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Marzocca (Senigallia) | Lungomare Italia 11 | 19 luglio 2013

Intervista a CRISTIANA COLLI di Jack Fisher

DEMANIO MARITTIMO.KM-278 una maratona dalle 6 pm alle 6 am al km 278 sul litorale adriatico a Marzocca di Senigallia (Lungomare Italia 11), con la collaborazione del MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, della Regione Marche, del Comune di Senigallia, della Scuola di Architettura e Design di UNICAM – Università di Camerino, promosso dalla rivista “MAPPE/Marche Architettura Progetti Pensieri Eventi” e dall’Associazione DEMANIO MARITTIMO.KM-278. 12 ore no stop di incontri, dibattiti, concerti, performance, proiezioni e tanto altro volti ad evincere l’importanza della contaminazione tra le discipline – arte, architettura, design ed impresa. Ne parliamo con Cristiana Colli ideatrice e curatrice del progetto, insieme a Pippo Ciorra

Demanio Marittimo km-278. Quali le novità di questa terza edizione?
Cristiana Colli: Le novità sono legate al programma, ai contenuti e al processo Demanio Marittimo.Km-278. Alcuni format si sono affinati: lo sguardo alle grandi manifestazioni di prossimità sia geografica che culturale come la Biennale ma da un punto di vista spostato, con quelle che a nostro giudizio sono dei laboratori intriganti a latere della manifestazione ufficiale – penso al Padiglione dell’Angola, Leone d’Oro che verrà raccontato dal curatore Stefano Rabolli Pansera, o a quello reale per qualche giorno, ma non meno reale (oggi anche se esiste solo sulla rete) il Padiglione Crepaccio- Yoox curato da Caroline Corbetta che sarà anche lei a Marzocca.
Per quanto riguarda il design abbiamo scelto con Ron Gilad – designer dell’anno per WallPaper – il dialogo con una figura di confine tra la funzionalità degli oggetti e la loro poetica intrinseca, tanto che il suo lavoro sconfina normalmente tra le discipline, come ben dimostra la sua grande mostra inaugurata in questi giorni a Tel Aviv. L’identità del progetto – legato a una rivista di architettura e progetto del territorio – non dimentica la progettazione più up to date, quella italiana, e non solo, che detta la linea e le tendenze. In questo le lectures di Ada Tolla dello studio Lot-Ek e dei turchi del Superpool sono un vero valore aggiunto, come lo sono la straordinaria storia di Le Moulin, la factory alle porte di Parigi voluta da Galleria Continua, un laboratorio di arte, paesaggio e architettura.

Oppure ancora la frontiera dell’impresa culturale intrapresa da Moroso con il Premio Moroso. A tutto questo si aggiungono la collaborazione con Davide Quadrio e lo spettacolo di Roberto Paci Dalò, l’area delle esperienze editoriali – sia riviste che libri che ebook dedicati al progetto contemporaneo – e la parte più strettamente adriatica del nostro impegno insieme ad ADI MAM e alle Università del territorio con la presentazione degli speed talks, momenti nei quali designers, progettisti, architetti, imprenditori raccontano in pochi minuti progetti ed esperienze. Certamente quest’anno una novità sostanziale è quella della web area, un tracciante non funzionale ma strategico, una vera nuova frontiera di sviluppo del progetto. Non è un caso se il nostro marchio quest’anno è diventato un QArtCode, dove i sassi sono diventati pixel, e non è un caso che accanto ai blogger che daranno vita ad una lunga diretta della notte di Marzocca ci sarà un ospite speciale, Tania Alexia Hollander che con il suo progetto “Are you really my friend?” ha intrapreso una processione quasi epica in giro per il mondo per incontrare dal vero i suoi fan di facebook. Una bella metafora del dialogo continuo tra comunità e community.

Perché scegliere come location un lembo di sabbia sul lungomare di Senigallia?
La spiaggia è uno spazio pubblico, e nella città adriatica lineare è un fattore di forte conurbazione urbana, con tutto ciò di bene e di male che questo significa. La spiaggia è l’infrastruttura per l’economia dei desideri per i Primi ed è l’approdo, il miraggio di una vita degna per il Ultimi, è un cortocircuito della modernità, un luogo estremo, un lembo ad altissimo contenuto simbolico, tanto più qui, su questo mare, sull’Adriatico che si apre all’Oriente d’Europa, sul mare dei monoteismi, dei conflitti e delle coabitazioni. Quello di Marzocca poi è un luogo inattuale, antico, quello delle colonie marine – la cena per i nostri ospiti si svolge al Lido del Carabiniere – delle pensioni a mare, delle casette dei pescatori, di un turismo familiare e per qualche verso old style, con i tavoli sui sassi davanti al mare, i barbecue con la nonna e la zia. È un posto molto poetico, è una scelta per qualche verso radicale, lontana dall’industria turistica, dalle sue forme e anche dai suoi manufatti.

Che cosa significa parlare di arte ed architettura con il mare alle spalle?
Significa avere il respiro della contemplazione, stare dentro un paesaggio che avvolge, e dal mio punto di vista, significa sentire il sentimento delle memorie di luogo con gli assi orizzontali di fronte – ferrovia, statale adriatica, l’A14, il lungomare – ma anche il mood avvolgente di un sole che nasce e non tramonta. Ma al di là del mare in sé quello che qui è molto forte è il tutto degli elementi che compongono un’estetica e anche un’etica di questo paesaggio – la raffineria dell’Api che ha ripreso la sua fiamma, le gru della FinCantieri di Ancona, San Ciriaco che si vede in lontananza. Credo che questo sia davvero un luogo speciale. Non a caso forse Fiorenzi, un antesignano della bioarchitettura italiana, all’inizio del secolo scorso diede vita ad alcune aree residenziali turistiche che fecero epoca.

Mi descrivi il logo che rappresenta l’iniziativa ed il suo significato?
Il logo allude ai sassi che sono la vera spiaggia di quella parte di litorale. I sassi sono la verità basica di questo paesaggio, senza mediazioni e senza concessioni, sono un elemento quasi archetipico per la forma e per il significato. Il nome poi è una specie di rompicapo su cui io sono ancora oggi bersaglio di ironie carine da parte del gruppo di lavoro, perché sono stata ostinata e irremovibile sin dall’inizio. In realtà dire Demanio Marittimo è non dire niente, nel senso che tutta la costa della nostra penisola è demanio marittimo; il km-278 è in realtà un codice ferroviario che rimanda alla linea adriatica che corre parallela al lungomare. Io ho voluto incrociare le identità delle due infrastrutture per segnare quel piccolo pezzo di mondo che è estremamente locale ma oggi anche, forse, un po’ più globale. In realtà Demanio Marittimo.Km-278 è un luogo che non c’è, nessun GPS ti ci potrebbe portare, è un luogo dello spirito, un luogo mentale.

Pensando ad un contesto allargato, che vede la presenza della Biennale del Mediterraneo ad Ancona, che ruolo dovrebbero avere a tuo parere le biennali in Provincia e iniziative come la vostra? Oppure immagini spazi “altrove” ancora da definire?
L’industria culturale è in totale riconfigurazione e certo la dimensione solo locale è non più sostenibile da nessun punto di vista, né concettuale né economico-strategica. Certo è che il futuro dei progetti culturali passa per la loro capacità di essere enzimi, virus positivi, lieviti per ampie coalizioni di soggetti, ed è inevitabile che sappiano mettere in campo un vantaggio condiviso, buone ragioni per essere davvero progetti comuni. Questo discorso è lontanissimo dal buonismo del mettere tutti dentro, piuttosto è l’inevitabile necessità di costruire infrastrutture di relazioni che sappiano mettere in valore vantaggi e opportunità.

Demanio Marittimo.KM-278
III edizione
ideazione e cura del progetto e del programma

Cristiana Colli e Pippo Ciorra

19 luglio 2012

Marzocca (Lungomare Italia 11)

Info-aggiornamenti:
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