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MILANO | Luoghi vari | Open studio fino al 22 ottobre 2015

Intervista a MARIA CRISTINA CARLINI di Matteo Galbiati

In occasione di Expo Milano 2015, per gli eventi legati a Expo in Città, una delle protagoniste indiscusse dell’arte contemporanea milanese è Maria Cristina Carlini che, quest’anno, ha visto due sue opere entrare a far parte – in permanenza – del panorama cittadino: le sculture La nuova città che sale, alla Fiera Milano Rho, e Vento, al Parco dell’Arte all’Idroscalo di Milano. Carlini, inoltre, fino al prossimo ottobre (per tutta la durata del semestre dell’Esposizione Universale), in date prestabilite, darà al pubblico la possibilità di visitare il suo studio, il luogo magico dove prendono vita le sue affascinanti creazioni scultoree dalle più piccole opere ceramiche alle grandi sculture monumentali.
In occasione di questo momento di intensa attività, l’abbiamo incontrata per una breve intervista:

Maria Cristina Carlini, La nuova città che sale, 2014, acciaio corten e legno, 10 metri di altezza, Fiera di Milano Rho Foto © Matteo Bernardini

Scultura e spazio sono un binomio inscindibile che nel suo lavoro recente – all’Idroscalo e alla Fiera – acquisisce un’importanza determinante…
La scultura richiede di per sé dello spazio, lo occupa fisicamente, lo invade, lo pretende. Queste due sculture sono monumentali e quindi necessitano obbligatoriamente di una porzione di ambiente con la quale cercano una relazione. In questo caso sono stata fortunata, ho potuto lasciar muovere le mie forme scultoree senza avere quei particolari condizionamenti, spesso vincolanti, che si hanno nei luoghi chiusi. Queste due opere toccano lo sguardo di chi le osserva e mutano la prospettiva della sua visione, cambiando e alterando l’orizzonte del posto in cui si pongono. Del resto vivono una relazione stretta con questo.

I suoi lavori mostrano sempre il segno del tempo, del vissuto, della fragilità, quasi fossero una metafora della vita, sono ben lontane da un’idea di “perfezione”…
Esattamente, io mi sento scultrice e ho bisogno di lavorare con la materia, ma non inseguo la perfezione è una cosa che proprio non m’interessa. Non voglio né penso mai di dover realizzare opere perfette semplicemente perché il lavoro accade durante il suo farsi: la materia prende forma direttamente e autonomamente. La guido, ma non la controllo e, soprattutto, accetto quello che lei impone come risultato ultimo. Quando la ceramica cuoce in forno, per esempio, l’esito finale del lavoro non mi appartiene, quello che esce lo accolgo sempre con sorpresa e attesa. Nelle grandi sculture, poi, come dicevo subentrano anche le dinamiche ambientali ad influenzarne la percezione. Per me resta un dato importante e imprescindibile.

Maria Cristina Carlini al tavolo di lavoro nello studio di Milano

Spesso ricorre a materiali di recupero che hanno una storia e un vissuto specifico. Come li sceglie?
Prendo quello che mi suggestiona, che mi colpisce, dalle assi a frammenti di alberi, elementi naturali o altri adoperati per scopi “umani”… Mi piace proprio la patina del tempo, la loro storia nascosta che, nella mia opera finale, vorrei potesse venir fuori. Sono affascinata da quelle piccole cose che, in fondo, se si sta attenti, ci danno il senso del vissuto.

Come li impiega?
Non li scolpisco, non li tocco – soprattutto gli alberi – li lascio, per quanto mi è possibile, integri. Cerco di rispettarli perché vorrei che parlassero da soli nella loro interezza, deve parlare il materiale. In questa maniera nella scultura si verifica l’incontro, la storia del naturale e dell’artificiale.

Cosa resta evidente agli occhi dello spettatore?
Il segno di questa storia che voglio far vivere in altra maniera pur lasciando intatto tutto quello che ne fa parte, quello che si sente, quello che si vede. Non devo mascherare, alterare, stravolgere. Mantengo il sedimento dei sentimenti che il tempo produce.

Quali sono le sue modalità di lavoro? Cosa si concede?
Il punto primo deve essere l’idea e, poi mio lusso maggiore è la libertà: faccio solo quello che mi piace e che mi viene in mente. Non faccio mai disegni – proprio pochi – preferisco partire subito dalla materia, mettere mano alle cose e manipolarle seguendo quell’idea che ha mosso l’azione. Chiarita questa la spinta nel farla trova compimento proprio nella realizzazione con cui metto a punto le cose. Non seguo nessun progetto, nessuna definizione progettuale che si frappone tra l’idea e l’opera. In me una è la conseguenza diretta dell’altra. La scultura mi guida al suo farsi imprevedibile.

Lo studio di Maria Cristina Carlini, Milano

Che idea ha seguito per La nuova città che sale, presente alla Fiera di Milano Rho?
Quella zona è in rapida trasformazione e crescita. Gli interventi di grandi architetti hanno modificato il tessuto urbano e la città trova in quel luogo un punto di sviluppo nuovo. Volevo che la mia scultura, rapportandosi alle pregevoli e avveniristiche architetture che la circondano, potesse raccontare di un processo di cambiamento, di rinnovamento. Vorrei che fosse il simbolo del risollevarsi delle sorti culturali della città. Pare una scala che ascende al cielo, che guarda in alto verso nuovi orizzonti. I tronchi d’albero rimandano alla vita, mentre l’acqua in cui si specchia ne crea un doppio. Ricorda il rapporto con la dualità, con l’altro, che, pur visto come diverso, in realtà ci somiglia in tutto e per tutto.

Mentre di Vento cosa ci dice?
Ho creato un ventaglio aperto, un’ala che rievoca subito l’idea di movimento. Uno spostamento che va da dentro a fuori, da un’uscita ad un’entrata e viceversa. Non cerco, però, spiegazioni, mi piace che accolga un’apertura di senso che arrivi dall’altro, che ci siano diverse interpretazioni che rendono vivo il lavoro negli occhi di chi l’osserva.

In questo caso siamo all’interno di un parco e non nella dimensione architettonico-urbana. Cosa cambia?
Non ha pretese di essere naturale e quindi si inserisce bene nella radura che la ospita. È all’ingresso del parco, in una posizione ben visibile. Avrei voluto posizionarla a bordo di un laghetto, per avere il medesimo gioco di riflessi con la superficie d’acqua, ma sarebbe stata poco accessibile vanificando il suo compito.

Maria Cristina Carlini, Vento, 2013, legno di recupero e acciaio corten, 430x300x100 cm Foto © Mimmo Capurso

Che risposte ha avuto dal pubblico?
È stata accolta positivamente e con pareri completamente diversi, ma, come dicevo, mi piace ascoltare questi commenti che, a volte, mi lasciano molto riflettere…

Cosa prevede la performance musicale del prossimo giovedì?
Interverranno due musicisti jazz – Claudio Fasoli e Gianni Bertoncini – che proporranno loro brani originali che, tra tradizione jazzistica e ricerca sperimentale, daranno vita ad atmosfere suggestive e coinvolgenti ispirate alla mia scultura e al contesto naturale del Parco dell’Idroscalo che la ospita.

Il rapporto con la natura resta sempre il referente imprescindibile? Come si rapporta allora alla natura?
Rimane la maestra, il modello di riferimento. Per un artista è la concorrente diretta. Per me il suo confronto è fondamentale e necessario, è sempre una sfida… Ma, poi, alla fine, nel tentativo di imitarla, inseguirla, emularla, io perdo sempre… La sua bellezza resta irraggiungibile. 

Scultura “La nuova città che sale” (in permanenza)

Fiera Milano Rho
Ingresso sud, Rho (MI) 

Scultura “Vento” (in permanenza)
Parco dell’Arte all’Idroscalo di Milano
Idroscalo, Milano 

Performance musicale “Vento” dedicata alla scultura di Maria Cristina Carlini
concerto di Fasberduo, Claudio Fasoli al sax (tenore e soprano) e Gianni Bertoncini alla batteria e electronics
organizzato con lintervento di Spazio Contempo

giovedì 18 giugno 2015 ore 18.00

Parco dell’Arte all’Idroscalo di Milano
Ingresso Punta dell’Est (parcheggio B)
Sala Torre (in caso di pioggia)
Ingresso Porta Maggiore (parcheggio A)
Via Circonvallazione Idroscalo, Segrate (MI)

Open Studio. Maria Cristina Carlini
evento ufficiale di Expo in Città

giovedì 2 luglio; giovedì 17 settembre; giovedì 22 ottobre 2015

Studio
Via Savona 97, Milano 

Orari: 16.00-20.00
Ingresso libero 

Info: info@irmabianchi.it

www.mariacristinacarlini.com

www.idroscalo.info

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