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TERMOLI (CB) | MACTE Museo d’Arte Contemporanea Termoli | 21 febbraio – 30 aprile 2016

di TOMMASO EVANGELISTA

Lo scorso 20 febbraio si è inaugurata presso il MACTE (Museo d’Arte Contemporanea Termoli) la sessantesima edizione del Premio Termoli a cura di Anna Daneri. La giuria composta dall’artista Stefano Arienti, dal critico Lorenzo Canova e dal curatore Simone Menegoi ha selezionato l’opera di Riccardo Baruzzi, Porta pittura dei riccioli (2015), quale vincitrice della rassegna e nuovo tassello della collezione storica la quale da questa edizione, con l’istituzione della sede museale, avrà una collocazione permanente e permetterà uno sguardo sulle dinamiche dell’arte italiana del secondo dopoguerra.

Riccardo Baruzzi, Porta pittura dei riccioli (2015). Opera vincitrice del 60. Premio Termoli

Riccardo Baruzzi, Porta pittura dei riccioli (2015). Opera vincitrice del 60. Premio Termoli

Il Termoli nasce, infatti, dalla volontà e ricerca dell’artista molisano Achille Pace, attualmente soprintendente del Premio, il quale nel corso degli anni, grazie all’ausilio di storici e critici d’arte di spessore (nelle prime edizioni ricordiamo Argan, Bucarelli, Calvesi, Ponente), ha dato vita ad uno degli eventi artistici più significativi del meridione e di certo oggi tra i più longevi del panorama nazionale. Proprio a Termoli, durante i periodi del Premio, Pace aveva fatto nascere tra l’altro il celebre Gruppo Uno coinvolgendo prima Frascà e Santoro e in seguito, a Roma, Biggi, Carrino e Uncini. Quella spinta analitica e di ricerca, e il tentativo di superamento dell’informale per rifondare il linguaggio visivo in termini sia razionali che lirici, fattori che avevano caratterizzato i primi decenni del premio e che si erano andati affievolendo dagli anni Novanta, ritrovano con questa edizione nuova linfa e fanno ben sperare per gli svolgimenti futuri. IN CANTIERE, il titolo della rassegna, presenta i lavori di Riccardo Baruzzi, Gabriella Ciancimino (menzione speciale della giuria e ideatrice di un workshop in città), Sara Enrico, Tony Fiorentino, Elena Mazzi, Santo Tolone, e lo fa attraverso un dialogo coerente e di grande compostezza formale.

I premiati con la curatrice Daneri e il presidente di giuria Arienti

I premiati con la curatrice Daneri e il presidente di giuria Arienti

La curatrice, focalizzandosi sull’idea di “cantiere”, ha creato una struttura espositiva compatta e dinamica allo stesso tempo, nella quale si percepisce il senso di un luogo “in costruzione” e l’idea di un’arte che si evolve in continua osmosi tra linguaggi dissimili. L’idea, come chiarisce Daneri, è stata quella di «ripensare il Premio e collegare l’idea del cantiere alla costruzione del museo permanente, ovvero unire il museo a un’idea di mostra che esemplifichi una buona pratica curatoriale nei limiti di tempo, dato che era mancata ricerca negli ultimi anni». La visione di una pratica della pittura “espansa”, che si evolve attraverso soluzioni di carattere sia formale sia “temporale”, e che indaga le stesse modalità della rappresentazione, è il concetto di fondo della rassegna: «ho preso come punto di partenza il dialogo tra pittura e scultura, proprio di molte ricerche odierne, riqualificando lo spazio con un’idea di costruzione».
Si percepisce la solidità e validità della proposta espositiva capace di reggersi su sole sei opere ma estremamente stratificate e di complessa lettura, tanto da essere capaci di dialogare e narrare anche il territorio, dal merletto ricco di contaminazioni linguistiche e segniche di Ciancimino, pratica artigianale comune in Molise, alla pietra di Apricena usata da Fiorentino, tipica della cattedrale di Termoli, evocativa di “zone d’ombra”, all’idea stessa di cantiere di Mazzi, capace di poetizzare il senso della fabbricazione. Sul confine tra analogico e digitale corre l’opera di Enrico basata su una superfice cromatica scannerizzata mentre Tolone evoca con rigore formale e spirito minimale gli elementi architettonici dismessi di un arredo, per riflettere sulle forme. Baruzzi, infine, con l’opera vincitrice, richiamandosi alle ricerche informali degli anni Sessanta, lavora con un segno libero, quasi gestuale, e dinamico che serializza e mette in tensione attraverso un dispositivo di rappresentazione e narrazione. La coerenza dell’evento, la riuscita formula curatoriale e la complessità percettiva delle opere presentate fanno pertanto ben sperare per una rinascita del Premio, che non deve comunque dimenticare la figura e la ricerca del maestro Pace, ancor oggi oltremodo da riscoprire.

La Giuria davanti all'opera di Baruzzi. Da sinistra Baruzzi, Arienti, Canova, Menegoi

La Giuria davanti all’opera di Baruzzi. Da sinistra Baruzzi, Arienti, Canova, Menegoi

60. Premio Termoli. In Cantiere
a cura di: Anna Daneri, co-fondatrice e curatrice di Peep-Hole, centro d’arte indipendente a Milano
artisti: Riccardo Baruzzi, Gabriella Ciancimino, Sara Enrico, Antonio Fiorentino, Elena Mazzi, Santo Tolone

21 febbraio – 30 aprile 2016

MACTE
Museo d’Arte Contemporanea Termoli
Via Giappone, Termoli (CB)

Orari: da lunedì a domenica: 10.00 – 12.30 martedì e giovedì: anche il pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00. Ingresso libero

Info: www.premiotermoli.it

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