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BOLOGNA | OTTO Gallery Arte contemporanea | 24 ottobre 2015 – 15 gennaio 2016

La galleria Otto Gallery di Bologna apre una mostra personale dedicata a Silvio Wolf (1952) che si prefigura come la prima grande retrospettiva a lui dedicata in Italia.
L’esposizione cerca di riflettere sull’esplorazione attuata dall’artista sul concetto di “Realtà”, tema che egli indaga ]do la sua esperienza sul duale dialogo tra spazio fisico e spazio mentale. Il percorso che si offre allo spettatore si dipana come un unico e solo itinerario che attraversa tre cicli di opere fotografiche in cui forme letterali e simboliche del reale visibile si leggono su una serie di piani multipli di lettura.
Lo stesso Wolf ha scelto i cicli Architetture (1989- 2006), Skylights (2002) e Orizzonti (2006-2011) che, ispirati e dettati da luoghi, spazi e materiali desunti dalla sua esperienza, si ordinano in funzione dello stesso spazio architettonico della galleria: il progredire delle tre sale, lette come stadi di ricerca del linguaggio, contribuisce ad accogliere e sommare, all’esigenza di un’interrogazione che trova multiple risposte, la lettura soggettiva dell’esperienza dello spettatore con il suo processo interpretativo che si fa attivo.
Le considerazioni che animano la fotografia di Wolf vogliono proprio riflettere su come il rapporto con la “Realtà” dei “fenomeni” si iscriva in un’immagine che, grazie all’incontro dell’artista-fotografo, diventi metafora del Reale stesso e come diventi codice ed interpretazione conseguente.

Silvio Wolf, Skylight 05, 2002, C-Type print, 84x125 cm

La Fotografia, scrittura visiva fondata sul primo livello sensibile del Reale, riesce ad accedere e indicare ulteriori piani di lettura, altre interpretazioni e visioni che aprono a trasfigurazioni della Realtà esperita coi sensi. Wolf vuole dimostrare come sia possibile arrivare a quell’“altra” Realtà non direttamente visibile. Il suo processo, mentale e congiuntamente esperienziale, dipende da due fattori correlati e simultanei: l’uso della fotografia quale scrittura simbolica del Visibile e l’esperienza dell’osservatore – fatta di sguardo e pensiero – che, unitamente, concedono all’immagine identità, profondità e spessore. La relazione opera-sguardo allora si fa essenziale ed urgente, laddove la visione e il significato sono le variabili di quel processo che mette il “soggetto” al centro dell’opera.
Se oggi il consumo disordinato e fuori controllo di immagini rende sempre più debole la visione e la sua esperienza, Wolf cerca con il suo lavoro di rallentare i tempi dello sguardo per ridare spazio ad una meditazione maggiore tra questo e l’immagine che osserva.
La superficie della fotografia accoglie, come luogo in cui coincidono e s’intrecciano flussi temporali e percettivi, tanto la realtà fenomenica e lo sguardo dell’osservatore: uno spazio bidimensionale che marca la sua dimensione simbolica che unisce e separa esperienze. Una soglia di relazione tra interno ed esterno, spazio fisico e spazio mentale. Wolf apre la possibile reciproca identità per il visibile e l’invisibile, quali parti in causa di unica Realtà.

Silvio Wolf. La Realtà 

24 ottobre 2015 – 15 gennaio 2016
Inaugurazione sabato 24 ottobre 2015 ore 19:00

OTTO Gallery Arte contemporanea
Via D’Azeglio 55, Bologna 

Orario: da martedì a sabato 10.30-13.00 e 16.00-20:00; domenica e lunedì su appuntamento

Info: +39 051 6449845
info@otto-gallery.it
www.otto-gallery.it

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