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Antonella Zazzera. Trame Mentali

di Matteo Galbiati


In occasione della sua ultima mostra personale, e dopo la partecipazione a La scultura italiana del XXI secolo presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro, incontriamo, per una conversazione sugli ultimi esiti della sua ricerca, Antonella Zazzera, da anni impegnata in una scultura che si stratifica, per addizione e non sottrazione, in trame e intrecci di filo di rame e non solo…

Matteo Galbiati: Colgo l’occasione per farti subito i complimenti per la tua presenza alla mostra presso la Fondazione Pomodoro. Cosa ha rappresentato questo traguardo per te?
Antonella Zazzera: Da sempre, da quando la Fondazione Arnaldo Pomodoro ha dato avvio alla sua attività, ho desiderato esporre nei suoi spazi e confrontarmi con la sua struttura, tanto più che l’importante attività che svolge circa la promozione e la diffusione della scultura a livello internazionale e nelle sue accezioni più varie mi interessa molto. Essere stata invitata a questa mostra sulla Scultura Italiana del XXI Secolo ha anche rappresentato una conferma per il mio lavoro, uno stimolo a proseguire il mio percorso.

Mi ha sempre incuriosito un aspetto particolare della tua ricerca: ti si considera scultrice, ma credo che, in alcuni lavori, sia preponderante anche l’aspetto pittorico. Possiamo parlare di valori pittorici e non solo plastici per le tue opere?
Hai colto in pieno uno degli aspetti più importanti del mio lavoro; io nasco come pittrice… Il lavoro scultoreo è simultaneamente anche pittorico. I valori del Segno e della Luce, che da sempre hanno caratterizzato la mia ricerca artistica, si sono sviluppati partendo dalla pittura, passando poi per la fotografia, fino a determinarsi nella scultura.


Come nasce un’opera? Come procede il lavoro con il filo metallico?
L’opera nasce prevalentemente in rapporto con lo spazio che andrà a contenerla, è quindi il luogo che suggerisce la forma. Attraverso il Filo/Segno, elemento costruttivo, e per mezzo della Sedimentazione, disegno nello spazio, costruendo forme che vivono in rapporto di armonia ed equilibrio con esso.

Perché la scelta è caduta sul rame, tuo materiale d’elezione?
Il rame, oltre ad essere un metallo carico di simbologie, è un elemento puro, non contaminato… conduttore di energia per eccellenza; riflette la luce in una maniera tale da innescare quella vibrazione che vivifica il Segno, animando gli Armonici.

Ho scoperto anche – in questa mostra ci sono un paio di opere che mi hanno sorpreso – che il rame non è mai dello stesso colore e l’effetto è davvero incredibile. Come cambia in relazione ai tuoi lavori? Come usi tale differente, e naturale, cromia?
La scelta di differenti cromie, che a volte si differenziano anche per un minimo passaggio tonale, avviene, come ti dicevo, grazie alla mia esperienza con la pittura; ogni forma richiede un determinato colore: solitamente lavoro con le tonalità chiare per dare più slancio alla forma; tonalità scure per quelle forme che tendono a racchiudersi. Unisco toni leggermente differenti per generare un maggiore movimento della superficie, intensificando così la vibrazione delle linee di forza.

Cosa evocano le tue forme? Cosa rappresentano?
Sono Forme/Non Forme, elementi archetipali, puri, incontaminati; gli Armonici sono nati dall’esigenza di riportare l’essere nella sua primaria dimensione, che è quella della natura, dove l’elemento dominante è la Curva, in cui l’uomo ritrova la sua origine.

Un altro aspetto che trovo molto interessante è che riesci sempre, pur ricorrendo a materiali freddi che vengono, per di più, lasciati al gradiente minimale, ad infondere un senso di calore vitale in ciascuno dei tuoi interventi. Nella piccola come nella grande dimensione. Come ottieni questa vibrazione energica?
L’energia che percepisci deriva dallo studio dei Rapporti Armonici con lo Spazio. Il luogo è, per me, Ventre Materno in cui l’opera viene generata… Inoltre i toni caldi e pacati del rame, le sue peculiarità, vivificano questi corpi, che infondono energia e dinamicità.

Quale ruolo spetta alla luce?
Attraverso l’esperienza con la fotografia ho evidenziato la centralità della Luce nella definizione dello Spazio e della Forma; è la Luce che ha generato gli Armonici. Li rende vivi, ne plasma le superfici, ne anima e ne trasforma i cromatismi che ritmicamente scandiscono il tempo.

Una rivelazione sono le opere rivestite di bianco, ottenuto da una pasta di cellulosa che, per consistenza ha un affascinante dialogo, per opposte sensazioni, col rame sottostante: come sono state concepite e come si pongono nel tuo percorso artistico?
Le Carte/Scultura, che affiancano il lavoro scultoreo vero e proprio, si presentano come “Di-Segni”, in cui, attraverso la Luce, si evidenzia la purezza e il principio del Segno… Strutture reticolari di rame dove la polpa di cellulosa si adagia stratificandosi. Questi lavori rappresentano per me un respiro, una sorta di liberazione dalla forma; sono studio e analisi del Segno, in cui si evidenzia una forte gestualità pittorica.

Sono particolari anche i titoli delle tue serie. Li puoi illustrare brevemente?
Attualmente i miei titoli ruotano intorno a quattro tipologie di lavoro: Armonici, Segniche, Ri-Trattiche e Carte/Scultura; la numerazione indica le diverse possibilità di sviluppo che questi lavori hanno, indicandone l’evoluzione, il loro nome li distingue e ne riassume il senso più profondo.


Ci racconti la tua mostra personale? Il sottotitolo – che trovo efficace e puntuale – parla di Trame Mentali. Tu cosa intendi?
Questa mostra, che è la mia prima personale nella città di Milano, rappresenta un resoconto sul lavoro degli ultimi anni. Tutte le opere sono state pensate e realizzate per lo spazio della galleria, con l’intento di proporre alcuni grandi Armonici, piccole Segniche, Ri-Trattiche ed alcuni nuovi lavori che segnano inedite vie di sviluppo per la mia ricerca artistica; ad affiancare il lavoro scultoreo sono le recenti Carte/Scultura attraverso le quali si percepisce il senso di un procedere guardando al futuro… Trame Mentali in cui si celano continui sviluppi.

Come vorresti orientare la tua ricerca? Cosa desideri ottenere?
Il senso della mia ricerca artistica è quello di approfondire e recuperare i valori, per me primari, dell’Arte Italiana – Traccia, Luce, Spazio – ricercando l’unicità, la liricità e l’irripetibilità dell’opera attraverso un linguaggio individuale e contemporaneo.

La mostra in breve:
Antonella Zazzera. Trame Mentali
Grossetti Arte Contemporanea
Via di Porta Tenaglia 1/3, Milano
Info: +39 02 29062128
www.grossettiart.it
18 febbraio – 31 marzo 2011

In alto, da sinistra:
Veduta interna della mostra “Trame Mentali”, courtesy Grossetti arte contemporanea
“Armonico CLXI”, 2011, fili di rame, cm 70x30x23, courtesy Grossetti arte contemporanea
In centro:
“Ri-trattiche 03-09”, 2009, fili di rame, cm 33x22x6 ciascuno, courtesy Grossetti arte contemporanea
In basso:
Veduta interna della mostra “Trame Mentali”, courtesy Grossetti arte contemporanea

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