MILANO | Boccanera Gallery | Fino al 30 giugno 2025
di ILARIA INTROZZI
“Naturalezza, genuinità, immediatezza, sincerità, schiettezza e franchezza. Altre possibili alternative sono disinvoltura, scioltezza e autenticità”. Suggerisce questo l’intelligenza artificiale quando si cercano sinonimi di “spontaneità” online. Parole con peculiarità simili e non, ognuna con delle sfumature particolari. Le medesime, ipso facto, che si figurano sulle opere di Sebastiano Sofia (Verona, 1986) realizzate per la sua personale milanese Scordare il volo da Boccanera, visitabile fino al 30 giugno 2025.
Dipinti, disegni, sculture con un monito: ci siamo dimenticati cosa significhi avere un battito del cuore, un moto verso qualcosa di reale, tangibile, intrinsecamente umano. E così precipitiamo nel vuoto, nella tristezza, dopo esserci illusi di non essere soli, pur lottando per omologarci alle circostanze, alle tendenze. E l’arte contemporanea non è certamente immune a questo meccanismo. Cerca di sopravvivere, anziché vivere. Sofia denuncia su scala generale questi meccanismi estremamente nostri e lo fa parafrasando la leggenda di Icaro: Dedalo e Icaro, imprigionati nel labirinto di Creta, costruirono ali di cera e piume per fuggire. Icaro, però, ignorò gli avvertimenti del padre e volò troppo vicino al sole, causando lo scioglimento della cera e la sua caduta in mare. Il mito, nella realtà dell’artista, è un uccello e noi rappresentiamo simbolicamente questo volatile.
Sebbene il prologo sembri rivelare un allestimento cupo, di stile gotico, visitando la mostra di Sebastiano Sofia nella sede meneghina di Boccanera, l’ensemble di lavori appare poetico, leggero, spontaneo, per l’appunto. Almeno nelle campiture, difficilmente monocrome e ritraenti oggetti/soggetti cupi. Piuttosto, ricordano cartoons distopici, dalle tonalità effervescenti, ironiche e, nel suo caso, perfettamente concepite. In un equilibrio in grado di rivelare il suo contrario, quando si tratta di rifletterci su.
“L’obiettivo del progetto espositivo non è solo estetico”, spiega Sofia, “ma profondamente esperienziale. Scordare il volo non è solo una mostra, ma un invito a una riflessione più profonda circa il ruolo della coscienza nella nostra capacità di vivere in equilibrio con noi stessi e con il mondo, a guardare la vita con nuovi occhi e a riscoprire il mistero che si cela nei gesti più semplici”.
Come quelli elaborati dal loro artefice, che vive e lavora a Milano. Attenzione, però, a non confondere la sua pittura franca, come un manierismo. La personale, infatti, fa emergere la complessità dell’esistenza: uno sforzo sì schietto, ma al contempo genuino, attraverso un’individualità colta, precisa e, soprattutto puntuale. Nella forma e nel messaggio. Quando si domanda cosa e quale sia lo scopo dell’arte di oggi la risposta è esattamente in Scordare il volo e in altri certosini esempi.
Sebastiano Sofia. Scordare il volo
Fino al 30 giugno 2025
Boccanera Gallery Trento/Milano
via Giovanni Ventura 6, Milano
Info: +39 340 5747013
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