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VICENZA | Musei Civici di Palazzo Chiericati, Interrati palladiani | 4 ottobre – 25 novembre 2015

intervista a ROBERTO FLOREANI di Gabriele Salvaterra

Dopo le personali alla Biennale di Venezia (2009), al MaGa di Gallarate (2011), al Centro Internazionale di Palazzo Te (2013) e l’imponente progetto al Palazzo della Gran Guardia a Verona dello scorso anno, Roberto Floreani presenta i suoi più recenti lavori a Vicenza, nella splendida cornice di Palazzo Chiericati. Un progetto complesso che, oltre alla mostra, consisterà nella presentazione di I Futuristi e la Grande Guerra, libro di Floreani stesso finalista al Premio Acqui Storia di quest’anno, e nella serata teatrale Zang Tumb Tumb, sempre nel segno delle commemorazioni del primo conflitto mondiale.

Roberto Floreani, Fase lunare a quota 970, 2015, tecnica mista su carta a mano con tessuto a immersione, in cornice di betulla sbiancata, cm 70x90

Dopo gli importanti progetti degli anni scorsi, torni a esporre in uno spazio molto connotato dal punto di vista storico e architettonico. Cosa provi all’idea di entrare con le tue opere a Palazzo Chiericati e come intendi confrontarti con gli spazi di Palladio?
Quando realizzo un progetto tento di fagocitare lo spazio in modo da ottenere il massimo risultato. In questo caso, dopo l’estensione monumentale delle 120 opere in Gran Guardia, ho optato per un progetto dalle caratteristiche completamente differenti per gli interrati palladiani del Palazzo, più suggestivi e criptici. Il desiderio primario era, come sempre, quello di superare il progetto precedente sul versante della sensibilità.

Il titolo della mostra, Ricordare, rimanda al tema della memoria e dialoga con la particolare natura materica e stratificata della tua pittura, fatta di lente sedimentazioni, elementi che affiorano e scompaiono. Mi interesserebbe sapere che ruolo ha per te l’oblio, il nascondimento, nella tua idea di pittura e di memoria.
Ricordare gioca simmetricamente sulla memoria oggettiva e collettiva della Grande Guerra e, allo stesso tempo, sulla mia memoria individuale che, fin dall’infanzia, si è confrontata con le vestigia di quell’immane tragedia, durante le mie prolungate permanenze sull’Altopiano di Asiago. Così facendo, viene ripresa anche la mia indagine memoriale abituale che si traduce nella ricerca materica stratificata delle mie opere: più disvelamento che nascondimento. Quanto all’oblio, è sicuramente una suggestione affascinante, che si attraversa automaticamente attivando la propria sensibilità, ma viene filtrato sempre attraverso una costante ricerca di consapevolezza. Non oblio in senso proprio quindi ma probabilmente parvenze d’abbandono.

Roberto Floreani, Dosso Casina, 2015 tecnica mista su carta a mano con tessuto a immersione, in cornice di betulla sbiancata, cm 52x39

In che maniera le testimonianze della Prima guerra mondiale interrogano ancora la nostra coscienza e cosa ti ha portato al loro impiego nella tua pittura?
I reperti bellici sono la testimonianza diretta, lacerante, di quell’evento storico che ha cambiato le sorti dell’uomo e del mondo. Allo stesso tempo, sono riferibili alla mia infanzia e alla mia pubertà passata sull’Altopiano attraversando quei boschi e quelle radure martoriate di crateri e trincee. Si tratta di un fuoco che si è spento, ma che arde ancora in chi trova queste testimonianze semisepolte, lungo i ripidi pendii dei disperati assalti e nei solchi ancora profondi delle trincee.

Le prime anticipazioni di questa mostra parlano anche di molte innovazioni tecniche nel tuo lavoro con l’impiego di nuovi supporti e l’inserimento di oggetti trovati. Mi incuriosisce anche la sperimentazione di nuove cromie come il blu di Yves Klein. Cosa significa per te questo colori?
Gli oggetti trovati sono inseriti nelle 15 carte-tessuto fatte a mano che rappresentano il fulcro del progetto espositivo. Le altre novità sono contenute nelle due nuove installazioni da 5 opere ciascuna: le Ricognizioni del Cuore e le Ricognizioni dello Spirito. La prima ribadisce la centralità delle declinazioni dell’arancio nel mio lavoro, presenti fin dal 2003. Le seconde sono caratterizzate dall’impiego significativo del Blu Klein, presentato per la prima volta nel progetto per la Gran Guardia. Il Blu Klein rappresenta un ulteriore sforzo per ribadire la centralità dell’idea che l’opera d’arte possa veicolare anche un messaggio di natura spirituale, in perfetta continuità con l’anima profonda dell’Astrazione, fin dagl’inizi de Lo spirituale nell’arte di Kandinskij, riproponendo così anche la mia forte convinzione della continuità della Pittura.

Roberto Floreani, Ricognizioni dello spirito, 2015, tecnica mista su tela

Nel suo testo in catalogo Angelo Crespi, parlando del tuo lavoro, evoca la figura di Anselm Kiefer, artista che con la propria arte ha tentato di farsi carico delle contraddizioni storiche del ‘900. In quale maniera puoi sentire dei parallelismi tra i vostri discorsi in questo progetto espositivo?
Con Kiefer penso non si tratti di un parallelismo in senso stretto, quanto di una sensazione di fondo comune che evoca la stessa tragicità della storia e la stessa incrollabile fiducia nell’attualità espressiva della pittura. Probabilmente l’impiego dell’objet trouvé nelle mie ultime carte ha accentuato questo sentire comune.

Per concludere, quale vorresti fosse la reazione delle persone una volta uscite da Palazzo Chiericati? Hai delle aspettative?
Credo che l’artista, in ultima istanza, lavori per se stesso e per l’esplicazione della propria personalità. Tuttavia è evidente che una ricezione chiara delle ragioni dei progetti da parte del pubblico è importante. Per esperienze precedenti e ripetute, trovo un’atavica diffidenza iniziale nei confronti del non riconoscibile, con una simmetrica sincera adesione non appena il pubblico riesce a cogliere alcuni elementi essenziali come quello della spiritualità e della libertà assoluta di lettura all’interno dell’Astrazione.

Roberto Floreani, Ricognizioni del cuore IV, 2015,  tecnica mista su tela, cm 40x45

Roberto Floreani. Ricordare
Con il sostegno dell’Assessorato alla Crescita del Comune di Vicenza
In collaborazione con l’Associazione La Centrale, Padova
Inserito dalla Regione Veneto nelle manifestazioni celebrative della Grande Guerra
Catalogo: Vanillaedizioni
con testo di Angelo Crespi

4 ottobre – 25 novembre 2015

Musei Civici di Palazzo Chiericati
Interrati palladiani, Vicenza

Info: + 0444 222101

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