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Intervista a TIZIANA LEOPIZZI di Simone Rebora

In scena a Firenze dal 7 al 10 marzo 2013, ARTOUR-O il MUST ha portato a Villa La Vedetta il consueto programma di incontri e Focus tematici, coinvolgendo circa un centinaio tra artisti giovani o affermati (negli allestimenti Interior e nel Parco), e confermando, per la seconda edizione, il Premio gAT – Giovani Artisti di Talento, quest’anno assegnato a Sara Menegatti per l’Emilia Romagna (leggi l’intervista alle curatrici del premio). Oltre al gAT ci sono stati altri premiati: Antonio Massarutto e Filippo Battaglini, segnalati come migliori artisti dalla Fondazione Collodi (dove terranno una mostra), Nicola Evangelisti con il Museo e Biblioteca della Musica di Bologna è stato segnalato per il miglior allestimento da Alessandro Jaff per la Fondazione Centro Studi e Ricerche Professione Architetto di Firenze.
Gli ARTOUR-O d’Argento per la committenza sono andati ad Andrea Baldi, Luigi Bonotto e Massimo Cotto. Bonotto nel suo discorso di ringraziamento ha parlato della nascita del suo archivio, della sua collezione e della volontà di farla diventare un vero e proprio museo virtuale di modo che ne possano fruire tutti. Un riconoscimento speciale per la divulgazione della Cultura e dell’Arte è stato consegnato a Philippe Daverio, assente per motivi di salute.
ARTOUR-O è poi anche sceso in città, con un percorso nel centro storico, che ha messo in dialogo diretto l’arte antica con il contemporaneo.
Ne abbiamo parlato con l’ideatrice e anima del progetto, Tiziana Leopizzi.

Quali sono le novità di questo ARTOUR-O rispetto alle edizioni precedenti?
Sicuramente i video, con la proiezione sulla facciata di Villa La Vedetta affidata all’Officina delle Zattere e a Giorgio Merigo e la proiezione interattiva Psyco Money Mantra di Nicola Evangelisti per il Museo e Biblioteca Internazionale della Musica di Bologna. Altro elemento innovativo sono i totem, come quello di Giampiero Poggiali Berlinghieri per TelNet, e di Albertini e Moioli con Bubbles Factory. L’importanza del rapporto tra Artisti e committenti è fondamentale perché l’obbiettivo di ARTOUR-O è quello di arrivare sempre ad avere delle aziende per commissionare i progetti. Quello che mi interessa, infatti, sono le nuove sinergie grazie alle quali dare un messaggio artistico fuori dagli schemi. Un’altra grande novità è la crescente attenzione che stiamo prestando ai focus di approfondimento che hanno sempre fatto parte del programma ma su cui ci stiamo concentrando sempre di più. Quest’anno abbiamo invitato critici, architetti, professionisti, artisti e giornalisti a raccontarci la contemporaneità senza scordare, ovviamente, la nostra storia.

E come sono andate le cose, a livello organizzativo?
Devo dire che nonostante il periodo, ARTOUR-O ha continuato a crescere… Questi nove anni sono stati un miracolo! Quest’anno le aziende presenti come sponsor, partner tecnici e committenti sono state numerose. Otto nuove aziende sono entrate nel nostro network anche grazie al nostro museo “in progress”, il progetto MISA. Lo dico veramente: abbiamo fatto delle fatiche mostruose, però abbiamo sensibilizzato tutti… Noi vogliamo aprire delle strade di collaborazione sempre più integrate.

Insomma, vi costruite come un collettore fra più realtà.
Noi cerchiamo di fare così: l’azienda finanzia la propria comunicazione attraverso un programma di arte contemporanea e design. Quindi enti anche di formazione come ad esempio il Politecnico di Milano possono trovare i fondi per un loro progetto grazie all’azienda che finanzia. Noi stimoliamo lo sviluppo di rapporti tra azienda/ente/artista/organizzazione, che ci permette di restare in piedi, offrendo un servizio unico!

E quest’anno andrete a Parigi...
Alla fine di ottobre. Ci hanno già dato dei segnali molto forti: dobbiamo solo finalizzare la cosa. ARTOUR-O ha due appuntamenti l’anno e il mio ideale è quello di cambiare città ogni volta, mantenendo fisso l’appuntamento fiorentino. ARTOUR-O vuol fare proprio questo: dare la possibilità di abbreviare il cursus per un artista. Se noi giriamo tra Firenze, Shanghai, Londra e Parigi, muovendoci il più possibile, offriamo una visibilità fuori dai circuiti comuni.

Ma in questa grande mobilità, ci sono pure dei punti fermi.
Come già detto: l’importanza delle aziende. Ma poi anche l’attenzione ai bambini, “cittadini del domani”. E alla nostra storia. Perché la domanda è: «da dove veniamo e dove andiamo». Se non avessimo l’arte del passato, non potrebbe esistere qualcosa come ARTOUR-O. Per questo l’ARTOUR-O a cui sono più legata è il percorso in città, che mette in contatto con le realtà storiche sul territorio. E che vorrebbe sensibilizzare a una necessità che io ritengo fondamentale: pagare sempre il biglietto d’ingresso al museo. Bisogna far capire alla gente che ognuno dovrebbe dare il suo piccolo contributo – cosa sono 5 euro? – per mantenere vivo questo patrimonio straordinario. Va bene fare dei distinguo (per la divulgazione, per i bambini), ma occorre capire che se ora siamo qui con le installazioni luminose di Marco Nereo Rotelli, è anche grazie all’esistenza dei nostri grandi maestri dell’arte e della cultura.

Parliamo ora degli artisti coinvolti. Anche qui novità e punti fermi?
Abbiamo sempre uno zoccolo duro, come gli artisti di Fiumara d’Arte, o di MUDIMA. Ma c’è anche un 50% circa di novità. Quest’anno sono molto orgogliosa della partecipazione del MU.SP.AC de L’Aquila, con Alberto Timossi. Poi abbiamo anche fatto delle scommesse, come per esempio mettere nella stessa stanza più artisti in rapporto reciproco. C’è Panorama Museum dalla Germania, di nuovo Duchaley dalla Cina perché nel nostro piccolo cerchiamo sempre di guardarci intorno. Dopo Parigi, vorrei andare a Berlino, poi ancora a Barcellona… Velocemente, perché all’estero ci basta uno showroom per una versione più “leggera” del format.

Come quello di Londra, lo scorso ottobre.
A Londra abbiamo portato ARTOUR-O e dato un’anteprima del progetto ANFIBIO FOREVER, che reinterpreta grazie al lavoro degli artisti invitati il celebre divano Anfibio: qui si è arricchito di ulteriori contributi e proposte, poi a giugno sarà definita la linea di produzione con la Giovannetti Collezioni. L’arte entrerà in azienda.

Dopo nove anni di convivenza, qual è il rapporto con Firenze?
È assolutamente fondamentale, perché Firenze è un faro nel mondo. Mi auguro di poter tornare qui, ma occorre darsi da fare, perché quest’anno è stato molto difficile. Noi siamo di base a Genova, ma lavoriamo con la città e con il territorio da molto tempo, cercando di coinvolgere il maggior numero possibile di operatori con il nostro format. Ho avuto di recente un incontro con l’assessore Sergio Givone, che si è detto interessatissimo al nostro discorso, soprattutto in vista del decennale del progetto, perché realizza una cosa che lui sente profondamente, specie nel rapporto tra antico e contemporaneo. Ora resta da capire se questo interessamento potrà trasformarsi in un aiuto concreto. Se troviamo qualcuno che la pensa un po’ come noi, tangente ai nostri interessi, si potranno mettere assieme le forze. Il nostro scopo primario è di fare rete: e solo se facciamo rete, ce la possiamo fare!

ARTOUR-O IL MUST Firenze 2013

Ente Organizzatore: Ellequadro Documenti Archivio Internazionale Arte Contemporanea
www.ellequadro.com
Ideazione arch. Tiziana Leopizzi

Villa La Vedetta
Viale Michelangelo 78, Firenze
7 – 10 marzo 2013

ARTOUR-O a Tavola e ARTOUR-O nel Parco
Fino al 30 giugno 2013

Info: +39 010 2474544
+39 3895126874
info@artour-o.com
www.artour-o.com

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