Non sei registrato? Registrati.
VENEZIA | Palazzo Cini | Fino all’8 settembre 2025

di FRANCESCO LIGGIERI

Marco Polo, al suo ritorno dai viaggi favolosi, avrebbe forse trovato una nuova voce per raccontare Venezia. Non più la città delle calli affollate e dei ponti sospesi sull’acqua, ma una costellazione di dettagli nascosti, un alfabeto di luci e ombre che disegnano una mappa segreta. A Palazzo Cini, scrigno di memorie e crocevia di sguardi, si è aperta una finestra su questo universo parallelo. Non una porta magica che conduce a mondi incantati, ma una mostra fotografica che invita a un’esplorazione intima: Ljubodrag Andric. Spazi, soglie, luci.

Installation view, Ljubodrag Andric. Spazi, soglie, luci, Palazzo Cini. La Galleria, Venezia, Courtesy BUILDING, Milano

Le fotografie di Andric non sono semplici riproduzioni della realtà, ma frammenti di un sogno lucido. L’artista, con la meticolosità di un miniaturista, cattura l’anima dei luoghi, trasformando la materia in pura vibrazione emotiva. Un riflesso tremolante in un canale diventa un presagio, una crepa antica in un muro si rivela la cicatrice di un tempo perduto. “Cerco l’immagine autonoma”, confessa Andric, come un alchimista che insegue la pietra filosofale. Le sue fotografie non sono finestre aperte sul mondo, ma specchi magici che riflettono l’essenza dei luoghi, svelando ciò che l’occhio distratto non vede.

Installation view, Ljubodrag Andric. Spazi, soglie, luci, Palazzo Cini. La Galleria, Venezia, Courtesy BUILDING, Milano

E così, Venezia si moltiplica in una vertigine di percezioni. Accanto alla città patinata delle cartoline, emerge una Venezia intima e silenziosa, fatta di chiostri appartati e di anfratti misteriosi, catturata dall’obiettivo sensibile di Andric. Un dialogo sottile si instaura tra le pietre veneziane, plasmate dalla storia e dalla salsedine, e le architetture lontane dell’India, avvolte in un’atmosfera sospesa. Un incontro di luci e ombre, di echi di un passato stratificato e di presenze invisibili. Il visitatore, guidato dall’occhio di Andric, si smarrisce con gioia in un dedalo di dettagli inattesi: un colonnato che si trasfigura in una visione onirica, l’abrasione della salsedine che si dissolve in una pura astrazione cromatica.

Installation view, Ljubodrag Andric. Spazi, soglie, luci, Palazzo Cini. La Galleria, Venezia, Courtesy BUILDING, Milano

Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini, parla di “interazioni sorprendenti” create dagli occhi di Andric, che vedono “la pelle” degli edifici, le loro “screpolature” e i “bagni di sole”, le “macchie improvvise” e le “pieghe” che mettono in discussione la loro stessa esistenza. Una “densità di materia e creatività” che genera “incanto” e spinge l’osservatore a esplorare “altri orizzonti”.

Installation view, Ljubodrag Andric. Spazi, soglie, luci, Palazzo Cini. La Galleria, Venezia, Courtesy BUILDING, Milano

Francesco Tedeschi, curatore della mostra, sottolinea la “forte componente pittorica e scultorea” delle immagini di Andric, che invitano lo spettatore a una “partecipazione” sensoriale, a percepire “le materie, i riflessi, le impercettibili variazioni provenienti dall’ambiente”, e al tempo stesso lo trasportano in “un altro spazio, che la mente attraversa”. E alla fine di questo viaggio visivo, uscendo da Palazzo Cini, si ha la sensazione di aver visitato non solo una mostra, ma un luogo dell’anima, una città invisibile celata nel cuore di quella reale, dove la luce rivela l’invisibile e il silenzio racconta storie che sfidano il tempo.

Installation view, Ljubodrag Andric. Spazi, soglie, luci, Palazzo Cini. La Galleria, Venezia, Courtesy BUILDING, Milano

Ljubodrag Andric. Spazi, soglie, luci
a cura di Francesco Tedeschi
una mostra in partnership tra Fondazione Giorgio Cini e la Galleria BUILDING di Milano

18 aprile – 8 settembre 2025

Palazzo Cini. La Galleria
Dorsoduro (San Vio), 864 – 30123 Venezia

Milano, Galleria Building – II CAPITOLO
dal 9 settembre all’ 11 ottobre 2025

Info: +39 0412411281
visite.palazzocini@cini.it
www.palazzocini.it

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •