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SASSARI | Palazzo Ducale | 14 luglio – 9 settembre 2018

Narcisa Monni, Gli inverni sono vicini, acrilico su busta di plastica, cm 160 x 120, 2014

Palazzo Ducale di Sassari inaugura la mostra Narcisa Monni. One Shot. La rassegna, a cura di Davide Mariani, mette in luce i momenti più significativi dell’opera di Narcisa Monni, artista tra le più apprezzate e riconosciute nel panorama dell’arte contemporanea della Sardegna, e non solo, attraverso l’esposizione di oltre venti opere appartenenti a momenti diversi del suo percorso.

Dopo essersi formata all’Accademia di Belle Arti “M. Sironi” di Sassari e aver frequentato un master di specializzazione in “Interaction Design” alla Facoltà di Architettura di Alghero, Monni ha fatto della multidisciplinarità il suo tratto distintivo, alternando nel tempo differenti linguaggi: dall’installazione all’elaborazione fotografica, dalla pittura agli interventi su scala ambientale, con l’intento di rinnovare l’espressione del proprio vissuto personale, da sempre al centro della sua ricerca.

L’artista, assumendo sé stessa come oggetto d’indagine, ha fatto ricorso, di volta in volta, ai differenti media che meglio si prestavano per comunicare gli esiti di quella che, a tutti gli effetti, appare una vivisezione della sua esistenza, senza risparmiare la sfera intima, quella sentimentale ed emotiva e quella quotidiana. Per fare ciò, Monni ha scelto sempre la forma più immediata, eliminando ogni tipo di sovrastruttura etica o morale, al fine di rappresentare le cose per quello che sono, o meglio per quello che lei crede che siano.

Narcisa Monni, Capre, acrilico su alluminio, cm 100 x 70, 2018

Diversamente dalla produzione contemporanea che, in numerosi casi, necessita di operazioni d’intermediazione utili a favorire chiavi di lettura e d’interpretazione delle opere, davanti al lavoro di Monni tali meccanismi risultano quanto mai superflui, quando non ingombranti o peggio ancora fuorvianti.

Le sue opere si relazionano autonomamente con lo spettatore e lo fanno in maniera diretta: come un colpo d’arma da fuoco, arrivano a trapassare il confine che separa la sfera individuale da quella collettiva. Ecco emergere un altro aspetto del lavoro di Monni, il trasferimento dell’esperienza da una dimensione personale a una di natura universale, fondata su un processo di identificazione e di immedesimazione. Non è forse quell’ex sparato in faccia la metafora del desiderio di riscatto dai soprusi che alberga in ognuno di noi? Cosa sono gli animali se non la proiezione attitudinale o simbolica che andiamo ricercando?

Narcisa Monni, Il mio ex sparato in faccia, 2011

I lavori di Monni stimolano lo spettatore e lo inducono a una profonda e immediata ricerca interiore, alimentata da immagini che riaffiorano, ricordi che si credevano sopiti e suggestioni di ciò che siamo o siamo stati. È questa dunque la forza della sua opera, un’opera che non prevede filtri e che si contraddistingue per autenticità e onestà, senza trucchi e/o inganni, che non cede il passo a facili ammiccamenti visivi e non fa sconti a niente e a nessuno. Gradita oppure no, l’arte di Narcisa Monni è un proiettile impossibile da schivare.

 

Narcisa Monni. One shot
a cura di Davide Mariani
Progetto grafico e allestimento: Alberto Paba

14 luglio – 9 settembre 2018

Palazzo Ducale, sala Duce, Sassari

Orari: mar-ven 10/13 – 15/19; sab 10/13

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