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Torino | CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Intervista a Francesco Zanot di Eleonora Roaro

Francesco Zanot. Foto: Cosimo Maffione

Francesco Zanot. Foto: Cosimo Maffione

Francesco Zanot (Milano, 1979) è il curatore di CAMERA – Centro Italiano per la fotografia, che ha sede a Torino in via delle Rosine 18, in una struttura che ha ospitato la prima scuola pubblica del Regno d’Italia.
Critico fotografico e curatore, nonché direttore del Master Photography and Visual Design, FORMA-NABA ha una sua linea curatoriale che pone una particolare attenzione al display, tenendo presenti al contempo la natura delle opere e dello spazio espositivo, in un costante dialogo con altri linguaggi dell’arte contemporanea. Sin dagli inizi della sua carriera è particolarmente interessato anche all’editoria ed ha appena contribuito alla pubblicazione dei saggi di Luigi Ghirri per la casa editrice Mack Books.

In questa intervista si parla di CAMERA che ha aperto lo scorso ottobre con  una grande mostra dedicata a Boris Mikhailov

Come nasce CAMERA? Qual è la mission del progetto?
Il progetto nasce due anni prima dell’effettiva apertura di CAMERA da un’idea della torinese Lorenza Bravetta, che ha lavorato per diciassette anni a Magnum arrivando infine a dirigere l’agenzia. Dopo un periodo di gestazione piuttosto lungo, CAMERA ha aperto il primo ottobre 2015 con la retrospettiva di Boris Mikhailov. L’idea del centro è quella di essere un osservatorio sulla fotografia internazionale in grado di portare in Italia progetti che altrimenti difficilmente troverebbero spazio e di fornire al sistema italiano un punto di riferimento per la fotografia. È un luogo dove poter finalmente esporre giovani artisti e non, costruendo una piattaforma che consenta anche di portare all’estero questi lavori. Inoltre al centro del progetto c’è l’idea che la fotografia debba essere trattata esattamente alla stregua delle altre discipline, cercando un dialogo con il sistema dell’arte e lavorando su questa linea di confine.

Camera Torino, veduta esterna. Foto: Giulia Bottiani

CAMERA non si occupa solo di esposizioni ma declina la sua attività in diversi dipartimenti. Quali sono?
Esistono quattro dipartimenti: esposizioni, didattica, archivi e territorio. Il dipartimento didattica lavora su un programma di formazione continua rivolto a pubblici diversi, con visite guidate per le scuole e workshop rivolti ai collezionisti. Poi c’è il dipartimento archivi, un progetto ambizioso di respiro nazionale in cui si metteranno in dialogo diversi archivi fotografici italiani. CAMERA non ha una collezione ma sarà capofila di un grosso progetto di digitalizzazione degli archivi fotografici italiani laddove questi non siano già digitalizzati. C’è un dipartimento che si chiama territori che si occupa di sviluppare tutte le attività di cui abbiamo già parlato al di fuori degli spazi di CAMERA. Anziché aspettare che il pubblico entri all’interno del nostro spazio, siamo noi ad andargli incontro, cercando di coinvolgere più persone possibili e non solo specialisti del settore.

Francesco Jodice, Panorama, veduta della mostra, Camera Torino, 2016

Francesco Jodice, Panorama, veduta della mostra, Camera Torino, 2016

Attualmente negli spazi di CAMERA vi sono due mostre totalmente diverse tra loro, una più tradizionale dedicata ad Edward Weston e la retrospettiva di Francesco Jodice, concepita a partire dalle caratteristiche stesse dello spazio espositivo…
La mostra dedicata ad Edward Weston viene interamente dalla collezione di Philip e Rosella Rolla, all’interno della quale abbiamo selezionato 22 ritratti di Weston e li abbiamo combinati ad artisti minimalisti americani, quindi Donald Judd, Dan Flavin, Sol LeWitt ed altri. Abbiamo tentato di innescare un dialogo tra questi lavori, molto distanti innanzitutto nel tempo e per i motivi che li animano. È una mostra che s’incentra sul tema della ripetizione, molto presente nel lavoro dei minimalisti americani ma anche di Weston, che realizzava e stampava differenti immagini dello stesso soggetto con scarti minimi tra loro.
Per quanto riguarda Francesco Jodice, Panorama è un’antologica, una retrospettiva che rivede la sua carriera dall’inizio fino alle ultime produzioni. Quest’anno sono vent’anni, ma per caso: il primo lavoro è del 1996. La nostra idea è stata quella di lavorare contemporaneamente sulle opere e sul processo che precede la loro realizzazione, che è uno dei fattori fondamentali che caratterizza la pratica dell’artista. All’interno delle sale di CAMERA c’è un percorso museale tradizionale che riassume il suo lavoro attraverso la selezione di sei serie, anche se non abbiamo previsto un percorso univoco: non c’è una cronologia o un vero e proprio ordine. All’interno del corridoio, invece, vi è un tavolo lungo 45 metri. Su questa struttura ci sono articoli di giornale, foto di backstage, provini, video, libri che lo hanno ispirato e così via. Questa parte è una sorta di metabolismo, è il motore dell’intera mostra ma anche del suo lavoro. Abbiamo tra l’altro individuato una serie di processi che innescano il lavoro di Jodice: il networking, quindi la partecipazione a gruppi di lavoro per lo sviluppo di alcuni progetti; l’antropometria, cioè la figura umana come modalità d’indagine dei comportamenti; o ancora lo storytelling, con la costruzione di una narrazione, di una storia.

Francesco Jodice, What We Want, São Paulo, R35, 2006

Francesco Jodice, What We Want, São Paulo, R35, 2006

Anticipazioni sulle mostre future?
A fine ottobre ci sarà una mostra di Ai Weiwei sul suo lavoro fotografico e video. Sarà una mostra non tanto e non solo sulle sue opere ma sulla sua figura. Si indagheranno l’artista, l’attivista, l’uomo di potere, il modo in cui il suo lavoro è percepito in Europa e in Cina e, non ultimo, il suo lavoro sul web. A febbraio 2017 apriremo la mostra di Erik Kessels, un artista olandese che ha lavorato in particolare con l’editoria. È uno dei punti di riferimento per quanto riguarda la found-photography, la fotografia d’archivio.

Tratto da Espoarte #93.

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, Torino
www.camera.to

Staff:
Presidente: Emanuele Chieli
Direttore: Lorenza Bravetta
Curatore: Francesco Zanot
Responsabile Mostre: Francesca Spiller
Assistente curatoriale e Produzione: Arianna Visani
Responsabile Archivi: Barbara Bergaglio
Responsabile Didattica: Maria Cristina Araimo
Responsabile Comunicazione: Simona Cantone
Responsabile Area tecnica e Procedure: Carlo Spinelli

Mostre in corso:

Francesco Jodice. Panorama
a cura di Francesco Zanot

11 maggio – 14 agosto 2016

Edward Weston. Il corpo e la linea
a cura di Francesco Zanot

11 maggio – 14 agosto 2016

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