monumenti simbolici, ormai diventati puri oggetti da consumare, dove anche il ricordo è collezionato frettolosamente e mai elaborato, solo per aderire agli stereotipi dell’immaginario collettivo, una sorta di fast fashion che apparentemente ci regala un’identità pret-â-porter.

Paula Sunday, veduta della mostra Magazzini Fotografici, Napoli

Paula Sunday. Me, Myself and I
a cura di Francesco Liggieri

Fino al 20 luglio 2025

Magazzini Fotografici
via San Giovanni in Porta 32, Napoli

Orari: mercoledì/sabato dalle 11:00 alle 13:30 – dalle 14:30 alle 20:00. Domenica dalle 11:00 alle 14:00

Info: info@magazzinifotografici.it
www.magazzinifotografici.it

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