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MILANO | Areapergolesi | 31 maggio – 3 giugno 2012

di Francesca Di Giorgio

Da ottobre 2011 14 spettacoli dal vivo di altrettante compagnie teatrali hanno collaborato, di volta in volta e in modo differente, con 14 opere di arti diverse. Quello che va in scena fino a domenica 3 giugno – Milano 70 allora di e con Walter Leonardi + PAO – è l’ultimo “episodio” della rassegna rassegna d’Art-e-Teatro del progetto VOGLIAMO VIVERE! Punto di fusione ospitato ad Areapergolesi di Milano ideato e seguito dall’Associazione Culturale Pianoinbilico. Ieri sera, alla prima dello spettacolo, Walter Leonardi ha messo in scena il monologo della sua Milano anni ’70, forse, poi non così lontana dai nostri tempi…

Per Pao – al secolo Paolo Bordino: scenografo, street artist, designer che ha realizzato le scenografie dello spettacolo con il gruppo di partecipanti al workshop di scenografia urbana organizzato dalla rassegna – il mondo del teatro è una vecchia conoscenza. Macchinista, fonico e tecnico della compagnia di Dario Fo e Franca Rame e presso i laboratori del Teatro alla Scala di Milano, si è poi fatto conoscere sulla pubblica piazza per i suoi singolari interventi di arte urbana (chi si aspettava di vedere pacifiche colonie di pinguini come “dissuasori del traffico” milanese?).
Ci siamo fatti raccontare dalle ragazze di Pianoinbilico, da Pao e Walter Leonardi qualcosa in più di questa fusion

Piccolo riassunto per chi si è perso le “puntate” precedenti…
S. Borsari, S. Giulia Mendola e G. Zamparini:
Vogliamo Vivere! punto di fusione rassegna d’Art-eTeatro nasce da un’idea di Sivlia Borsari, Silvia Giulia Mendola e Greta Zamparini nel novembre 2010, data in cui parteciparono al Bando Cariplo AeC “Valorizzare la creatività giovanile in campo artistico e culturale” di Fondazione Cariplo. Il progetto ha vinto il bando ottenendo un finanziamento per coprire buona parte del progetto, l’altra parte è sostenuta dai biglietti del pubblico.

Le tre fanciulle di cui sopra, già direttrici e socie fondatrici, insieme ad altre due colleghe, dell’Associazione Culturale PIANOINBILICO hanno lanciato una piccola sfida di “apertura” e “elasticità” alle compagnie teatrali che avevano scelto nel loro cartellone: ogni compagnia, infatti, doveva far dialogare il proprio spettacolo (in tutti i casi già fatto, presentato al pubblico e quindi pronto) con un altro artista di un’arte differente, creando così un nuovo spettacolo in fusione. Per farlo si è abbinato ad ogni spettacolo in cartellone una forma d’arte (pittura, scultura, body painting, urban art, fumetto, poesia, danza, musica, fotografia, garbage art, make up art, moda), hanno poi aperto un contest sul sito (www.vogliamovivere.org) dove tutti gli artisti delle varie arti potevano partecipare inviando i loro lavori o le loro proposte ispirate agli spettacoli a cui erano abbinati e che potevano conoscere sul sito. Ad agosto 2011 sono stati scelti i migliori artisti in tutte le discipline artistiche, a settembre compagnie e artisti sono stati messi in contatto e ad ottobre 2011 la sfida è partita! Ogni spettacolo prevede 4 repliche allo Spazio Areapergolesi di Milano.
Inoltre il progetto prevede 4 workshop per coinvolgere il pubblico attivamente nelle arti: URBAN ART, TANGO, MAKE UP ART, e il WORKSHOP DI MODA che si terrà proprio questo week-end (2 e 3 giugno) e le cui iscrizioni sono ancora aperte a tutti i principianti che vogliono cimentarsi nel creare nuovi capi dai loro scarti o vestiti vecchi! http://www.vogliamovivere.org/evento/workshop-moda/

Milano 70 allora. Walter Leonardi + PAO. Ci raccontante “tempi” e “modi” della vostra collaborazione?
Pao: Anni fa ero il “direttore creativo” di un circolo culturale, il S’agapò, in cui organizzavamo concerti e spettacoli di Cabaret, e più volte Walter era venuto a proporre i suoi spettacoli. Quando è arrivata quest’occasione di collaborare a un progetto comune, sono rimasto entusiasta.
Walter mi ha fatto vedere lo spettacolo e mi ha spiegato il senso che voleva dare. Ci siamo trovati subito in sintonia, quindi dopo un paio di settimane gli ho proposto la mia interpretazione e lui ne è rimasto colpito. È stata una collaborazione molto naturale e stimolante, è bello confrontarsi anche con altri linguaggi, perché se ne esce umanamente e artisticamente più ricchi. Non abbiamo fatto prove e ieri sera alla Prima ho visto finalmente il risultato: è straordinario, raccontiamo due storie parallele che si fondono e si completano a vicenda, alla fine ero quasi commosso.
Walter Leonardi: La nostra collaborazione è nata in autunno, mi pare oppure a fine estate, non ricordo bene, fatto sta che abbiamo fatto un paio d’incontri nei quali si è deciso di proiettare le scenografie come se si facessero al momento, ovvero con un montaggio fotografico che desse il senso del costruirsi del disegno, come se Pao stesso fosse in scena e facesse il “pezzo” come lo chiama lui in diretta, ma senza esserci fisicamente. In realtà la realizzazione del disegno durante lo spettacolo è stata la prima ipotesi, poi scartata perché a nostro avviso troppo invasiva per la natura dello spettacolo stesso, per cui abbiamo optato per le proiezioni.

Per Pao il mondo del teatro è una vecchia conoscenza. L’arte contemporanea per Walter Leonardi?
Walter Leonardi: L’arte contemporanea è la più grande bufala dopo le religioni, per cui mi piace moltissimo. Pochi però sono le opere o gli artisti che mi piacciono davvero. Mi piacciono molto gli uomini in cammino di Alberto Giacometti, i Cani di Velasco, le follie di Max Papeschi, scultori anche come Niki de Saint Phalle, poi una mia amica scultrice della ceramica che è meravigliosa Silvia Zotta che coi suoi “muri” ti può far cambiare umore al mattino appena sveglio, in meglio ovviamente. Mi piacciono anche i video di Blu, “Muto” il più bello ma è da un poco che non ne vedo, e poi cos’altro… diciamo tutto quello che mi apre gli occhi dallo stupore.

Pare che gli anni ’70 in questo periodo siano tornati “alla ribalta” della cronaca portando anche a riscoprirne aspetti culturali a volte rimossi o dimenticati… Tra l’altro in questi giorni inaugura a Palazzo Reale (Milano) Addio Anni 70. Arte a Milano 1969-1980… Cosa rappresenta per voi quel decennio?
Pao:
Sono nato nel ’77, quindi ho vissuto il periodo soprattutto attraverso i ricordi e le fotografie dei miei genitori. Mi sento figlio di quegli anni, il mio modo di pensare, la musica che mi piace, le mie ispirazioni sono state influenzate dagli anni ’70. Sono gli anni della contestazione, della disullusione. Sono finite le speranze utopiche degli anni ’60, e non è ancora iniziato il periodo edonistico degli ’80. Trovo che esistano delle simmetrie e dei ricorsi storici che vadano di 20 anni in 20 anni. I 70 assomigliano per certi versi ai 90 e, probabilmente, anche al decennio appena iniziato.
Walter Leonardi: Paura, freddo, velocità, l’odore di sigaretta di mio padre in ascensore, le sberle di mia madre, le ginocchia sbucciate, la bicicletta, il cristall boll, il mangia dischi arancione di Paola Pierini, Lilli, lilli, lilli 4 buchi nella pelle, le biglie, gli autobus che vanno a scioperare quando hanno rapito moro, le BR, le prime generazione di immigrati, la televisione a colori, la Citroen DS, la Roma Sport, il cappio di cuoio, i braccialetti di cuoio, l’elastico, il mondo, varaiety, tutto quanto fa’ spettacolo, la california, andreotti, le domeniche senza macchine, perché Geddafi ha chiuso i pozzi. Beh, in una parola rappresentano la mia infanzia. Da adulto invece rappresentano uno degli snodi della nostra stria contemporanea, un decennio esplosivo e dirompente che ha portato poi l’italia da rurale a definitivamente industriale e post industriale. Insomma un decennio ricco, pieno e colorato, anche se uno dei colori che andava di più era il marrone, di certo non era come dire l’azzurro.

Milano 70 allora di di Walter Leonardi, Paolo Trotti, Flavio Pirini
con Walter Leonardi + PAO

all’interno di
VOGLIAMO VIVERE! Punto di Fusione

Rassegna d’Art-e-teatro ospite di MaisonFou
per la stagione IL CONTAGIO 2011-2012

Areapergolesi
Via G.B. Pergolesi 8, Milano

31 maggio – 3 giugno 2012

Info: www.vogliamovivere.orgwww.arepergolesi.it

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