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MILANO | Pirelli HangarBicocca | Fino al 20 luglio 2025

di MATTEO GALBIATI

La restituzione musicale o, meglio dire, sonora per sottolineare in senso più ampio ma specifico il contesto puntuale della sua azione, che l’artista e compositore elettroacustico di origini libanesi Tarek Atoui (Beirut, 1980) ha pensato per la sua prima mostra personale Italiana, evidenzia bene il suo approccio sperimentale. La pratica del suono in lui si attua, infatti, in una manifestazione multiforme di elementi che, tra installazione, scultura, ambientazioni complesse, atti perforativi e relazionali, rende il “momento sonoro” una vera e propria istanza esperienziale attiva.

Tarek Atoui, Organ Within, 2022 (particolare), veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Rasa Juskeviciute

Il grande spazio dello Shed di Pirelli HangarBicocca a Milano nelle mani di Atoui diventa un unico grande palcoscenico che accoglie il suo coinvolgente “concerto” dalle tonalità così tanto particolari: senza l’ordinarietà dei consueti strumenti, a produrre vibrazioni composte di suoni sono dei veri e propri dispositivi, macchinari curiosi e complessi che, preordinati o agiti con mezzi e possibilità interattivi in cui lo spettatore è chiamato a una partecipazione diretta, mettono il visitatore nella condizione inedita di vivere multisensorialmente questi vettori di ascolto.
Le opere esposte, quindi, sono elementi agenti da vivere, attraversare, osservare mai passivamente e ciascuno, con una precisa peculiarità, favorisce e stimola modalità di assorbimento intellettivo della relazione estetica e uditiva che diventa vero atto di conoscenza. Lo sperimentalismo rinnovato e perdurante di Atoui è un vero e proprio carattere identitario del suo fare: lui osserva nel profondo il significato di ciascun elemento potenzialmente musicale e, generandolo attraverso tecniche estremamente diverse, riesce a determinare pulsazioni dense di energie che vitalizzano l’impalpabile presenza del suono attraverso situazioni imprevedibili, sempre protese a sovvertire ogni metodologia predefinita.

Tarek Atoui. “Improvisation in 10 Days”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Rasa Juskeviciute

Il valore della sua raffinata poetica sta nell’intendere l’atto dell’ascolto come un momento che, fuori dal tempo delle abituale nozioni note, reinterpreta il tono musicale come un linguaggio che non è pausa o distrazione, ma sempre possibile altro mezzo di apprendimento.
Di fatto questa sua esperienza multisensoriale guarda e ammette altri linguaggi, ricorre e impiega altri manufatti, sente e sensibilizza materiali diversi tra loro e non necessariamente artistici e, se ci si potrebbe (forse) aspettare la pietra, la ceramica, il legno, decisamente inusuali sono, invece, i quattro elementi (aria, acqua, fuoco e terra). Nella sua azione inoltre confluiscono gruppi di individui e comunità, aree geografiche e contesti storico-sociali, discipline e riferimenti culturali assai distanti tra loro per i quali riserva sempre una grande attenzione e, senza far loro perdere del tutto le connotazioni identitarie iniziali, rende viva una nuova dimensione antropologica definita grazie proprio a questa intensa sonorità musicale che irrompe sorgiva.

Tarek Atoui, Waters’ Witness, 2020-23 (particolare), veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Rasa Juskeviciute

Per capire bene Improvisation in 10 Days si deve vedere certamente, ma soprattutto ascoltare con occhi e cuore, con il corpo e con la mente; bisogna attraversare gli elementi delle serie WITHIN, Waters’ Witness  e The Rain per capire come le sonorità espresse nella loro dichiarata “improvvisazione” portino anche a un’interessante rigenerazione ambientale che vive e si alimenta nello spazio e nel tempo, perché per Atoui il luogo e il momento sono, ciascuno a suo modo, un altro termine imprescindibile per rinnovare le sfumature di quanto si impegna a manifestare a tal punto che, nella mostra nello spazio milanese, anche la variazione luminosa che viene dall’esterno è ammessa come fattore motivante ed esclusivo.

Tarek Atoui. “Improvisation in 10 Days”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Rasa Juskeviciute

Alla fine si capisce il desiderio di amplificare la portata di senso dei concetti di ascolto, di suono e di musica tanto urgenti per l’artista-compositore, che si prodiga a tal punto nel superare ogni tradizione da interpretarli e produrli anche attraverso l’utilizzo specifico delle più attuali nuove tecnologie.
Atoui ri-genera i presupposti per spingere a un mutamento di percezione e a un’evoluzione progressiva del senso di armonia che, in continuità con le condizioni di circostanza, re-imposta ogni cosa per sollecitare una meditazione vibrante multidirezionale, multidisciplinare e plurisensoriale.

Tarek Atoui. Improvisation in 10 Days
a cura di Lucia Aspesi
catalogo Marsilio Editori
catalogo in collaborazione con Kunsthaus Bregenz, S.M.A.K Ghent, Institute Institut d’art contemporain – Villeurbanne/Rhône-Alpes

6 febbraio – 20 luglio 2025

Pirelli HangarBicocca
via Chiese 2, Milano

Orari: da giovedì a domenica 10.30-20.30
Ingresso gratuito

Info: +39 02 6611 1573
info@hangarbicocca.org
www.hangarbicocca.org

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