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Featuring è il titolo della prima mostra personale negli spazi della galleria Umberto di Marino dell’artista Marinella Senatore e che inaugura l’11 febbraio a Napoli.
Il titolo della personale ci suggerisce il modus operandi dell’artista, focalizzato a innescare meccanismi e a rendere l’artista attivatore di pratiche collettive. Una micro narrativa che si apre alla partecipazione pubblica, che offre allo spettatore dei dettagli e gli lascia la libertà di arrivare a conclusioni; è un risvolto sociale che diventa il fil rouge dello statement dell’artista. Un’arte che indaga sul concetto di tempo, di memoria e di passaggio che rende l’artista un catalizzatore di emozioni.


“How do u kill the chemist”, 2009, video in alta definizione per iPod, artoparlanti, legno, ed. 1/5
. Progetto pubblico prodotto durante Art OMI, Residenza internazionale per artisti, NY, con il contributo di DENA Foundation, Parigi.
 Courtesy Galleria Umberto Di Marino, Napoli


Sissa Verde: Come hai strutturato la tua prima personale nella galleria napoletana?

Marinella Senatore: Le mie mostre sono sempre dei percorsi dove, tra la prima e l’ultima sala, si chiude il cerchio. Nella prima sala troviamo un’installazione dove costruisco un frammento che ricorda vagamente un Motel americano. È un’installazione già proposta al Mar di Ravenna l’anno scorso: sono due visioni dello stesso ambiente a qualche ora di distanza. Abbiamo un interno giorno, quindi, rappresentato da un frammento di parete e questa stessa parete rappresentata qualche ora più tardi e collocata in un altro punto della galleria, che ci porta in un interno notte. Da qui si passa ad una seconda sala, dove è  presentato il video How do U kill the chemist, nella sua versione originale per iPod, che ho girato a New York con un gruppo di rappers. Le due postazioni iPod offrono al pubblico un tipo di esperienza diversa con il video, una lettura più intima e personale; lo spettatore può alzare il volume, rivedere e ingrandire delle scene, e questo gli offre la possibilità di vivere a pieno il concept del lavoro. Lo spettatore, con la sua presenza e con la sua fruizione, cambia l’opera e ne modifica anche il significato. Nell’ultima sala, poi, sarà presentata una grande installazione; è la prima volta che la presento ed è un lavoro completamente inedito in cui combino pittura e installazione.

In cosa consiste?
Una macchina della pioggia accompagna una serie di dipinti alle pareti che sono una lettura personale di un processo pubblico. È una sfida per me, perché di solito la pittura è una pratica individuale e intimista, però in questo caso si apre alla mia pratica pubblica e alla partecipazione del pubblico. Quindi il concept di questa installazione che invade interamente la stanza è un progetto pubblico realizzato in provincia di Salamanca, dove ho costruito insieme a 90 cittadini una macchina della pioggia. Questa macchina viene rimontata in galleria, ovviamente sarà inattiva, anche per non fissare troppo l’attenzione sull’effetto; però, invece di essere mera documentazione di questo momento vissuto con i cittadini, di cui preferisco solo lasciare la traccia attraverso le tele, ne faccio una rielaborazione personale, una sintesi molto connotativa di questo processo. Così si chiude il cerchio.

Come hai accennato la pittura non è un mezzo usuale della tua produzione, è una tecnica piuttosto intimista e diversa dalla tua idea di arte collettiva, cosa racconti nei tuoi quadri?
Sono dei momenti di aggregazione, una rilettura personale di quello che è il processo con le persone. Come puoi vedere ritraggono sempre agglomerati di persone colte in un momento in cui svolgono un’azione; anche in questo caso rientra la questione del frammento, sono dei frammenti di situazioni non sviscerate completamente, colgono sempre un gruppo di persone che stanno facendo delle cose, e la luce ha, anche in questo caso, un ruolo fondamentale. Però è una pittura che guarda molto ai pittori contemporanei, una pittura che si nota che è pittura, dove non c’è un fare artigianale, in cui si legga la tela, si legga il pennello: la pittura in questo casi diventa un mezzo senza un fine.
(intervista a cura di Sissa Verde)

La mostra in breve:
Marinella Senatore. Featuring
Umberto Di Marino Arte Contemporanea
Via Alabardieri 1, Napoli
Info: +39 081 0609318
www.galleriaumbertodimarino.com
11 febbraio 2010 – 1 aprile 2010
Inaugurazione giovedì 11 febbraio 2010 ore 19.30

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