Borgo Casamassella / Uggiano la Chiesa (LE) | Caloma Festival 2025 | 25 – 26 – 27 luglio 2025
Esistono confini che non si vedono: linee sottili che separano e proteggono luoghi, persone, rituali, abitudini. SCUCITURE è il titolo della sezione del Caloma Festival che, da oggi e fino al 27 luglio 2025, ospita gli artisti in residenza nel borgo pugliese di Casamassella, che sono stati invitati a sconfinare, ad attraversare e riscoprire lo spazio domestico e di comunità, i rituali e le storie che si sono stratificate nei secoli, le memorie tessili, le creature reali e immaginate che abitano il territorio.
La rassegna, giunta alla sua seconda edizione, rappresenta uno dei momenti centrali e di valorizzazione del progetto Casamassella – Borgo delle Tessitrici (Finanziato dal Ministero della Cultura – Bando PNRR Borghi 2023-2026) che porta avanti interventi di rigenerazione culturale e sociale, alimentando una rete di comunità, conoscenze e scoperta di patrimoni sommersi, inaccessibili e privati, per farli diventare un racconto plurale. Il nome del Festival rimanda ad un’antica tecnica usata per la pesca, la caloma: una piccola zattera spinta dal vento tenuta da “un filo che lega l‘entroterra al mare”. La direzione artistica è a cura di Maria Francesca Guida e Katia Manca.
Il programma si articola in diversi momenti musicali (Calibro35, Daniele Sepe, Antonio Castrignanò, Mundial, Mauro Tre, Samuel Mele, Mascaramirì e altri), incontri con i registi Paolo Pisanelli, Gianni De Blasi, Davide Barletti e Corrado Punzi, a cura di Teresia Film. Letture teatrali, performance, spettacoli itineranti curati da INDEX e Principio Attivo Teatro. I laboratori di movimento arcaico, il mercato agricolo e artigianale.
Come sosteneva Georg Simmel (1908), le cuciture e le scuciture sono un tentativo di allargare i propri confini, di sfiorarli, abitarli, renderli fertili e farli diventare atti generativi, di prendersi un tempo, di cercare e stare in un campo sensibile di prossimità, così SCUCITURE, a cura di ECCOM, restituirà gli esiti delle residenze degli artisti come un insieme di fili e relazioni legano patrimoni, storie, persone, paesaggi in una tessitura continua.
Gli interventi saranno diffusi nelle tre giornate tra il borgo e il bosco della Fondazione Costantine e coinvolgeranno gli artisti: Giuseppe De Mattia, Raffaele Fiorella, Alice Padovani, Claudia Losi, Alessia Rollo, Juan Sandoval, Claudia Pajewski.
L’intervento di Sead Kazanxhiu è a cura di Cijaru e la sezione “Selvatica, visioni di paesaggio” che confluirà nel festival, con Enrica Ciurli e Marta Valiani è a cura di Oikos, in cui ci sarà anche una mostra dedicata al lavoro di Grazia Cariddi, una straordinaria novantenne che ha dato vita a centinaia di disegni che raccontano frammenti di vita, scene quotidiane del borgo, creature fantastiche, santi, personaggi reali e immaginati, una custode del tempo e dei tanti mondi possibili che possiamo abitare.

Il progetto Casamassella – Borgo delle Tessitrici parte dalla storia delle donne, le tessitrici, ed esplora la forza di un racconto corale, in cui l’arte indaga i riti quotidiani, gesti radicati, la sapienza del fare, la trasformazione della vita rurale e la densità poetica del bosco.
Ogni artista in residenza si confronta con uno spazio di intimità, di relazione fatto di gesti, di storie, di sapienza, di tessiture, di risonanze profonde, di rituali, come le tavole di San Giuseppe.
Alcuni dei lavori prendono vita da un dialogo con gli archivi Le Costantine e De Viti de Marco – Starace. Tessuti, disegni, fotografie, lettere, campionari, ricettari, registri poetici delle lavoranti del laboratorio di tessitura, racconti di una storia di autodeterminazione femminile, pedagogia montessoriana, ecologismo e pensiero steineriano che nasce agli inizi del Novecento e continua ancora oggi ad essere fonte di ispirazione. Un’immersione nei ritmi, nelle storie e nelle trame quotidiane del borgo, un insinuarsi nelle sue maglie relazionali, nei ricami, come gesto di ascolto attivo e presenza incarnata.
Piccoli riti di incontro, spazi sospesi di cura e ascolto, gesti capaci di generare nuove possibilità di relazione tra abitanti, artisti e territorio. Nei luoghi come cortili, vicoli, strade, finestre, ma anche spazi emotivi e relazionali dove si costruisce il senso dell’abitare i luoghi.
Ogni artista è invitato a farsi corpo ricettivo, a intessere nuove alleanze con il luogo e le sue storie, a costruire piccoli riti di presenza, cura e ascolto e a lasciare una possibile traccia di questo passaggio.
Giorni Felici è il titolo dell’installazione di Giuseppe De Mattia pensata per l’Ecomuseo di Casamassella e prende il nome da un ricamo che domina lo spazio di un asciugamano tessuto al telaio. Proprio gli asciugamani, principalmente, uniti a tovagliette, federe di cuscini e altri tessuti provenienti da svariati corredi compongono il corpus dell’opera. Questi corredi, scomposti nel tempo e finiti nei mercati rionali di alcuni paesi del Salento, sono stati acquistati da De Mattia in maniera mirata, tra il 2024 e il 2025. Grazie alla maestria delle tessitrici e sarte de Le Costantine, il bottino raccolto dall’artista è stato visionato, riconosciuto come tessuto a mano con le varie tecniche di ricamo e tessitura e unito in un’unica grande tovaglia. Dichiaratamente ispirata all’ingegno di unire diversi tessuti per coprire le tradizionali tavole di San Giuseppe, la tovaglia di Giorni Felici si attiverà ogni qualvolta vorrà essere utilizzata per celebrare un convivio. Per l’occasione sarà apparecchiata nell’aia della Fondazione Le Costantine, a corredo di una traccia audio incisa su vinile che riporta la voce, a futura memoria, della maestra tessitrice Lena Paiano, in cui discerne, assieme all’autore, le tipologie di tessitura dei singoli pezzi che compongono la grande tovaglia.
L’opera vuole esaltare una grande tradizione tessitoria, così come la crisi degli usi familiari di conservare i corredi che spesso, come nelle decine di casi presenti nell’opera di De Mattia, finiscono nel rimosso dei mercati dell’usato. Parcellizzare questi corredi ha significato parcellizzare più narrazioni familiari. L’autore tenta, come spesso fa nei suoi lavori, di riunire piccole storie familiari in un’unica narrazione sgangherata, comica, a volte tragica, ma allo stesso tempo vera e onesta.
Dieci sculture in terracotta, raffiguranti idealmente figure femminili ibride tra corpo e natura, costituiscono l’installazione Numine di Raffaele Fiorella e saranno collocate in punti significativi del bosco della Fondazione Le Costantine. Presenze silenziose, in ascolto del paesaggio e della sua storia: figure che sembrano contemplare il luogo, integrandosi armoniosamente con l’ambiente e suggerendo un legame profondo tra il corpo umano e gli elementi naturali. Queste sculture create dall’artista evocano immagini simboliche di una forza femminile collettiva e corale che si percepisce quando si entra in contatto con il luogo creato nella tenuta delle Costantine.
Le opere aprono ad uno spazio di riflessione intima sull’abitare, sull’attesa, l’incontro, il sentire profondo, la memoria, la relazione e l’attraversare la soglia. Inoltre, l’artista partendo dall’Archivio storico realizza un video dal titolo Campionario che sarà proiettato il 26 luglio sulla facciata della Casa di Ora presso la Fondazione.
Prima tappa di un lavoro che Claudia Losi sta sviluppando sul territorio, Tutti i punti che siamo prenderà forma attraverso una performance immersiva e la presentazione di alcuni disegni e tessiture presso lo spazio dell’Associazione CON Red Lab, con un’anticipazione nella giornata del 24 luglio. La proposta è legata al macro progetto Anìmule e pone le basi per una serie di azioni che iniziano proprio a Casamassella per poi coinvolgere altre realtà legate al tessile in Toscana e Lombardia nei prossimi anni.
Come il disegno della tessitura si trasmette, si modifica, nello spazio e nel tempo, di mano in mano così le relazioni che si costruiscono, incontro dopo incontro, di voce in voce. Le Costantine sono un luogo di trasmissione di un fare che è anche uno stare, un radicarsi che si apre al cambiamento, una linea visionaria e femminile che prova a ricucire collettivamente gli strappi, più o meno profondi, che sono in ogni vita.

Cantico dell’assenza di Alice Padovani è un progetto site-specific che si sviluppa come una geografia sensibile della fragilità: tracce lasciate da ciò che vive o ha vissuto, pelli abbandonate, vuoti abitati dalla memoria. È un dialogo tra l’effimero e il persistente, tra ciò che muta e ciò che resta a testimoniare la mutazione.
Al centro vi è l’esuvia della cicala — reliquia naturale e simbolo archetipico della metamorfosi — che ritorna come elemento guida in tutte le opere. In Exuvie Project, una teca raccoglie esuvie impreziosite da frammenti vegetali, ali di farfalla, piccole inclusioni tessili e gioielli minimi: oggetti intimi e delicati che abitano il confine tra biologico e simbolico, tra vita passata e memoria incarnata.
Il progetto si arricchisce poi di due interventi site-specific nati in relazione con il paesaggio e la missione della Fondazione Le Costantine, dove dal 1900 si custodisce e tramanda l’arte della tessitura come gesto di emancipazione, cura e trasformazione.
La prima installazione trasforma un albero morto in uno scrigno vegetale: nelle sue cavità vengono inseriti tessuti ricamati, fibre naturali, semi, reliquie raccolte nel paesaggio. L’albero, svuotato dal tempo e dalla malattia, torna a contenere e generare una narrazione silenziosa fatta di dettagli. Come nella tessitura, ogni frammento si intreccia all’altro in un racconto muto ma vivo.
L’ultima opera si sviluppa all’interno di un apiario antico, ora in disuso. Ogni nicchia, un tempo abitata da colonie vive, adesso ospiterà un’esuvia di cicala. Il vetro diventa teca, la cella alveare diventa altare, la spoglia un canto trattenuto nel silenzio.
In un territorio segnato dalla morte lenta degli ulivi, colpiti dalla xylella, e abitato dal canto intermittente delle cicale estive, il progetto intesse un legame tra memoria organica, cura artigianale e assenze generative. Come la tessitura delle artigiane delle Costantine, anche la metamorfosi — e il lutto che ne deriva — richiedono metodo, sensibilità e tempo.
Da un viaggio in macchina da Roma al Salento, attraverso luoghi sacri noti, sconosciuti, vissuti o abbandonati, nasce Nel dubbio della sera, progetto di Claudia Pajewski: una riflessione sul senso dell’esserci e dell’assenza, in cui il mezzo fotografico si fa codice di una ricerca di spazi di intimità e di raccoglimento.
Varcare la soglia dei luoghi sacri o che lo sono stati, simbolicamente e fisicamente, diventa spazio privilegiato per indagare la dimensione dell’intimità e dell’incontro con se stessi. L’intimità in questo caso non è solo rifugio ma anche movimento, una ricerca di uno spazio in cui sostare e connettersi. Il lavoro della Pajewski è ospitato nel bosco delle Costantine per lasciare alle spalle il rumore del fare e abitare un tempo più profondo, più lento. Il bosco diventa così spazio poetico e politico: un luogo dove l’intimità non è isolamento, ma apertura radicale all’ambiente, al corpo, alla memoria, al silenzio.
Come si racconta un paese, le strade di campagna, il lavoro, gli animali, il borgo, le gite al mare, i Santi? Grazia Cariddi lo fa usando fogli, quaderni, agende, calendari e colori per moltiplicare la realtà. Guardando i suoi disegni si entra in un caleidoscopio di luoghi, persone, scene familiari o indecifrabili.
Casamassella si è fatta contenitore di grandi cose, mondi da raccontare. Da qui Alessia Rollo è partita per realizzare immagini fotografiche che ripercorrono l’universo visivo di Grazia, lo scompongono e lo ricompongono in altri mondi verosimili. In queste nuove forme sono entrate persone, suggestioni, ricordi di Grazia e dell’artista.
Una nuova geografia del possibile, che cerca di celebrare le grandezze del quotidiano custodite nel micromondo di ognuno nell’opera dell’artista La vita è fatta di grandi cose e piccole realtà.
Limmu biografico di Juan Sandoval è un manufatto ceramico che si pone come dispositivo di archiviazione sensibile e simbolica, in grado di attivare una “narrazione altra” del territorio di Casamassella. L’opera raccoglie dati, nomi e memorie legate alle pratiche rituali – religiose e sociali – della comunità locale, restituendo una narrazione stratificata che unisce oralità, geografia e storia.
Nel corpo dell’oggetto affiorano riferimenti concreti al paesaggio circostante – come il fiume vicino o le incisioni rupestri del monte Piccioniere – insieme a riferimenti alle opere realizzate presso la Fondazione Le Costantine.
Il colore rosso proviene da pigmenti naturali estratti dall’ex cava di Bauxite, situata nei dintorni, conferendo all’opera una qualità cromatica che è al tempo stesso materica e simbolica: un rosso che parla di appartenenza, di stratificazione geologica, un gesto di restituzione alla terra e, al contempo, un atto di resistenza simbolica, che trasforma la materia in linguaggio.
Installazione site-specific ispirata alle stratificazioni storiche del Salento che si materializzano attraverso la presenza di dolmen, menhir e chiese Barocche, Uncovered Layers di Sead Kazanxhiu è un mosaico verticale scolpito in pietra leccese dove elementi sacri e profani si mescolano a rappresentare il melting pot di culture che storicamente ha abitato il territorio. L’artista si ispira alle strutture in mattoni grezzi usate dagli olivicoltori per proteggere i rami degli ulivi: forme arcaiche che diventano metafora della cura e della trasmissione culturale. L’opera sarà ospitata nel Bosco della Fondazione Le Costantine, per dar vita a una geografia emotiva tra la Valle dell’Idro, Otranto e Casamassella. Qui il visitatore è invitato a leggere le tracce del tempo come parte viva di una cultura in trasformazione. Nato a Fier e appartenente alla comunità rom albanese, Sead Kazanxhiu esplora la propria identità liminale intrecciandola con questo territorio crocevia di culture e memorie.
Caloma Festival – SCUCITURE
a cura di ECCOM
25 – 27 luglio 2025
Artisti: Giuseppe De Mattia, Raffaele Fiorella, Alice Padovani, Claudia Losi, Alessia Rollo, Juan Sandoval, Claudia Pajewski, Sead Kazanxhiu
Borgo Casamassella (LE) / Fondazione Le Costantine
via Costantine, Uggiano la Chiesa (LE)
Interventi diffusi
Info e programma completo:
www.casamassella-borgotessitrici.it



