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MILANO | Museo Poldi Pezzoli | 16 maggio – 24 giugno 2013

di MATTEO GALBIATI

Ci è capitato spesso di vedere azzardati accostamenti tra opere d’arte che, invece di aprire una meditazione sul possibile confronto, offrono solamente una pretestuosa occasione per un dialogo che resta tra le parti tanto inconciliabile, quanto impossibile. Operazioni di questo genere diventano ad altissimo rischio soprattutto quando il confronto avviene tra opere che arrivano da un passato glorioso e filtrato dal peso della storia e altre che, vivendo nella dimensione dell’oggi, sono ancora troppo legate al giudizio e all’evolvere del presente.
Poteva essere pericoloso accostare uno dei capolavori del Rinascimento italiano – il San Nicola da Tolentino di Piero della Francesca delle collezioni del Museo Poldi Pezzoli di Milano e che fu parte dello smembrato Polittico di S. Agostino – con l’intervento di un’artista contemporanea come Chiara Dynys, il cui linguaggio si è sempre contraddistinto per una personalità decisa e spiccata. Eppure questo raffronto avviene con sontuosa e sacrale intensità. Senza eccessi, senza clamori, senza enfasi. L’intelligenza nell’aprire un rapporto diretto tra opere così distanti sta tutta nel metodo e nella misura, prova di cui Chiara Dynys dà lezione preziosa. A cominciare dall’allestimento: uno spazio preciso, accogliente e silenzioso nella sua calibrata geometria. Un poligono composto dalle sue opere specchianti, che accompagnano il visitatore, sostenendone lo sguardo, alla lucida scoperta di quella potenza monumentale che deriva dalla bellezza austera di Piero. Un altare su cui salgono l’arte antica e quella contemporanea. E dialogano nella reciprocità silente e ascetica delle loro immagini.


Piero viene letto dalla Dynys con quella saggezza di chi sa che, se si vuole dire qualcosa, si deve innanzitutto cogliere un messaggio, o meglio, un insieme di messaggi: Dynys li legge e fa un passo indietro. Le sue opere non mirano a sovrastare o raggiungere quella grandezza inarrivabile di Piero, ma si prestano ad una sua variegata lettura nelle strutture portanti, e su queste fanno perno le sue composizioni, scoprendosi davvero efficaci nella sintesi di geometria, luce e colore. Negli specchi – elemento fondamentale di queste opere – ritroviamo l’aspirazione alla perfezione matematica e logica della bellezza che rimanda (rispecchia!) all’umanità intensa e potente, che in Piero emerge da una minuziosa attenzione ai dettagli del Santo – eco della pittura fiamminga – e che in Dynys diventa la singolare immagine stessa di chi osserva e si ritrova “dentro” la trasparenza ricettiva e accogliente delle sue opere.
L’imperturbabilità e l’imponderabilità della figura del Santo, statuario come un kouros greco, si disgrega in magici gradienti alchemici e confluisce nelle forme che Chiara Dynys delinea nella totale sospensione, di tempo e spazio, che si rinnova sulla superficie degli specchi. Due anime che agli occhi del pubblico potrebbero inizialmente apparire tanto distanti, ma che poi la riflessione nella reciprocità di rimandi non può non coinvolgere. Chiara guarda Piero, il suo linguaggio, le sue forme, i suoi colori e i suoi simboli, e ora Piero si manifesta – con sacrale coinvolgimento per il nostro sguardo – nello specchio di Chiara.
Riflettere, quindi, come rispecchiare, rimandare e considerare con attenzione. Una sola etimologia – letteralmente re (di nuovo) e flectere (piegare, mandare) – e significati di ambiti diversi, eppure così compenetranti nell’unità, come questo perfetto dialogo ci racconta. Chiara che riflette su Piero e Piero nel riflesso di Chiara. E il nostro sguardo che, ammirato, non si stanca di passare da uno all’altra.

Simboli e geometria in Piero della Francesca. Una lettura di Chiara Dynys
a cura di Fiorella Minervino
testi di Antonio Paolucci, Annalisa Zanni, Fiorella Minervino e Giorgio Verzotti

16 maggio – 24 giugno 2013

Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12, Milano

Orari: mercoledì-lunedì 10.00-18.00, martedì chiuso
Ingresso: 
Euro 9,00; ridotto Euro 6,00; gratuito bambini fino a 10 anni

Info: +39 02 794889 – 02 796334
info@museopoldipezzoli.org
www.museopoldipezzoli.it

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