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GENOVA | Guidi&Schoen Arte Contemporanea | 27 novembre – 29 dicembre 2012

di VALERIA BARBERA

Inaugurata martedì 27 novembre, la mostra Mapping Identities da Guidi&Schoen – Arte Contemporanea di Genova, racconta, attraverso le identità e i lavori di 12 artisti, lo spazio e la percezione che ne ha l’uomo che lo vive.

L’esposizione si apre con Stage evidence di Loris Cecchini: i battenti chiusi di una

finestra deformati da una forza impressa, sembrano richiamare una volontà di guardare attraverso, di indagare, proprio su quello spazio che la tridimensionalità del lavoro suggerisce.
L’orizzonte che ci si apre, a cui la finestra rimanda, è eterogeneo, una mappa composta da numerosi elementi che oscillano tra la realtà, di cui l’arte è in parte specchio, il sogno, la finzione ed il teatro.

I tondi del ciclo Landing di Matteo Basilè portano il nostro sguardo in una dimensione onirica sottolineando che l’indagine attorno al concetto spaziale non può limitarsi esclusivamente alla sua descrizione fisica o matematica. La rappresentazione dello spazio nell’arte è multiforme così come la nostra percezione dello stesso: i grandi spazi nelle immagini di Massimo Vitali, Olivo Barbieri e Andreas Gursky si contrappongono così alle città di Giacomo Costa, vestigia di una civiltà ormai perduta e forse mai esistita.

Tra sogno e realtà si colloca anche lo spazio ricreato dal teatro attraverso la messa in scena del reale che si carica di rimandi e simboli come in VB48, immagine della performance ideata nel 2001 da Vanessa Beecroft a Palazzo Ducale di Genova.

Flavio Favelli evoca invece in modo rarefatto e surreale lo spazio interno e domestico attraverso opere che richiamano oggetti ed elementi casalinghi.

La mappa diviene così una sorta di catalogo delle definizioni di spazio che tentano di descrivere la varietà di relazioni che l’uomo intesse con esso, vivendolo e modificandolo. Con le opere di Vania Comoretti, Alex Pinna e Andrés Serrano l’attenzione torna infatti allo spazio dell’ego e all’uomo inteso come unità di misura minima della misurazione.

Emerge così una concezione di spazio forse più prossima a quella di habitat in cui essere, e intrecciare relazioni senza i confini tradizionalmente intesi, non solo anche grazie alla dimensione virtuale regalataci dalle nuove tecnologie, ma proprio grazie all’arte.
L’opera d’arte, infatti, per Martin Heidegger, era in grado di “porre-qui-una-terra” e “aprire-un-mondo”, e in questo modo poteva essere intesa come esemplare dell’apertura della verità, concepita come “orizzonte” all’interno del quale l’uomo vive. (L’origine dell’opera d’arte, Martin Heiddeger, 1935)

Mapping Identities
Richard Aldrich, Olivo Barbieri, Matteo Basilé, Vanessa Beecroft, Loris Cecchini, Vania Comoretti, Giacomo Costa, Flavio Favelli, Andreas Gursky, Alex Pinna, Andres Serrano, Massimo Vitali.

Guidi&Schoen – Arte Contemporanea
Vico Casana 31R, Genova

27 novembre – 29 dicembre 2012
Brindisi natalizio in galleria sabato 15 dicembre 2012 ore 16.00 – 19.00

Orari: dal lunedì pomeriggio al sabato
10.00-12.30/16.00-19.00

Info: +39 010 2530557
info@guidieschoen.com
www.guidieschoen.com

 

 

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