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Tre visioni contemporanee | parte #1

Intervista a MARINELLA SENATORE di Daniela Trincia

“Questa è una chiamata aperta a tutti”. È con questo appello che l’Activator Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, SA, 1977) ha invitato a partecipare a The School of Narrative Dance, Roma, il progetto che a giugno l’ha vista vincitrice del PREMIO MAXXI 2014, spiccando su Yuri Ancarani, Micol Assaël e Linda Fregni Nagler. Avviata già da alcuni anni, quella di Marinella Senatore è una scuola che si fonda sulla condivisione dei saperi e dei mestieri, che non ha limiti di età e per la quale non è richiesto alcun requisito preliminare, se non quello di raccontare la propria storia per costruire un racconto collettivo condiviso. Con la consolidata collaborazione del collettivo di architetti ASSEMBLE – anche a Roma è stata costruita un’aula nella piazza Alighiero Boetti concepita come un set capace di ospitare le lezioni delle più diverse fattispecie – fondanti della performance di teatro-danza guidata dalle coreografe del collettivo berlinese ESPZ, che ha suggellato gli incontri delle classi formatesi in maniera libera e spontanea. Una partecipazione attivata da Marinella Senatore che, negli incontri al Guggenheim, nel suo badge è stata segnalata come: Marinella Senatore_Artist/Activator.

ROSAS: Opera in 3 Acts 2012 3 HD videos on Blu Ray Disc 23’, 35’, 20’ each, 10 Hantarex monitors (7 mute, 3 sound), 10 DVD players, headphones Coll. Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Italy Stills from video Courtesy Peres Projects, Berlin; MOTInternational, London & Brussels and the artist Produced by Künstlerhaus Bethanien, Berlin (D); Quad, Derby (UK) and Matadero, Madrid (E)
Da quello che mi hai accennato adesso dovresti essere a Bruxelles, giusto? Cosa hai presentato e quali altri progetti hai in cantiere?
Adesso sono a Berlino, ma sì, arrivo da Bruxelles dove al Centre for Fine Arts Brussels, nella collettiva The Yellow Side of Sociality – Italian Artists in Europe, ho presentato Movie Set. Mentre, a ottobre, durante Frieze (15 – 18 ottobre 2014), inauguro a Londra una personale nella MOT International. Per me è molto importante perché debutto a Londra e lo desideravo parecchio. Per il lavoro che faccio, è rilevante lavorare in Inghilterra perché l’ambiente anglosassone ha una lunga tradizione di inclusione del pubblico, una cultura di socializzazione molto forte. Inoltre, dopo una serie di mostre realizzate nei musei, una mostra in una galleria privata, con artisti che amo molto, sia storici che giovanissimi che realizzano lavori interessanti, è l’occasione per presentarmi con un display diverso, quello appunto della galleria privata. Infine, mi offre l’opportunità di sondare anche il mercato, in termini di ragionamento e dialogo. Lavori come i miei, che coinvolgono il pubblico, che agiscono tantissimo con la performance come esperienza collettiva, non sono facili da veicolare nel privato; quindi, è un’enorme sfida capire come poter dialogare con esso e le nuove linee del collezionismo che si possono aprire.

Dei tuoi lavori esistono le fotografie, i documenti, insomma oggetti che ne attestano lo svolgimento, mi sembra di capire, però, che in qualche modo non lo esprimono appieno…
Il mio immenso archivio è fatto di opere atte ad arrivare alle performance; non sono backstage ma vere opere. Non è il solito display con tavolo ecc, ma sono i dati dei partecipanti sui quali intervengo col disegno prima, durante e dopo. Il disegno per me è molto importante perché è lo strumento che mi permette di indagare, è la forma più spontanea per capire. Spesso si mescola con gli scritti, con gli elaborati, perché durante le school si produce moltissimo materiale e col mio disegno interagisco con il testo del partecipante, prestando sempre molta attenzione anche all’aspetto estetico, perché ogni giorno ha un valore, ogni momento ha un valore e la bellezza – e i valori estetici – sono anche una forma di aggregazione giacché intorno a una cosa bella le persone si riuniscono e interagiscono con più passione.

The School of Narrative Dance, Ecuador #12, #106 Images of Performance  Courtesy the artist
Solitamente in lavori come la performance realizzata da terzi è come se l’artista non fosse presente, invece tu ci sei…

Io porto le mie conoscenze e mi interessa condividerle e, tutti insieme, condividiamo il nostro sapere. Lasciare e prendere esperienza è bellissimo. Non credo che l’artista debba stare in una posizione di superiorità, che possa dare delle verità e indicazioni. Nell’arte inclusiva, relazionale, partecipativa, si costruisce dal basso tutti quanti insieme. È un monumento alla nostra dignità.

Marinella Senatore è nata nel 1977 a Cava dei Tirreni (SA). Vive e lavora tra Berlino e Londra.
www.marinella-senatore.com

Eventi futuri:

Marinella Senatore. FACING CIRCLES. The word community feels good

MOTINTERNATIONAL London
72 New Bond St. 1st Fl., Londra

14 ottobre – 29 novembre 2014

 Leggi questo articolo anche su Espoarte digital #85 e 1/2

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