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VENEZIA | Marignana Arte | 27 settembre 2014 – 17 gennaio 2015

di FRANCESCA GIUBILEI

Cosa significa vedere? Guardare le cose significa catturarle con l’occhio attraverso l’impressione che esse lasciano sulla retina, ma non solo. Significa anche coglierle e decifrarle attraverso la conoscenza e le informazione che abbiamo assimilato precedentemente. Difficile quindi guardare la realtà senza farsi influenzare da un’idea precostituita di essa.

Akira Arita, Tete d'Aphrodite, 2014, matita su carta, 255x392 cm

La pittura di Akira Arita (1947), artista giapponese naturalizzato americano, che oggi vive e lavora tra le dolci colline asolane, si interroga su questo: il significato del vedere e la ricerca di una rappresentazione della realtà il più possibile libera e scevra di qualsivoglia condizionamento intellettuale, sociale o culturale. 
Le sue tele sono l’intrico di linee, che creano spazi di vuoto e di pienezza oppure forme geometriche classiche come i coni, i cilindri e i toroidi. I colori sono quelli delle terre, anche se il suo lavoro è tutto proteso verso un mondo ideale e segnato da una tensione spirituale-esistenziale, che con la concretezza della terra a poco a che fare. L’occupazione principale di Arita è l’indagine sull’essenza della realtà. Ecco perché la realizzazione di un quadro può richiedere anni e i tratti di pennello sovrapporsi nel tempo, annullandosi l’uno l’altro, alla ricerca di un linguaggio sempre più essenziale, ridotto ai minimi termini.

Akira Arita, Marigiana Arte, Venezia (veduta della mostra)

Questa semplicità stilistica, ottenuta attraverso un processo di sottrazione costante che richiede grande disciplina, trasforma la rappresentazione del reale in astrazione e viceversa.
L’ascolto, dell’opera che si ri-vela all’autore e della realtà che lo circonda che si dis-vela aldilà dell’apparenza, è lo strumento attraverso cui il suo “minimalismo caldo” riesce a diventare narrazione di una realtà tangibile e non completamente astratta e avulsa.

Akira Arita, Marigiana Arte, Venezia (veduta della mostra)

La sua mostra personale in corso alla galleria Marignana Arte di Venezia si apre con un grande dittico, composto da un disegno a matita, di incredibile fattura e raffinatezza, che rappresenta il volto classico di Afrodite e da un grande foglio di carta completamente bianco.
È possibile rappresentare qualcosa nella sua assenza? Cioè massimizzarne l’essenza minimizzando, fino ad annullarli, gli elementi espressivi?
Le opere di Arita (disegni e olii su tela, principalmente) sono dei tentativi e delle sperimentazioni che vanno in questa direzione.

Akira Arita

27 settembre 2014 – 17 gennaio 2015

Marignana Arte
Dorsoduro 141, Venezia

Orario: martedì e mercoledì 14.00-18.30; giovedì, venerdì e sabato 11.00-13.30 e 14.00-18.30

Info: info@marignanaarte.it
www.marignanaarte.it

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