Non sei registrato? Registrati.
VENEZIA | Marignana Arte | Fino al 27 luglio 2025

di FRANCESCO FABRIS

A Venezia, Marignana Arte mette in scena Apparizioni. Il sogno dell’infinità, una variegata e vivace esposizione collettiva che propone, assieme a volti nuovi, alcuni tra gli artisti che in questi anni hanno contribuito a tracciare il percorso estetico e di senso scelto dalla galleria.
L’occasione per questo progetto collettivo è data dalla curiosità, umana, filosofica ed artistica di scandagliare il concetto di “apparizione” e di ciò che di ambiguo, inafferrabile e profondo il termine reca con sé.
La quindicina di opere esposte, per lo più realizzate con tecniche classiche (dall’olio all’acrilico su tela, dalla grafite alle tecniche miste anche su carta e fibre) indagano con fare composito l’eterna dicotomia tra il finito e l’infinito, tra il visibile ed il celato, svolgendo la matassa di senso e significati che si generano nello spettatore chiamato ad elaborare un personale percorso di indagine, dell’immagine prima e del suo significato poi.

Apparizioni. Il sogno dell’infinità, Installation view, Marignana Arte, Venezia. Ph. Enrico Fiorese

Gli approdi, molti e diversi per scelta delle tecniche e dei linguaggi, hanno il fine comune di suscitare il quesito cardine che anima l’osservazione artistica, ossia quello spazio di tempo e riflessione che si muove dall’osservazione fisica sino all’appropriazione dei processi riflessivi e di immaginazione che dovrebbero legare l’artista allo spettatore.
Nessuna delle opere in mostra, invero, induce o tollera una visione superficiale da parte di chi la osserva.
Il tratto comune dei nove artisti presenti (molti dei quali giovani) è piuttosto la formulazione di un consapevole interrogativo allo sguardo del visitatore, chiamato ad abbandonare il godimento superficiale per beneficiare l’indagine lenta, profonda e riflessiva cogliendo cosi la natura mistica dell’opera e la sua dinamica di senso.
Le loro pratiche ci guidano tra labirinti di luci ed ombre, oggetti visibili o solo percepiti, mondi finiti o fantastici ed immaginari, mettendo di continuo in crisi l’approccio razionale dello sguardo che, per natura, chiede all’immagine la riproposizione di un’icona nota, per confini e significato.

Maurizio Donzelli, opere della serie Mirrors, 2023_2024, mixed media, dimensioni variabili. Ph. Enrico Fiorese

In questo percorso di ricerca lo spettatore è chiamato a fare i conti con le sue dimensioni di senso e soggettive, per creare e richiamare nelle opere (o attraverso le opere) quelle “apparizioni” che donano il titolo alla rassegna.
In ordine sparso appaiono dunque i Mirrors di Maurizio Donzelli (Brescia, 1958), superfici riflettenti create con tecniche miste e collocate in box di legno che rispecchiano, frammentandola, l’immagine dello spettatore, chiamato a mettere il discussione la propria idea di percezione “continua” e l’acrilico Divisione di Giuseppe Adamo (Alcamo, 1983) dove una stesura stratificata di colore impatta con una luce immaginaria, sino a realizzare una texture che richiama un mondo minerale in bilico tra dettagliata figurazione tridimensionale e pura astrazione aniconica.

Aldo Grazzi, La Notte del Gelsomino, 2016, tempera grassa and oil on canvas, 30×20 cm | Aldo Grazzi, La Notte del Gelsomino, 2016, tempera grassa and oil on canvas, 30×24 cm. Apparizioni. Il sogno dell’infinità, Installation view, Marignana Arte, Venezia. Ph. Enrico Fiorese

La notte, rifugio eccellente per le sparizioni ed il loro contrario è indagata da Aldo Grazzi (Mantova, 1954-2023) con le tempere grasse del ciclo La Notte del Gelsomino, notturni scelti per richiamare il processo di disvelamento attraverso il palesarsi visivo di un fiore che si ridesta al calar della sera, mentre nella tecnica mista Spot V di Laura Omacini (Venezia, 1991) le atmosfere brumose della sera convergono nell’indagare spazio e materia penetrando più livelli di cognizione, inducendo all’attento esame di uno sguardo che non può e non deve essere oggettivo, intrappolato com’è in un dedalo di stratificazioni e velature.
Nell’immaginario collettivo l’apparizione è per definizione improvvisa, fulminea, sorprendente.
Quest’effetto di sospensione è variamente indagato da un’opera della serie Storms con la quale Serena Fineschi (Siena, 1973) attraverso tracce di grafite create dal lancio di una pallina sulla carta di grandi dimensioni, crea uno straniante ammasso di nubi colte nell’attimo precedente una tempesta immaginaria, cui fanno eco le atmosfere oniriche di Giulio Malinverni (Vercelli, 1994) che in Grottesche confondono immaginazione e realtà, lasciando presagire sviluppi ed eventi incontrollati ed incombenti.

Olga, Lepri, Etereo, 2022, olio su tela, 58×50 cm, ourtesy of the artist

L’immaginario onirico è scandagliato anche da Olga Lepri (Mosca, 1997) che indaga, con uno sguardo affetto da incipiente cecità, il rapporto tra forma umana e naturale, fuse senza soluzione di continuità nell’opera Etereo.
Sono dunque varie, articolate ed originali le interpretazioni soggettive attorno all’idea di apparizione e del suo desiderio di infinito, completate con i mondi surreali ed in trasformazione di Paolo Pretolani (Assisi, 1991) e con la natura informe ed enigmatica di Silvia Giordani (Vicenza, 1992) che ne manipola le immagini sino a giungere ad una nuova e sorprendente resa.

Paolo Pretolani, Rovescio, 2024, polymaterial painting on jute, 68×200 cm | Paolo Pretolani, Parabolica, 2024, oil on cotton, 50×30 cm | Paolo Pretolani, Seraphim, 2024, oil on cotton, 50×30 cm. Apparizioni. Il sogno dell’infinità, Installation view, Marignana Arte, Venezia. Ph. Enrico Fiorese


Apparizioni. Il sogno dell’infinità

Giuseppe Adamo, Maurizio Donzelli, Serena Fineschi, Silvia Giordani, Aldo Grazzi, Olga Lepri, Giulio Malinverni, Laura Omacini, Paolo Pretolani

Fino al 27 luglio 2025

Marignana Arte
Dorsoduro 141, Rio Terà dei Catecumeni, Venezia

Info: +39 041 2436356
info@marignanaarte.it
https://www.marignanaarte.it/

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •