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VERONA | PALAZZO DELLA RAGIONE | Inaugurazione 11 aprile ore 18,00

Intervista a LUCA MASSIMO BARBERO di Ilaria Bignotti

In un’epoca nella quale si stanno rimettendo in discussione i concetti di identità nazionale e di globalizzazione, forte e importante è l’operazione che vede protagonista, in Italia, la città di Verona, riconosciuta a livello internazionale per la ricchezza dell’arte, della letteratura, della musica: l’operazione ha una sede, Palazzo della Ragione, tre collezioni, quella della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, quella di Fondazione Cariverona e di Fondazione Domus, e Luca Massimo Barbero, che è stato chiamato per ridefinire, con questo progetto, la restituzione alla città di Palazzo della Ragione.
Barbero ha generosamente offerto le sue riflessioni a Espoarte (alcune delle quali pubblicate sul numero #83 n.d.r) elaborando un pensiero che è sempre al passo con i tempi (spesso in anticipo) e che sa collocarsi nell’oggi con straordinaria consapevolezza, intrecciando storia, storia dell’arte, architettura e visione urbanistica. Da una prospettiva, in questo caso, orgogliosamente italiana.

Luca Massimo Barbero, ritratto, foto Andrea Pattaro

Il percorso da lei ideato a Verona copre un periodo di circa cento anni, dal Risorgimento agli anni Quaranta: quali le scelte operate e le connessioni con la sede espositiva?
Alla base delle mie scelte, e coerentemente con il ruolo per il quale sono stato chiamato a Verona, ho voluto sottolineare e dare ampio spazio al concetto di restituzione di Palazzo della Ragione, delle collezioni e della storia dell’arte di Verona, alla città scaligera. Questa è stata la volontà forte e il doppio pensiero che ha mosso le mie decisioni curatoriali: da un lato la necessità di rileggere e riordinare le collezioni che sono poi confluite, attraverso un corpus di circa 150 opere, all’interno del percorso espositivo, dall’altro quello di farle vedere nuovamente, dopo decenni, ai cittadini veronesi e al pubblico e ai turisti internazionali che giungono in questa città, attirati dal suo straordinario patrimonio artistico e architettonico e dalla sua cultura.
Centrale importanza è stata data proprio alla relazione tra le opere e il luogo nel quale sono allestite, Palazzo della Ragione, uno spazio fortemente connotato e pienamente inserito nel tessuto storico e nevralgico del centro cittadino.
Ho voluto creare un percorso di opere che legassero gli spazi del Palazzo alla storia delle Collezioni, in vista di un museo permanente per la città e della città di Verona. Per tutti questi motivi, al centro delle mie scelte è stata l’idea di una restituzione dei beni artistici e storici alla cittadinanza, sviluppando e potenziando le capacità narrative dell’allestimento.

Scala della Ragione, Palazzo della Ragione, Verona. Foto:Lorenzo CerettaStoria, Storia dell’arte, città: come questi livelli si esprimono nel Palazzo della Ragione e come dialogano con la città?
Grande importanza nelle scelte espositive ha certamente avuto il restauro e conseguentemente la riapertura degli spazi finora non accessibili di Palazzo della Ragione: ai quattro immensi saloni si sono oggi aggiunti la Cappella dei Notai – uno scrigno dell’arte veronese – la maestosa Scala della Ragione e la Torre dei Lamberti. Luoghi architettonici così densi di storia e testimonianze delle grandi vicende della città di Verona che hanno naturalmente influito sulle mie scelte, innescando un dialogo continuo con le circa 150 opere che ho selezionato per punteggiare i quattro saloni di Palazzo della Ragione.
Altrettanta importanza ha naturalmente avuto la stessa morfologia dello spazio e l’intera architettura di Palazzo della Ragione, che con questa operazione restituiamo al pubblico. La principale novità sarà la percorribilità della Scala della Ragione che immetterà il pubblico direttamente al piano nobile del Palazzo e ai quattro grandi spazi che vedono esposte le collezioni e il percorso che queste costituiscono.
Il Palazzo, dunque, insieme alla Torre dei Lamberti, al Cortile del Mercato Vecchio e alla restituita Scala della Ragione diverrà un unico spazio che il visitatore potrà percorrere interloquendo non solo con l’architettura, la storia e la stratificazione culturale di questo edificio, ma arricchendo la sua visita del valore delle opere esposte e della curiosità che queste susciteranno, grazie anche al modo in cui questo percorso espositivo si snoda raccontando sia la storia dell’arte ma soprattutto le vicende storico-artistiche della città scaligera.

Torre dei Lamberti, scala interna, Palazzo della Ragione, Verona, FOTO: Lorenzo Ceretta

Nello specifico, può descriverci il percorso espositivo ideato?
Il percorso espositivo del piano nobile di Palazzo della Ragione è pensato puntualmente come il primo livello di questo viaggio attraverso le collezioni veronesi e quindi come un vero e proprio start up, ossia una prima fase che sala per sala farà muovere il visitatore cronologicamente tra il 1840 e il 1940. La Scala della Ragione condurrà alla sala della Torre – che è anche la sala accoglienza –dove saranno presenti già alcune sculture. Il percorso “narrativo” inizierà nel primo dei quattro saloni, e le opere esposte all’interno del Palazzo avranno un continuo e serrato rimando con l’esterno e la storia della città. Il bronzo di Dante di Ugo Zannoni, ad esempio, espliciterà al visitatore l’importanza sia di quella scultura sia del fatto che nell’immediato esterno, in Piazza dei Signori, vi sia esposto il grande marmo. Quest’opera, come molte altre, ribadiranno il rapporto “esterno-interno”, tra il Palazzo e la città nei suoi monumenti e nelle sue innumerevoli immagini.
Saranno molte altre le opere che verranno presentate sulla base di questa stessa relazione narrativa e storico-artistica: il visitatore veronese riscoprirà la sua città, il turista riconoscerà la storia di Verona e così apprezzerà al meglio i suoi luoghi e i suoi monumenti.
Ovviamente le scelte non abbracciano semplicisticamente solo il vedutismo e la pittura di paesaggio: il cuore del percorso sarà la Meditazione di Francesco Hayez, con il suo grande rimando all’Italia violata e al nostro Risorgimento. Molte opere si faranno così portavoce iconografica di notizie, aneddoti, informazioni che continuamente si intrecciano ed emergono dal percorso che parla della storia attraverso la storia dell’arte e viceversa.
Per sottolineare questa stretta relazione, e per accompagnare il pubblico sia di veronesi che di turisti in modo chiaro, agile ma approfondito al contempo, una cinquantina di opere sarà accompagnata da una breve nota storica, frutto del lavoro del team di studiosi che hanno seguito l’allestimento. In questo modo sarà possibile una visita museale, corredata di apparati semplici e agevoli, che conduca il visitatore anche attraverso i simboli e i personaggi della storia di Verona.

Nuova GALLERIA D'ARTE MODERNA ACHILLE FORTI a PALAZZO DELLA RAGIONE, Verona, veduta degli allestimenti, ph. Lorenzo Ceretta

A questa prima sala seguirà la seconda, dedicata all’Ottocento maturo in corsa verso il Novecento, dove saranno presenti Angelo Morbelli, con lo straordinario S’avanza, Giovanni Fattori, con Grandi Manovre, un’opera che è già nel primissimo aprirsi del Novecento e che parla ancora di Risorgimento, e importanti lavori di Medardo Rosso. Tutte opere di altissimo livello che testimoniano non solo il grande gusto veronese ma anche la capacità del Collezionismo cittadino di avere raccolto nei decenni preziosissimi emblemi della grande storia dell’arte.
La terza sala sarà dedicata alle Secessioni di inizio Ventesimo secolo e al clima effervescente che esse portarono soprattutto a partire da Venezia – pensiamo a Ca’ Pesaro – e l’influsso che ebbero su tutto il territorio con un risultato quasi rivoluzionario sulle giovani generazioni veronesi. Emblematico, e sorprendente, di questo momento unico nella cultura visiva veneta, è l’importante gruppo di ben nove opere di Gino Rossi, di incredibile potenza sperimentale; i due straordinari ritratti di Umberto Boccioni; e la magica stagione veronese di Felice Casorati.  In questo modo, e con questi nomi, cui si aggiungono i veronesi Alfredo Savini, Guido Trentini, Giuseppe Zancolli, ho voluto dichiarare il ruolo che Verona ha svolto come luogo di transito e di confluenza di importantissimi momenti artistici. La stagione secessionista cambia radicalmente la pittura della città e, nel percorso parallelo in queste collezioni, modifica anche sensibilmente il tema del paesaggio che qui, in questa sala, è inoltre rappresentato da alcuni capolavori di Arturo Tosi, ma anche di Giacomo Balla e della straordinaria scuola veronese dei primi anni Venti e Trenta, tra cui Pio Semeghini.

Nuova GALLERIA D'ARTE MODERNA ACHILLE FORTI a PALAZZO DELLA RAGIONE, Verona, veduta degli allestimenti, ph. Lorenzo Ceretta

La quarta sala, infine, parla sorprendentemente, con un affondo, di ciò che è accaduto in città, nel veneto e in Italia intorno a quel movimento misterioso e di brevissima durata che fu il Realismo Magico. In questo spazio, confrontato con alcuni dipinti della aeropittura del veronese Renato Di Bosso, si ricostruirà l’atmosfera sospesa del realismo di Cagnaccio di San Pietro – con uno dei suoi capolavori, Allo Specchio – di alcune opere di Ubaldo Oppi, sino all’aprirsi morbido e monumentale dei dipinti di Guido Trentini, sempre riguardanti Verona, o la delicata e quasi inedita raccolta dei dipinti civici di Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Virgilio Guidi. Al centro, come perno di questi anni Trenta che volgono alla Seconda Guerra Mondiale, ci saranno due sculture di Arturo Martini, un cavaliere strepitoso di Marino Marini e l’immensa tela, La disfida di Barletta, di Pino Casarini, pittore valente di cui si riscopre questo capolavoro, scenografo delle grandi messe in scena dell’Arena di Verona, e grande interprete del ‘900 nelle architetture cittadine – emblema, anche questo, del percorso espositivo del Palazzo che racconta le parti note e meno note della storia dell’arte della città di cui, esso stesso, è il cuore architettonico.

Nuova GALLERIA D'ARTE MODERNA ACHILLE FORTI a PALAZZO DELLA RAGIONE, Verona, veduta degli allestimenti, ph. Lorenzo Ceretta

Come lei ha sottolineato il pubblico non sarà solo di veronesi ma anche di turisti e a loro sarà offerto un percorso non usuale né consueto, sia rispetto alle sue scelte curatoriali, che potremmo definire “Postwar”, sia rispetto a quanto offrono le mostre d’arte in Italia. Le chiedo dunque quale è, a suo parere, il valore di questo periodo nel contemporaneo?
Il destinatario del percorso espositivo delle collezioni veronesi a Palazzo della Ragione sarà sia il pubblico cittadino, che simbolicamente si rimpossessa così della sua storia e della sua arte – d0 particolare importanza, come credo sia emerso in queste battute, al concetto di restituzione – sia il visitatore non veronese, italiano e internazionale che, nella quarta città più visitata d’Italia, potrà finalmente associare Verona a un luogo, Palazzo della Ragione, e a un corpus di opere che sono immagine del gusto e della cultura della città. Per quanto riguarda la mia personale esperienza in questa direzione, credo che la mia convocazione sia stata dettata anche dal mio essere un curatore sì legato alla contemporaneità, ma capace di superare limitazioni spazio-temporali e di saper leggere la storia dell’arte con uno sguardo che è odierno ma anche consapevole del passato. Devo dire che proprio grazie al mio attaccamento alla non iconicità ho potuto con grande libertà tuffare il mio sguardo e rivolgere le mie competenze a queste collezioni straordinarie e coinvolgenti, un grande fiume di immagini e di figurazioni, destinate a creare un percorso narrativo nuovo, di grande energia e di fondamentale leggibilità per la città e per i suoi abitanti, ma anche per chi la vivrà dall’esterno, quale visitatore. Ho lavorato su un racconto fatto di suggerimenti e di rimandi di grande apertura della griglia storico-artistica, creando un iter espositivo aperto, fatto di immagini della storia e della storia dell’arte, con l’intenzione di restituire non solo ai visitatori, ma anche alle nuove generazioni, opere che per decenni non sono state accessibili.
Questo primo ambito, che copre cent’anni di storia dell’arte, utilizza una delle caratteristiche più contemporanee della costruzione di una narrazione espositiva mantenendo le caratteristiche classiche di un tracciato cronologico ma aprendosi in modo nuovo a una possibile pluri-interpretazione resa accessibile a un pubblico non solo di addetti ai lavori.

Nuova GALLERIA D'ARTE MODERNA ACHILLE FORTI a PALAZZO DELLA RAGIONE, Verona, veduta degli allestimenti, ph. Lorenzo Ceretta

Potrebbe dunque indicare un’opera tra quelle esposte che al meglio rappresenti la sua posizione curatoriale rispetto alla città di Verona?
Rispetto a tutti i piani di lettura delle scelte espositive prese per la restituzione di Palazzo della Ragione, al di là del valore delle singole opere direi che La disfida di Barletta di Pino Casarini rappresenta appieno l’intero percorso affrontato per questa riapertura. Per mille ragioni, tra cui il suo recupero, il restauro, e la sua ripresentazione al pubblico, ma anche per la storia e la biografia dello stesso Casarini che, di origini veronesi, fu, come appunto si è già detto, pittore, scenografo dell’Arena di Verona, sculture e illustratore. Oltre a essere grande “frescante” dei muri del novecento veronese. Questo gigantesco dipinto di quasi dieci metri quadrati chiuderà il percorso espositivo ma, con la sua monumentalità, rappresenterà anche la riproposizione di un momento meno noto e meno studiato della pittura italiana che si ritorna a ricostruire insieme alle grandi avanguardie.

Pino Casarini, La disfida di Barletta, Nuova GALLERIA D'ARTE MODERNA ACHILLE FORTI a PALAZZO DELLA RAGIONE, Verona, veduta degli allestimenti, ph. Lorenzo Ceretta

Nuova GALLERIA D’ARTE MODERNA ACHILLE FORTI
a PALAZZO DELLA RAGIONE, Verona

Direzione artistica: Luca Massimo Barbero

Le Collezioni: Verona, 1840-1940
150 opere dalle Collezioni Civiche e delle Fondazioni Cariverona e Domus

Apertura al pubblico: 11 aprile 2014 ore 18.00
Sabato 12 aprile apertura alla cittadinanza con ingresso gratuito dalle 11.00 alle 19.00

Palazzo della Ragione
Via della Costa, Verona

Info: www.palazzodellaragioneverona.it

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