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MILANO | Spazio Calabria | 26 maggio – 7 giugno 2014

Liberamente ispirata al saggio Sii bella e stai zitta. Perché l’Italia di oggi offende le donne della filosofa Michela Marzano (Mondadori, 2010), l’omonima collettiva presenta il punto di vista e le riflessioni liriche di artisti figurativi contemporanei sulla condizione femminile. La mostra, a cura di Vera Agosti e promossa dall’associazione Factory Art Zone, è ospitata presso lo Spazio Calabria a Milano, dal 26 maggio al 7 giugno 2014, ed è patrocinata dalla Regione Calabria. Un ebook e un catalogo di Vanillaedizioni documentano l’iniziativa.

In mostra, Angela Pellicanò (Reggio Calabria, 1963) e Ninni Donato (Falcone, 1959) esplorano l’universo femminile attraverso intensi ritratti. Le donne della Pellicanò, affascinanti e drammatiche, si stagliano nel  rosso del sangue e nel nero del dolore (Dream Experience, 2011-2014), immobilizzate da lacci, ormai entrati dentro di loro (S.t., 2012). Sono figure che portano con sé lo spirito delle terre del Mediterraneo, lo spessore della storia e dei richiami al mondo classico, legando l’attualità all’inscindibile passato. Le acerbe fanciulle di Ninni Donato, in primissimo piano, immortalate in scatti in bianco e nero, inglobati nella resina (Lucia; Teresa, 2012), sembrano esplicitare quella componente maschile che è presente anche nell’animo femminile. L’androginia delle forme e dei volti rende queste giovani donne simili a ragazzi, quasi a significare la comune difficoltà della crescita in entrambi i sessi.

Ninni Donato Lucia, 2012 stampa fotografica inglobata in resina photo print incorporated in resin cm 60x60

Anna Madia (Torino, 1976) presenta raffinati disegni a matita e penna che indagano l’interiorità e la fragilità contemporanea. Le sue sonnambule (Sleepwalking, 2014) sono immagini delicate e oniriche, tra il sonno e la veglia, nelle quali i lunghi capelli, elemento per eccellenza della femminilità e della seduzione, raccolti, sciolti, o mossi a formare significative composizioni (Monologue, 2014) diventano simbolo della notte, il tramite tra il passato e il presente.

Iacopo Raugei (Firenze, 1975) cala nel nero le sue allegorie, dipingendo con minuzia di dettagli e precisione una giovane donna legata a un vecchio televisore tramite i cavi dello stesso, mentre viene trasmessa una scena di vita perfetta, come quegli spot a cui siamo abituati, in cui la madre, sempre in forma splendente, riesce a conciliare alla perfezione la vita lavorativa con quella familiare, senza affanni e difficoltà (Perfect Lie, 2014). Immagini illusorie di una realtà inesistente, lontana dall’effettiva quotidianità, che possono tuttavia essere fuorvianti e creare ansie e aspettative. In Exit (2008), un donna senza volto, nella quale è facile immedesimarsi, porta su un vassoio d’argento una preziosa pillola, mezzo suggerito per fuggire i dolori della propria esistenza.

Iacopo Raugei Perfect Lie, 2014 olio su tela oil on canvas cm 100x100

Emila Dimitrova Sirakova (Sofia, 1984) nei suoi disegni compositi su strati di carta (Wall of Breath, 2013; I mille nomi, 2012) racconta l’antico mito di Kaliakra, una costa del Nord della Bulgaria. Secondo la leggenda, quaranta vergini, destinate a divenire schiave dell’imperatore ottomano, scelgono di perire nel Mar Nero, piuttosto che vivere l’umiliante esperienza dell’harem. Per questo si legano i capelli tra loro e tenendosi per mano si gettano dalla fortezza di Kaliakra, annegando. L’artista si concentra sulle ragazze, ormai cadute nel mare (Hypotermia, 2013): belle, snelle e slanciate al pari delle modelle dei giorni nostri, ripiegate su se stesse come boccioli indifesi.

Lara Pacilio (Roma, 1978) propone tre installazioni della serie Carousel (2012). Piccole giostre (Pinkin’ Love, Flying Balloons),fatte di simboli della femminilità e seducenti stereotipi. In The Family Man, l’artista tocca il tema della pedofilia, raffigurando il pedofilo come vittima di abusi infantili. La dimensione del gioco intesa come momento di crescita e di formazione è stata spezzata in tenera età e ora il nuovo “gioco” dell’adulto assume connotati mostruosi. La musica, composta da Luca Nostro (chitarrista e compositore, prima chitarra elettrica del Parco della Musica Contemporanea Ensemble), accompagna le opere esposte.

Sii bella e stai zitta
Anna Madia, Emila Dimitrova Sirakova, Ninni Donato, Lara Pacilio, Angela Pellicanò, Iacopo Raugei

A cura di Vera Agosti

Spazio Calabria
Via Broletto, 14 – Milano (Metro Cordusio)

26 maggio – 7 giugno 2014

Inaugurazione: lunedì 26 maggio ore 18:30

Orari: martedì-sabato: 14-20

Ingresso libero

Ebook e catalogo: Vanillaedizioni

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