Entriamo nel clima fieristico dell’anno nuovo anticipando caratteristiche e novità di un appuntamento, quest’anno dal 5 al 7 marzo 2010, che conferma un meritato spazio tra gli eventi d’arte italiani, anche grazie allo stretto rapporto con il territorio d’appartenenza. Bolzano e kunStart sono una cosa sola e da questo legame hanno saputo trarre i frutti migliori, segnando la strada del progetto come vera e propria occasione culturale che non si esaurisce nella “quattro giorni” fieristica. Parliamo di questi equilibri, intenti e nuovi progetti con il direttore Giuseppe Salghetti Drioli…
Veduta allestimento padiglioni fieristici. Sabine Delafon, “1”, 2009, vetro, gesso, fiori di plastica, dadi, perle, polvere di specchio, cm 7×24,5. NOTFAIR Gallery
Nell’ultimo decennio il moltiplicarsi di eventi fieristici in Italia e all’estero ha creato un vero e proprio fenomeno culturale. kunStart è sulla scena da sette anni, come si è evoluta e come si prepara alla nuova edizione?
Giuseppe Salghetti Drioli: kunStart è nata prima di tante altre fiere italiane, eppure è più fresca della maggior parte di loro. Perché non abbiamo mai puntato a proporre il visto e rivisto, perché siamo stati sempre umili e disposti a crescere insieme al nostro contesto territoriale, alle sue dimensioni e alle sue più vive potenzialità. Oggi le fiere che contano nel mondo sono solo quattro. Fra esse (Basilea, Miami, Londra, Maastricht) di italiane non ce n’è neppure una. Oltre a queste quattro principali, ci sono una ventina di fiere “carine da vedere”, fra cui le italiane sono al massimo due o tre (Artissima Torino, Arte First Bologna, forse un terzo posto vacante). Le altre sono tutte minori. Queste ultime hanno solo una strada: concentrarsi e specializzarsi sul collezionismo locale, tentando di farlo crescere assieme a loro. Assieme ad un bel nucleo di gallerie ambiziose e capaci, che vedano la tua fiera come un passo utile e necessario nell’ambito della propria strategia. È questo quello che vogliamo. Oggi le fiere sostituiscono le tranquille conversazioni in una galleria con modalità simili a quelle di un centro commerciale, trasformando i collezionisti in acquirenti impulsivi. E costituiscono l’esempio migliore di come vedere l’arte nel modo peggiore. L’ambiente e la folla non aiutano la contemplazione delle opere, che sono spesso allestite a caso, senza alcuna riflessione curatoriale. Inoltre gli artisti di una galleria, che partecipa a quattro fiere nel giro di tre mesi, sono costretti a proporre opere ripetitive. Anche su questo intendiamo proporre delle novità, capaci di distinguerci dal mediocre circo delle fiere seriali.
Il contesto in cui si inserisce kunStart ha sempre rappresentato una vera risorsa e un metro di confronto fondamentale per la sua crescita. Quali sono quest’anno le novità che vedono coinvolta la città di Bolzano e il suo territorio?
La principale è “intersections”: una project room in cui 16 gallerie sono chiamate ad abbinare ciascuna un proprio artista emergente a 16 artisti locali giovanissimi, under 35, selezionati di concerto con le istituzioni museali del territorio, e quasi tutti attivi all’estero. Parliamo di una superficie espositiva di oltre 2.000 mq, gratuitamente allestita, in cui verrà premiato solo chi garantisce qualità. Il progetto è pensato per stimolare un dialogo reale fra le istituzioni e i collezionisti del territorio con le gallerie che fanno ricerca, e che sono disponibili a mettersi in gioco con un impegno curatoriale. Poi ci sarà il “KunStore”, ovvero uno spazio pensato di concerto con i musei locali, Kunst Merano Arte e Museion in primis. Infine un programma pensato per i collezionisti, con un ricco itinerario fra le molteplici potenzialità del nostro territorio, ai più ancora sconosciute.
Sempre in termini di collaborazione kunStart promuove il Premio d’arte istituito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, The Glocal Rookie of the Year, un premio rivolto al sostegno dell’arte emergente che riconosce l’importanza di un sostegno economico alla ricerca intrapresa dai giovani. Quali sono nello specifico le caratteristiche del progetto?
Il concetto di “glocal” invita a collegare ciò che è locale al globale per passaggi successivi, passando da un sistema semplice ad uno sempre più complesso. Chi vive in provincia, chi vive ai margini del grande sistema dell’arte ha bisogno di una conferma del suo essere “glocal”, ovvero che vi possono essere grandi prospettive future anche partendo da ciò che è piccolo e periferico rispetto al mercato e ai grandi centri di potere. Il Premio riconosce kunStart e Bolzano come esempio di una periferia che sa guardare consapevolmente al mondo della globalizzazione, che sa sviluppare un rapporto equilibrato tra le proprietà e le caratteristiche del territorio d’origine con la rete mondiale. La Fondazione (che elargisce oltre 10 milioni di euro all’anno in arte e cultura) garantisce un sostegno importante, la giuria un giudizio alto e imparziale…Se noi riusciremo a garantire qualità, questo premio è destinato in breve a diventare un traguardo per molti.
La fiera in breve:
Kunstart 2010. Fiera d’arte moderna e contemporanea
5 – 7 marzo 2010
Fiera Bolzano
Piazza Fiera 1, Bolzano
Info: +39 047 1516210
www.kunstart.it