VENEZIA | ARSENALE | 10 maggio – 23 novembre 2025
di FRANCESCO LIGGIERI
Eccoci qui, fratelli e sorelle interessati all’architettura ed a questa nuova edizione in quel di Venezia, pronti a perderci per le calli veneziane e a sbattere il naso, per la prima volta, sul Padiglione dell’Azerbaijan alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia. Dimenticate le solite cartoline patinate, qui si parla di Equilibrium. Patterns of Azerbaijan, un titolo che sa di equilibrio precario e di disegni complessi, un po’ come la vita, in fondo. Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, all’Arsenale, Campo della Tana, Castello 2127/A, potremo addentrarci in questo padiglione che non arriva per caso, ma è frutto del lavoro congiunto della Fondazione Heydar Aliyev e del Ministero della Cultura della Repubblica dell’Azerbaigian, con l’Ambasciata a Roma a fare da sponda. C’è un’anteprima per chi non sa aspettare, l’8 e 9 maggio, giorni che sanno di promessa mantenuta.
La curatrice, Nigar Gardashkhanova, ha raccolto la sfida lanciata da Carlo Ratti, il curatore della Biennale, che ha sparato il tema Intelligens. Natural. Artificial. Collective. Un invito a riflettere, a guardare avanti, a trovare soluzioni nuove per non finire arrostiti dal cambiamento climatico. E l’Azerbaijan risponde con un mantra che è tutto un programma: “Rigenerare. Innovare. Preservare”. Dentro questo padiglione, voluto dal Commissario Rashad Aslanov, Ambasciatore a Roma dal 2022, che tesse le lodi dei legami tra i nostri paesi, troviamo tre storie, tre progetti che pulsano di questa filosofia. C’è l’Azerbaijan Development Company (ADEC) che, sotto il segno del “rigenerare”, ci sbatte in faccia la “Città Bianca di Baku”. Pensate: dove prima c’era puzza di petrolio e degrado, una “Città Nera” sfregiata dall’industria, ora sta nascendo un quartiere modello. E il Ponte della Città Bianca di Baku, non un semplice passaggio, ma un simbolo che urla trasformazione e futuro, perché l’unione fa la forza, fratelli! ADEC, che tra l’altro è capofila di uno dei più grandi progetti urbanistici del Caucaso e ha pure a cuore gli spazi verdi, ci mostra come si può cambiare pelle, se si ha il coraggio di farlo. Poi c’è Simmetrico Architettura, che si lancia sull'”innovare” con il progetto per il Parco della Vittoria a Baku. Qui l’architettura moderna si abbraccia con la storia, in un monumento che non è solo cemento e acciaio, ma il cuore pulsante dell’orgoglio nazionale, la dimostrazione che l’unità, anche nelle difficoltà, tira fuori il meglio. Simmetrico, fondata da Daniele Zambelli, gente che sa il fatto suo con padiglioni, musei e mostre, ci fa vedere come si può guardare avanti senza dimenticare chi siamo.
E infine, sotto l’ala del “preservare”, ecco Adalat Mammadov, architetto d’onore, che ci fa vedere la Moschea di Zangilan. Un restauro che non è solo una messa a lucido, ma una fusione tra le forme antiche del Karabakh e linee nuove, un ponte tra passato e presente, la dimostrazione che la resilienza e la forza di una comunità passano anche attraverso i suoi luoghi sacri. Mammadov, che ha firmato progetti importanti e ha avuto riconoscimenti dall’UNESCO, ci ricorda che preservare non significa imbalsamare, ma dare nuova vita.
In tutto questo, un angolo speciale è dedicato ad Ajami Nakhchivani, un vecchio saggio, un visionario che novecento anni fa ha lasciato il segno nell’architettura del Medio Oriente. Un omaggio che sa di radici profonde e che, per puro caso, cade nel 900° anniversario della sua nascita, celebrato dall’UNESCO. Insomma, l’Azerbaigian non viene a Venezia per sfilare, ma per raccontare una storia di equilibrio, di come si può rigenerare, innovare e preservare, tenendo insieme le tradizioni e guardando al futuro, costruendo un mondo più verde e connesso. Una storia che, sono sicuro, chiunque saprebbe apprezzare.
Se c’è una cosa che si può imparare da questo bellissimo progetto è che se vuoi veramente bonificare un territorio, farlo rinascere, ricostruirlo in chiave green e dare la possibilità alle future generazioni di vivere al meglio, beh la cosa è fattibile. Loro ci sono riusciti. ed è così bello poter pensare che si possa realizzarlo ovunque un progetto simile, se solo si avesse la volontà condivisa da più parti politiche e sociali innanzitutto. Non perdetevelo questo padiglione. Ci vediamo alla Biennale, fratelli e sorelle!
19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia
Padiglione dell’Azerbaigian
Equilibrium. Patterns of Azerbaijan
Commissario: Ambassador Rashad Aslanov
Curatore: Nigar Gardashkhanova
Espositori: ADEC – Azerbaijan Development Company, Simmetrico Architettura, Adalat Mammadov, Novruz Mammadov
10 maggio – 23 novembre 2025
Arsenale
Campo della Tana, Castello 2127/A, Venezia