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NAPOLI | INTRAGALLERY

Intervista ad ANNAMARIA DE FANIS e ROSA FRANCESCA MASTURZO di Francesca Caputo

Intragallery porta a Napoli, nel quartiere Chiaia, le innovazioni dell’arte contemporanea e del design nazionale ed internazionale, con una particolare attenzione ai giovani artisti italiani e con interessanti iniziative sociali e culturali.
Per la stagione estiva 2016 – dall’11 giugno al 9 settembre – le proposte artistiche approdano a Capri, presso il Centro Ignazio Cerio, nell’ambito di Cerio/Arte. La seconda mostra caprese, che ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, è in apertura il 9 luglio con O.O.PARTS/OUT OF PLACE ARTIFACTS/Reperti Impossibili di Michele Iodice.
Ne abbiamo parlato con le galleriste Annamaria de Fanis e Rosa Francesca Masturzo.

Antonello Viola, Isola di Ischia, olio, matita e foglia d’oro su vetro, rame, 42 x 39 cm, 2016.

Antonello Viola, Isola di Ischia, olio, matita e foglia d’oro su vetro, rame, 42 x 39 cm, 2016.

Intragallery festeggia il secondo compleanno dalla doppia direzione artistica. Cos’è successo dal 2014?
Due anni caratterizzati da un lavoro immenso, alimentato da grande curiosità culturale ed entusiasmo, per intercettare le proposte artistiche più interessanti e autentiche nel sistema dell’arte contemporanea italiana ed internazionale e proporle al nostro pubblico. Stiamo cercando di creare, con grande rigore, uno spazio indipendente, libero da artifici curatoriali, dalle mode e dalle tendenze imposte dal mercato. La risposta degli artisti è stata lusinghiera, così come quella del pubblico che ci segue con crescente interesse.

Qual è l’identità della galleria? Che tipo di obiettivi orientano la vostra ricerca? Come scegliete gli artisti proposti?
Intragallery è una galleria di ricerca volta a dare visibilità e sostegno ad artisti connotati da una biografia di comprovata qualità e serietà, con un percorso chiaro e riconosciuto a livello internazionale. La ricerca di quest’autenticità ha, in modo spontaneo, generato la fiducia di chi frequenta il nostro spazio espositivo. In questa direzione portiamo avanti la nostra ricerca e proponiamo i nostri artisti, giovani ma anche middle career, suggeriti da curatori di nostra fiducia o da incontri alle fiere di settore. Siamo grate della preziosa collaborazione fornitaci dai curatori indipendenti con cui abbiamo intessuto una fertile connessione: Pia Candinas, Tanja Lelgemann, Alberto Dambruoso, persone di grande valore umano e culturale.

Vincenzo Marsiglia, Star Stone, ardesia incisa, 100 x 224 cm, 2014.

Vincenzo Marsiglia, Star Stone, ardesia incisa, 100 x 224 cm, 2014.

Ci raccontate, in breve, le scelte espositive di quest’anno?
In maniera trasversale ed inclusiva, abbiamo voluto offrire una panoramica di quanto accade nel mondo dell’arte oggi. Rappresentando la pluralità del contemporaneo attraverso i mondi poetici che ciascun artista porta con sé, con la propria individualità nei linguaggi espressi, nelle tecniche e nei media utilizzati.
Abbiamo inaugurato la stagione espositiva 2015/2016 con due giovanissimi americani, Gina Hoover, 26 anni di New York, e Matt Jacobs, 23 anni di Philadelphia, entrambi formatisi nell’eccellenza della Temple University di Philadelphia.
Siamo state onorate della partecipazione di Tristano di Robilant, artista acclamato e riconosciuto nel mondo artistico e museale, con le sue magnifiche sculture di vetro.
Con Alberto Dambruoso abbiamo realizzato un focus su giovani artisti italiani di notevole talento che stanno facendo percorsi esponenziali: Coquelicot Mafille, Vincenzo Marsiglia, Lapo Simeoni, Raffaele Fiorella. È stata un’esperienza esaltante che ha riunito una varietà di media e tecniche – pittura, scultura, digital art – in un’unica proposta espositiva.
La scelta conclusiva approda al minimal e all’eleganza rigorosa dei monocromi di Antonello Viola, artista romano che riesce a concentrare su carte giapponesi e vetro un lavoro classico e contemporaneo, allo stesso tempo.

Per l’estate 2016, Intragallery cura a Capri una ricca rassegna d’arte contemporanea, su incarico del Centro Ignazio Cerio. Come nasce la collaborazione?
È nata l’estate scorsa con la mostra Ritorno a Capri di Peter Flaccus. I responsabili del Centro Cerio hanno apprezzato la nostra proposta artistica ed il nostro entusiasmo e hanno deciso di affidarci l’intera programmazione estiva di arte contemporanea che andrà a sostanziare le proposte di letteratura, musica e cinema, curate dallo stesso Centro Caprense Ignazio Cerio.

Matt Jacobs, Winwin, wood, joint compound mixture, plexiglas, hardware, acrylic, 40 x4 0 cm, e Sayso, wood, joint compound mixture, acrylic, enamel, 40 x 40 cm.

Matt Jacobs, Winwin, wood, joint compound mixture, plexiglas, hardware, acrylic, 40 x4 0 cm, e Sayso, wood, joint compound mixture, acrylic, enamel, 40 x 40 cm.

Il ciclo di mostre capresi si è aperto con le opere di Gina Hoover e Matt Jacobs. Quali gli elementi caratterizzanti della ricerca dei due artisti e come si snodano lungo il percorso espositivo?
I due giovanissimi artisti affrontano, in maniera assolutamente diversa, i temi più attuali dell’arte contemporanea. Per la Hoover, il ritorno all’uso sapiente della potenzialità della pittura ad olio, anche sperimentando nuove tecniche, racconta l’attualità senza una meticolosa figurazione ma attraverso definiti segni, per approdare all’astratto. Jacobs, invece, sperimenta con ironia diversi materiali, generando dei contemporanei “ready made”. Legno, tubi, vernici, resine e stoffe, caratterizzano originali sculture, dai titoli evocativi e giocosi. Le loro opere dialogano armoniosamente nella sala seicentesca di Palazzo Cerio, generando un avvincente contrasto.

Michele Iodice, Reperti Impossibili, 2016, photo Giuseppe Natale Salviati.

Michele Iodice, Reperti Impossibili, 2016, photo Giuseppe Natale Salviati.

Che tipo di connessione scaturisce dall’incontro tra le sculture in metallo riciclato di Michele Iodice e i reperti del Museo Cerio, per il secondo appuntamento nell’Isola Azzurra?
Michele Iodice, durante un sopralluogo al Museo Cerio, si è lasciato sedurre dal fascino dei reperti paleontologici della collezione. Immediato è nato il collegamento tra un’archeologia del passato e un’archeologia che il presente genera con resti meccanici: dai reperti paleontologici ai reperti, appunto, impossibili.
Nei suoi lavori le tracce emblematiche della storia dell’arte emergono tra forme contemporanee. Le sue opere raccontano il presente, attraverso secoli di storia.

Napoli, e non solo, è al centro delle vostre attività culturali…
Siamo parte di una città con un’immensa vitalità culturale e sociale. Le Conversazioni cromatiche, ideate e curate da Benedetta de Falco, rinnovano attraverso lo sguardo di alcuni intellettuali l’amore per la nostra città. Poi ci sono i momenti di apertura verso il sociale: l’impegno per il Centro Mammut di Scampia, con la Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli e, da quattro anni, con il laboratorio L’Avventura di Latta che impiega alcuni migranti africani nella realizzazione artigianale di oggetti di design, sotto la direzione artistica di Riccardo Dalisi e la guida dell’architetto Marco Cecere.
Infine, le iniziative Premio GreenCare e GreenCare School per rinnovare un senso civico più orientato alla cura del verde tra adulti e bambini ed incrementare la presenza di opere di arte contemporanea in spazi verdi pubblici.

Tristano di Robilant, Assisi, vetro soffiato, circa 40x90 cm

Tristano di Robilant, Assisi, vetro soffiato, circa 40 x 90 cm.

Che impatto pensate possa avere l’avventura della galleria sulla società napoletana?
Lavoriamo nel solco di chi crede che Napoli abbia tutte le carte in regola per esprimere a livello internazionale la sua grande cultura. C’è un mondo che guarda a Napoli con fiducia ed ammirazione, convinto che la città abbia un valore aggiunto per caratterizzare in positivo le proprie biografie. Il nostro impegno è oramai riconosciuto e la più lusinghiera delle testimonianze è rappresentata da tutte le felici connessioni che si sono sviluppate sul territorio, con il sempre maggior numero di persone che frequentano la galleria interessata alla nostra trasversale attività.

Progetti futuri?
Continuare in linea con quanto già svolto, ma aprendoci di più ad altre realtà culturali, anche di diversi ambiti topici e geografici, generando così nuove connessioni e ulteriori campi d’interesse. Siamo una squadra laboriosa e creativa, piena di passione per l’arte contemporanea, la cultura e per Napoli. Crediamo fermamente che attraverso queste si possa avviare un fertile processo di rigenerazione sociale. Stiamo completando la programmazione per la prossima stagione espositiva 2016/2017.

Mostre in corso:

Le ragioni della Leggerezza. Antonello Viola
11 maggio – 15 luglio 2016

Intragallery
Via Cavallerizza a Chiaia 57, Napoli (interno cortile)

Orari: da lunedì a venerdì 17.00-20.00
sabato 10.30 -13.00

Info: +39 081 415702
info@intragallery.it
www.intragallery.it

O.O.PARTS / OUT OF PLACE ARTIFACTS / Reperti Impossibili di Michele Iodice
installazione site-specific
con la direzione artistica di Intragallery

9 luglio – 20 settembre 2016

Opening: 9 luglio 2016 dalle 19.00 alle 21.00

Palazzo Cerio
Piazzetta Cerio 11, Capri (ingresso dalla Galleria Letizia Cerio)

 

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