PERUGIA | Museo Civico Palazzo della Penna | Fino al 1 dicembre 2024
di VALERIA CARNEVALI
Lascia il segno la ricca mostra collettiva che Palazzo della Penna, scrigno dell’arte contemporanea nel capoluogo umbro, propone al pubblico: un segno impalpabile e leggero come l’aria, ma persistente come una presa di coscienza, poiché accanto ad una piena soddisfazione estetica raggiunta grazie alla qualità delle opere esposte ed alla quantità di firme storicizzate e cutting edge, è in grado di suscitare constatazioni e riflessioni sulla realtà del secolo, sulle sue urgenze, sulle sue fragilità, sulle sue chiamate alla responsabilità.
La perspicacia di affiancare all’approfondimento scientifico e all’impegno etico sulle impellenze ambientali è propria di Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, che propone per la quarta edizione il festival “Isola prossima” e affida all’associazione Art Monsters e a Massimo Mattioli l’organizzazione e la curatela di questa mostra, confermando la speciale attitudine che ha l’arte contemporanea nello svelare il presente.
Aere, questo il titolo della collettiva, rivela sin da subito il suo carattere peculiare e sorprendente: quello che si presenta agli occhi del visitatore come un tradizionale percorso espositivo strutturato in sale e sezioni contigue assume sin dal primo passaggio i connotati dell’esperienza immersiva, dovuta all’accurata coerenza della selezione dei lavori che garantisce non solo il fil-rouge logico, ma anche una visione d’insieme appagante ed emozionante: si entra nello spazio e si respira, percependo con lo sguardo un fresco abbraccio circonfuso di leggerezza e luminosità e e comprendendo appieno il tema, quello dell’aria.
L’aria si condensa nelle nuvole dell’argentino Leandro Erlich, e dell’olandese Berndnaut Smilde, si evoca nei pezzi storici dell’arte concettuale come Fiato d’artista di Piero Manzoni e Tentativo di volo di Gino De Dominicis, piacevolissimi reincontri, si sperimenta nelle macchine di Donato Piccolo, si attraversa nei paesaggi aerei di Luca Vitone, si ferma nell’azione di Giovanni Gaggia fotografato da Michele Alberto Sereni, si capovolge negli scatti estremi di Virginia Zanetti, si comprime meccanicamente in Argangelo Sassolino, prende forma nelle reti di Aldo Grazzi, passa come vento per Maria Teresa Sartori, diventa simbolo per Bruno Ceccobelli, si insinua, si contrare, si sublima in decine di opere e autori che attraversano lo scoccare del millennio per toccare le più recenti forme espressive.
Colpisce la varietà dei linguaggi e dei modi di riferirsi e di interpretare il concetto dell’aria, declinata ora come elemento fisico ora come metafora, poesia, suggestione, in un gioioso rincorrersi di segni e significati che riescono a dare concretezza e visibilità a quanto di più ineffabile ci circonda, dando pienezza a ciò che sembra assenza, dando amore a ciò che sembra vuoto, e soprattutto rendendo tangibile e sottolineando la necessità di ciò che troppo spesso scompare sotto l’ovvietà e la gratuità della natura: ciò che è invisibile agli occhi e irrappresentabile è ciò che tiene in vita ogni essere, e fermarsi a riflettere su questo contribuisce a maturare un po’ di più la consapevolezza della nostra esistenza, della nostra traccia e della nostra relazione con il pianeta.
Aere
a cura di Massimo Mattioli
Fino al 1 dicembre 2024
Museo Civico di Palazzo della Penna
Via Podiani 11, Perugia
Info: +39 075 5716233
palazzopenna@sistemamuseo.it
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