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MILANO | Officine dell’Immagine | 17 ottobre – 22 novembre 2014

Dal 17 ottobre al 22 novembre 2014, la Galleria Officine dell’Immagine di Milano presenta una personale di Tamara Ferioli (Legnano, 1982) che affronta le esperienze vissute durante il suo soggiorno in Islanda e, in particolare, sull’isola Heimaey, a sud della costa.

Tamara Ferioli, 63°55′59″N, 2014, capelli su stampa ink-jet su carta matte, cm 90x140

Nella mostra, curata da Björg Stefánsdóttir, saranno visibili un’installazione, dei disegni su tela e alcune fotografie dell’artista che indagano la relazione tra Uomo e Natura, ovvero il legame che si crea tra una persona e un luogo che l’accoglie per la prima volta ma che gli sembra di conoscere da sempre.
La stessa isola di Heimaey – letteralmente ‘Casa Isola’ – è simbolo di questa relazione: vittima, nel 1973, di un’eruzione vulcanica che ha distrutto quasi metà della città, conserva ancor oggi il calore che si sprigiona dal terreno in prossimità del vulcano e che riporta le persone ad un più intimo legame con la Natura.

Nei lavori di Tamara Ferioli, il viaggio riveste una parte importante e partecipa al suo processo creativo, attraverso elementi naturali, come piante, fiori, pietre, sabbia lavica, ossa, e altri materiali biologici, come se percepisse le terre islandesi a livello psicosomatico.

Tamara Ferioli, Heimaey, 2014, ossi di seppia, legno, sonoro, foto Marco Mignani, post produzione audio Alessandro cremonesi

Il percorso espositivo si apre con un’installazione, emotivamente ispirata dalla violenta, ma al tempo stesso rassicurante, natura islandese. Il suo peregrinare sul territorio, l’ha portata a imbattersi in una casa abbandonata che era stata invasa da un grosso masso che ne aveva modificato la conformazione, fino a farla diventare parte integrante del paesaggio. Allo stesso modo, negli ambienti della galleria, Tamara Ferioli ha ricreato questa abitazione in modo che si erga come una grande presenza, attorno alla quale si possa girare attorno.
Il soffitto sembra appoggiarsi interamente sulla casa come una grossa pietra quasi a voler dare l’impressione che voglia invaderla. La casa è, inoltre, totalmente ricoperta con ossi di seppia che si spandono fino sul pavimento.
Attraverso l’uscio fuoriescono rumori di varie presenze naturali che l’artista ha registrato durante il suo peregrinare in Islanda: il vento, i ghiacciai che si sfaldano, l’eco di una cascata catturato all’interno di una fabbrica di aringhe abbandonata a Djupavik. Inoltre, calpestando gli ossi di seppia, i visitatori potranno interagire con l’installazione e lasciare un segno tangibile del loro passaggio.

Tamara Ferioli, Heimaey, 2014, ossi di seppia, legno, sonoro, foto Marco Mignani, post produzione audio Alessandro cremonesi, dettaglio

Anche nei minuziosi e delicati disegni a matita su tela, l’artista conserva il suo legame con gli elementi della Natura; in alcuni, i soggetti sono piante, pesci, fiori, foglie e altri oggetti trovati; in altri, si vede un corpo umano nudo che si relaziona con gli elementi biologici e la cui simbiosi viene accentuata dall’applicazione dei capelli rossi della stessa Ferioli. Intervento che l’artista ripropone sulle fotografie per creare nuove forme che modificano il paesaggio raffigurato.

Accompagna la mostra un catalogo Vanillaedizioni, con testi della curatrice e di Edda Halldórsdóttir.

Tamara Ferioli, Prophecies and reversed memorie, 2014, matite e capelli su carta giapponese intelata, cm 150x170

TAMARA FERIOLI | HEIMAEY
a cura di Björg Stefánsdóttir

17 ottobre – 22 novembre 2014
Inaugurazione: giovedì 16 ottobre, ore 19.00

Officine dell’Immagine
Via A. Vannucci 13, Milano

Orari: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19
sabato dalle 11 alle 19
mattina, lunedì e festivi su appuntamento

Ingresso libero

Catalogo: Vanillaedizioni

Info: +39 02 91638758
info@officinedelllimmagine.com
www.officinedellimmagine.com

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