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Milano | Fondazione Stelline | 5 dicembre 2018 – 20 gennaio 2019

Dal 5 dicembre 2018 al 20 gennaio 2019, la Fondazione Stelline presenta un’installazione site specific di Carlo Dell’Amico, un dialogo simmetrico fra la mutazione alchemica dei corpi e la memoria dell’oblio.

Per la mostra Contemplare, Carlo Dell’Amico realizza un’installazione site specific divisa in più parti sui temi della città già affrontati in passato al Museo Laboratorio della Sapienza di Roma e alla Scuderie Aldobrandini di Frascati nel 2006.

Carlo Dell’Amico, Contemplare, melari in legno, vernice, parti metalliche, 1,40 x 12,20 m, 2018

In questo percorso espositivo Carlo Dell’Amico, utilizzando gli stessi modelli sperimentati nelle mostre di Roma e Frascati, realizza un’installazione in più parti e, mappando le città con improbabili suture, rende la loro visione sfigurata, in sequenze di immagini sospese, traduce la metropoli in spazi dell’atemporalità trasformata in una complessità caratterizzata da istinti di difesa ormai cristallizzati in organi e funzioni.
L’artista guarda al fallimento e all’implosione già avvenuta o in atto fissando le rovine, residui di un’evoluzione nella materialità e nell’eccesso, città informi o esplose in un processo animato da infinite contrapposizioni.

In queste opere Carlo Dell’Amico racconta l’aspetto tragico del mondo e come la pratica dell’arte, a differenza del reale, possa costituire un invisibile collegamento tra la natura materiale e spirituale e suggerire un cambiamento del sentire oltre che dell’agire.

Carlo Dell’Amico, Contemplare, particolare di 13 elementi in bronzo, 2018

Nel segno teatrale che l’artista propone, l’aspetto degenerativo della realtà va ricondotto a una particolare forma di tradimento della natura vera del desiderio. L’invocare nel tempio del mondo – concetto da cui deriva il titolo stesso della mostra Contemplare (dal latino “osservare nel tempio”) – diventa ricerca di una nuova dimensione nel passaggio temporale attraverso l’esperienza del corpo quale custode di significati trascendenti.

Nei diversi stadi dell’esistenza, l’atto di contemplare presuppone una ricerca mistica e diventa punto di osservazione per la facoltà di astrarre il quotidiano, contrastando l’accumulo di conoscenze a favore di una sola, oltrepassando la superficie per scendere nelle profondità del sé. Più in generale sollevando lo sguardo dalla realtà, l’artista cerca di incontrare il senso del mistero di cui siamo fatti che appartiene solo in parte alle circostanze della vita: il tradimento è la cifra della pretesa complessità nichilistica che contraddittoriamente si nutre dell’impossibilità di vivere senza legami o della nostra storia, anche quella di cui non abbiamo memoria.

Una ricerca complessa e stratificata quella dell’artista Carlo Dell’Amico che evidenzia il carattere installativo della sua poetica, dove opere scultoree uniscono elementi naturali a elementi artificiali.

Carlo Dell’Amico, Precessione, melari in legno, vernice, parti in metallo, led, 240 x 265 cm, 2018

Verrà realizzato un catalogo della mostra con le immagini delle opere allestite negli spazi della Fondazione Stelline e scritti di Michele Amadò, Luca Pietro Nicoletti, Andrea Tinterri e Marco Tonelli. Apparati a cura di Davide Silvioli.

Carlo Dell’Amico (Perugia, 1954) inizia molto presto a usare gli elementi e i segni che fin dai primi Anni 70 trae dai territori dell’Etruria. Nell’estensione del suo personale racconto si trovano dipinti, installazioni, composizioni di tele estroflesse, lavori fotografici, videoproiezioni, sculture con neon fluorescenti, radici e fusioni sospese. Dal 1995 al 2000 una particolare riflessione sulla natura delle cose e dell’uomo, attraverso lo smembramento delle immagini prodotte dalla multimedialità, avvia un nuovo capitolo della sua conoscenza, con le elaborazioni digitale delle immagini e con i lavori fotografici. Il suo è sempre un tracciato che si compie per gradi e che si struttura invitando alla visione contemplativa, con le grandi città viste dall’alto, in cui l’osservatore si colloca nello spazio, manipolando le superfici in sequenze di immagini sospese, traduce le metropoli in spazi della atemporalità. Negli ultimi anni Dell’Amico apre un nuovo capitolo con il quale ottiene un’ulteriore scansione ritmica che riassume le esperienze precedenti, andando oltre il sistema dei segni, manifestando progressivamente un particolare interesse per la forma scultorea al di là di quella narrativa, contestualmente a un approccio performativo.

CARLO DELL’AMICO. CONTEMPLARE

5 dicembre 2018 – 20 gennaio 2019

Fondazione Stelline
c.so Magenta 61, Milano

Orario: martedì – domenica, ore 10.00-20.00 (chiuso il lunedì)

Ingresso libero

Mercoledì 5 dicembre ore 17.30 visita in mostra con il critico Andrea Tinterri. Sarà presente l’artista.

Durante la mostra sono previsti altri appuntamenti e visite con i critici che hanno contribuito al catalogo. Aggiornamenti sul sito www.stelline.it

Info: fondazione@stelline.it | www.stelline.it

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