TORINO | Oval Lingotto – Fiere | 31 ottobre – 2 novembre 2025
Intervista a LUIGI FASSI di Luca Carlevarino
La trentaduesima edizione di Artissima ha come titolo Manuale operativo per Nave Spaziale Terra, ispirandosi al libro, dall’omonimo titolo, di Richard Buckminster Fuller. Il 16 settembre scorso, presso la sede torinese delle Gallerie d’Italia in piazza San Carlo, si è tenuta la conferenza stampa di Artissima – Internazionale d’Arte Contemporanea ed è lì che il Direttore Luigi Fassi ha presentato l’edizione di quest’anno che si terrà dal 31 ottobre al 2 novembre 2025 allo spazio Oval, Lingotto Fiere di Torino. Il Direttore ha iniziato il suo intervento riassumendo in tre parole la nuova edizione in arrivo: umanizzante, inaspettata e stimolante. Oggi, a pochi giorni dall’opening, abbiamo fatto il punto con Luigi Fassi su prospettive, temi e collaborazioni della fiera torinese…
Durante la conferenza stampa di Artissima 2025 lei ha dichiarato che: «Abbiamo bisogno di idee che governano il contemporaneo», e il titolo di questa edizione è omonimo al libro di Richard Buckminster Fuller: Manuale operativo per Nave Spaziale Terra. Quali sono le idee di Fuller che hanno ispirato questa edizione di Artissima e che, secondo lei, dovremmo abbracciare oggi per abitare il contemporaneo?
Per il quarto anno consecutivo, Artissima si ispira al pensiero di una figura visionaria per proporre una riflessione collettiva, confermando così la volontà della fiera di sviluppare un vero e proprio progetto editoriale parallelo alla sua naturale vocazione commerciale.
Il tema di Artissima 2025, intitolato Manuale operativo per Nave Spaziale Terra, prende spunto dall’eclettica figura di Richard Buckminster Fuller e dal suo omonimo libro pubblicato nel 1969. Il concetto di Manuale operativo ci invita a riflettere sulla nostra presenza sul pianeta Terra, che Fuller descrive come una “nave spaziale” affidata alla responsabilità collettiva di tutti i suoi abitanti: siamo tutti piloti di questa nave, ma il suo destino ci è stato consegnato senza alcuna istruzione. Fuller ci esorta a superare le barriere tra discipline e a cooperare con una visione più ampia e consapevole; allo stesso modo, Artissima invita la sua comunità — partecipanti e visitatori — a confrontarsi con questo tema, per guidare insieme il pianeta attraverso le sfide attuali. Si può sintetizzare tutto ciò tramite le parole di Fuller stesso:
«Come conseguenza della “categorizzazione” schiavista, abbiamo le scientificamente illogiche e, come vedremo, spesso insensate domande “dove vivi?”, “cosa sei?”, “di che religione?”, “di che razza?”, “di che nazionalità?”, domande ancora oggi ritenute logiche. Se a partire dal ventunesimo secolo non sarà divenuto evidente all’umanità che si tratta di domande assurde e antievolutive, l’umanità stessa non vivrà ancora a lungo sulla Terra».

180x300x0,8 cm, Courtesy The artist, UNA and Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Photo: Mucho Mas!
Ha parlato del punto di vista avverso di Fuller per lo specialismo, quali sono secondo lei i benefici dell’interdisciplinarità, soprattutto in campo artistico?
Fuller sosteneva che sono proprio i grandi visionari, come gli artisti, a tracciare nuove rotte e a definire il nostro ruolo di timonieri della Nave Spaziale Terra. Gli artisti, infatti, pensano in modo olistico, indipendente, intuitivo e creativo: sanno andare oltre l’inganno degli specialismi e dei confini disciplinari – che tracciano rotte chiuse e con poco spazio di dialogo – immaginando soluzioni innovative che superano il mero valore d’uso immediato.
Artissima è attenta alle nuove generazioni, lo dimostra il fatto che quest’anno saranno presenti, per la prima volta in fiera, ben dodici gallerie internazionali attive da meno di cinque anni. Quali sono le sfide e le opportunità che si trovano ad affrontare nel sistema dell’arte oggi nuovi artisti e curatori?
Viviamo un momento di contrazione di risorse economiche, non certo di stimoli, intelligenze e opportunità relazionali. Contano più che mai i momenti di scambio profondo tra colleghi e attori di aree geografiche vicine e lontane, per trovare sinergie e opportunità di cooperazione. Ciò che si può fare di buono nel proprio ruolo specifico, come artisti e curatori, non può che essere frutto di idee condivise, cooperazioni e forme di generosità reciproca, guardando sempre oltre i confini dell’arte, per intrecciare condivisioni di più ampio respiro. Come in ogni ambito, conta poi investire su sé stessi, nella continua formazione di sé, e nutrire un aggiornamento di rilievo su più ambiti disciplinari di ricerca artistica e teorica. Rinchiudersi in una nicchia esclusiva può semplificare, ma a medio termine impoverisce.

Il lavoro di una fiera non si esaurisce di certo nei tre giorni espositivi. Come si articola il lavoro di scouting durante l’anno e quali sono i suoi criteri di ricerca?
Artissima svolge un importante lavoro di scouting e ricerca durante tutto l’anno. Il panorama internazionale della fiera nel 2025 si distingue per la significativa presenza di gallerie provenienti dall’Est Europa e dall’America del Sud e Centrale, oltre alla conferma di una forte partecipazione di gallerie dall’Austria, dalla Francia, dalla Germania, dal Regno Unito, dalla Svizzera, oltre che da Croazia, Grecia e Slovenia, e ovviamente dall’Italia. Artissima svolge un ruolo di diplomazia culturale beneficiando del suo assetto istituzionale e costruisce partnership con sempre nuovi interlocutori, istituzionali e privati. Cito a tal proposito il Vilnius Residency Prize, nell’ambito del programma Cultura Lituana in Italia 2025-2026, e in dialogo con la Città di Vilnius e l’Ambasciata della Repubblica di Lituania nella Repubblica Italiana, che offrirà a due artisti rappresentati dalle gallerie della fiera, l’opportunità di svolgere una residenza della durata di un mese.
Lo spazio dell’Oval accoglie il progetto anonymous art project, che promuove l’arte contemporanea giapponese. Torino si fa epicentro di un dialogo intercontinentale, cosa ci dobbiamo aspettare da questa collaborazione e quali sensibilità e temi faranno parte del progetto?
Il progetto è nato nel 2023 grazie all’iniziativa di Hiroyuki Maki, imprenditore giapponese che porta avanti una tradizione familiare molto legata alla filantropia. L’idea è quella di creare uno spazio che possa dare voce agli artisti contemporanei giapponesi, sia a quelli già affermati in patria sia a quelli emergenti, ma che magari non hanno ancora avuto l’occasione di farsi conoscere a livello internazionale. Quello che ci aspettiamo da questa collaborazione, e che condividiamo come visione con Hiroyuki Maki, è proprio il valore dello scambio: non solo portare nuovi sguardi dal Giappone in Europa, ma anche mettere in dialogo curatori, musei e istituzioni dei due continenti. Ad Artissima presentiamo quattro artisti giapponesi contemporanei, scelti insieme al direttore artistico Masahiko Haito e con la curatela internazionale di Kodama Kanazawa. È un’opportunità straordinaria per conoscere da vicino uno spaccato del meglio della nuova produzione artistica giapponese. Torino, con la sua vocazione all’apertura e alla ricerca, diventa un punto d’incontro ideale: un luogo dove diverse sensibilità possono emergere e intrecciarsi, creando nuove prospettive e connessioni culturali.

Artissima espande i suoi confini oltre lo spazio fieristico. Cosa ci può anticipare sul progetto espositivo di Renato Leotta presso il Salone delle Feste dello storico hotel Principi di Piemonte?
Come ogni anno, Artissima promuove molte iniziative anche fuori dall’Oval e anche in avvicinamento alla fiera. Renato Leotta, in collaborazione con la galleria Sprovieri di Londra, presenterà Vittoria sul Sole, un progetto presentato in sinergia con l’Hotel Principi di Piemonte, che sottolinea il continuo dialogo con UNA Esperienze per il sesto anno. Si tratta di un progetto inedito in Italia, dunque un’occasione per approfondire il lavoro dell’artista in un luogo affascinante come la Sale delle Feste dei Principi di Piemonte.

ARTISSIMA – Internazionale d’Arte Contemporanea 32. edizione
31 ottobre – 2 novembre 2025
Oval – Lingotto Fiere
via Giacomo Mattè Trucco 70, Torino



