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VENEZIA | Casa dei Tre Oci | 11 settembre – 8 dicembre 2015

di MILENA BECCI

Una torre a tre piani intorno alla quale si affacciano stanze con le pareti bordeaux che racchiudono sguardi che parlano di vita, amore, morte, sofferenze, paure e relazioni. Oci ben aperti, verso la laguna e oltre. Questa la sensazione uscendo dalla mostra Sguardo di donna, a cura di Francesca Alfano Miglietti, ospitata dalla Casa dei Tre Oci, appunto, a Venezia.

Sguardo di donna. Da Diane Arbus a Letizia Battaglia. La passione e il coraggio, veduta della mostra, Salone d'ingresso, Casa dei Tre Oci, Venezia

Il progetto allestitivo dello stilista Antonio Marras si snoda su tre spazi centrali disposti sui tre piani della Casa, riutilizzando abiti, tappezzerie abbozzate e strutture lignee che, dimenticate nei depositi del Teatro La Fenice, assumono qui un significato altro, raccontano storie fra storie. Meraviglioso il passaggio dal bianco al nero delle fila di vestiti all’ingresso dell’esposizione: si legge Masuda Marchesa sull’etichetta di una delle sottovesti appese davanti al ritratto di una donna che piange di Letizia Battaglia. È la testimonianza del dolore di chi rimane, di chi non viene ucciso nei delitti di mafia ma sopravvive con l’orrore della morte nel cuore.

Letizia Battaglia, Omicidio sulla sedia, Palermo 1975 © Letizia Battaglia

Le circa duecentocinquanta fotografie raccolte nelle sale della Giudecca accompagnano il visitatore attraverso una serie di tematiche riguardanti l’esistenza umana, l’identità, la violenza, le differenze, i conflitti religiosi e razziali, riunendo venticinque donne, fotografe, che scrutano il mondo attraverso l’obiettivo.

Sguardo di donna. Da Diane Arbus a Letizia Battaglia. La passione e il coraggio, veduta della mostra, Primo Piano, Yelena Yemchuk e Tracey Rose, Casa dei Tre Oci, Venezia

A grandi nomi quali Diane Arbus, Sophie Calle, Yoko Ono, Nan Goldin e Tacita Dean, si affiancano artiste più giovani e meno note che, senza dubbio, reggono il confronto; è interessante, ad esempio, la lunga ricerca portata avanti da Martina Bacigalupo nella serie in mostra composta da immagini di gemelli omozigoti identici, in cui la presenza dell’altro non è limite ma opportunità, così come spiega l’ideogramma giapponese Hito, titolo del progetto fotografico.

Martina Bacigalupo, Walter and Benjamin (From the series Hito), 2005 © Martina Bacigalupo/Agence VU’, Paris

Le figlie dell’arte degli anni Sessanta e Settanta, come Tracey Rose, invece criticano gli stereotipi, i ruoli assegnati alle donne in una società fortemente patriarcale; in Ciao Bella l’artista veste i panni di vari personaggi femminili divenuti icone quali Lolita, Maria Antonietta e Ilona Staller.
Commoventi e degni di essere citati, i dodici scatti a Ezra Pound di Lisetta Carmi che, con la sua Leica 35 mm, fotografa il poeta dal momento in cui esce dalla porta di casa per pochi minuti, ammalato e in silenzio, fino a quando rientra. Sguardi quindi, ma anche spazi: gli ambienti in cui avvengono le esecuzioni capitali di Omega Suites, serie di Lucinda Devlin, e la fotografia d’architettura, di design e industriale di Margaret Bourke-White.
Un quadro ricco e completo di una visione tutta al femminile della realtà, carica di passione e coraggio.

Sguardo di donna. Da Diane Arbus a Letizia Battaglia. La passione e il coraggio
a cura di Francesca Alfano Miglietti

Artisti: Diane Arbus, Martina Bacigalupo, Yael Bartana, Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White, Sophie Calle, Lisetta Carmi, Tacita Dean, Lucinda Devlin, Donna Ferrato, Giorgia Fiorio, Nan Goldin, Roni Horn, Zanele Muholi, Shirin Neshat, Yoko Ono, Catherine Opie, Bettina Rheims, Tracey Rose, Martha Rosler, Chiara Samugheo, Alessandra Sanguinetti, Sam Taylor-Johnson, Donata Wenders, Yelena Yemchuk

11 settembre – 8 dicembre 2015

Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle 43, Isola della Giudecca, Venezia

Orari: tutti i giorni 10.00-19.00; chiuso martedì

Info: +39 041 2412332; +39 041 2414022
info@treoci.org
www.treoci.org

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