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VENEZIA | 55. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia – Sedi varie | 1 giugno – 24 novembre 2013

Come ogni edizione della kermesse veneziana (dopo la fase di sperimentazione nel 1993 portata avanti da Achille Bonito Oliva e la successiva acquisizione come format standard della Biennale a partire dal 1998) alla mostra per Padiglioni Nazionali, ciascuna con un proprio curatore e progetto, viene affiancata la Mostra Internazionale del curatore della Biennale nominato con questo preciso compito. In occasione de Il Palazzo Enciclopedico, curato da Massimiliano Gioni,  si contano 88 Paesi di cui 10 presenti per la prima volta: Angola, Bahamas, Regno del Bahrain, Costa d’Avorio, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive, Paraguay, Tuvalu e la Santa Sede. Quest’ultima, in particolare,  partecipa con una mostra allestita nelle Sale d’Armi, in quelle Sale che la Biennale sta restaurando per essere destinate a padiglioni durevoli.
Le 88 Partecipazioni nazionali della 55. Esposizione Internazionale d’’Arte sono distribuite in questo modo: 28 ai Giardini, 24 in Arsenale, 36 nella città di Venezia a cui si aggiungono 47 Eventi collaterali in città.
Occupiamoci ora delle new entry di questa 55. Esposizione Internazionale d’’Arte:

Padiglione dell’Angola Palazzo Cini, Fondazione Cini San Vio, Dorsoduro
Artista: Edson Chagas

Commissario: Ministero della Cultura
Curatori: Beyond Entropy (Paula Nascimento, Stefano Rabolli Pansera), Jorge Gumbe, Feliciano dos Santos

Padiglione delle Bahamas | Arsenale – Tese Cinquecentesche
Le Bahamas presenteranno un’installazione multi-sensoriale di Tavares Strachan (1979 Nassau, Bahamas) che indaga il tema delle esplorazioni eroiche, delle traslazioni culturali, della narrazione storica e del mutamento delle narrazioni culturali nel corso del tempo. Strachan lavora specificamente con i cambiamenti spesso invisibili tra le culture e dei cambiamenti fisici e racconta delle storie nello spazio e nel tempo, sulla scia della globalizzazione e delle narrazioni del progresso. Avendo vissuto e lavorato per gran parte della sua vita alle Bahamas, Strachan elabora le sue esperienze e i suoi problemi da emigrante.
Il Padiglione delle Bahamas è a cura di Jean Crutchfield e Robert Hobbs con il supporto del Ministero del Turismo Bahamas grazie alla collaborazione di Nalini Bethel, commissario del Padiglione.
Info: www.venicebahamas2013.org

Padiglione della Costa d’Avorio | Spiazzi, Arsenale, Castello 3865
Sotto il titolo generale Tracce e segni, il Padiglione della Costa d’Avorio esporrà le opere di quattro artisti: Frédéric Bruly Bouabré, Tamsir Dia (pittore), Jems Koko Bi (scultore) e Franck Fanny (fotografo).
In un momento in cui la Costa d’Avorio si affranca da oltre un decennio di crisi (1999-2011), il padiglione ivoriano intende far conoscere meglio il talento e la genialità degli artisti del paese, sottolineando che la creatività e i valori culturali sono destinati a rivestire una rilevanza crescente nella vita nazionale.

Info: www.artecommunications.com

Padiglione delle Maldive | Gervasuti Foundation, Via Garibaldi, Fontamenta Sant’Ana, Castello 995
Questo padiglione “portatile” si basa sull’amara consapevolezza che, a causa dei cambiamenti climatici su scala globale, le Maldive scompariranno sotto l’oceano entro l’anno 2080. Questa emergenza ecologica rende questo Paese il primo prototipo di nazione mobile pronta a fare le valigie e a trasferirsi ed impone a tutti gli abitanti la necessità di procedere al più presto ad un progetto di raccolta, archiviazione e conservarvazione di ogni dettaglio della propria esistenza.
Mentre concretamente le Maldive riappariranno fisicamente in un nuovo luogo/ terra designato, la volontà del padiglione – che per la stessa precarietà della nazione a cui fà riferimento è considerato come nomade – è quella di raccogliere pensieri sulla conservazione e archiviazione della memoria delle Maldive e della storia e di avere un personale rappresentazione visiva di questo paradiso che affonda: artisti e collaboratori da tutto il mondo sono quindi invitati a contribuire con opere legate al romanticismo ambientale contemporaneo.
Il risultato che si vuole ottenere è una micro mostra portatile posizionata all’interno di uno spazio trasparente incolore, facile e pronta per essere spostata in un altro luogo, come simbolo del caso delle Maldive.
Artisti: Wael Darwesh, Paul Miller aka DJ Spooky, Thierry Geoffrey aka Colonel, Gregory Niemeyer, Stefano Cagol, Hanna Husberg, Laura McLean & Kalliopi Tsipni-Kolaza, Khaled Ramadan, Moomin Fouad, Mohamed Ali, Sama Alshaibi, Patrizio Travagli, Achilleas Kentonis & Maria Papacaharalambous, Wooloo, Khaled Hafez, Ursula Biemann, Heidrun Holzfeind & Christoph Draeger, Klaus Schafler e Venue
Commissario:
Mr. Ahmed Adeeb, Minister of Tourism, Arts and Culture, Republic of Maldives
Curatori: CPS – Chamber of Public Secrets, Alfredo Cramerotti, Aida Eltorie, Khaled Ramadan
Curatori Associati: Maren Richter, Camilla Boemio

Padiglione del Regno del Bahrain | Artiglierie dell’Arsenale
Il padiglione, situato nelle Artiglierie dell’Arsenale, è commissionato da Sua Eccellenza Mai bint Mohammed Al Khalifa, Ministro della Cultura del Regno del Bahrain, e curato da Melissa Enders-Bhatia.
In a World of Your Own, è un progetto di tre artiste – Mariam Haji, Waheeda Malullah e Camille Zakharia – che riflettono esperienze e contesti personali molto diversi, in un paese caratterizzato da una rapida modernizzazione e urbanizzazione e dalla conseguente eterogeneità sociale ed economica. Malullah l’autodidatta, Haji educata in ambiente internazionale e Zakharia la nomade, sono figure emblematiche dell’esperienza complessa di essere artista in Bahrain, paese entrato relativamente da poco tempo nel mondo dell’arte contemporanea internazionale.

Padiglione della Repubblica del Kosovo | Arsenale, Venezia
La Repubblica del Kosovo viene rappresentata per la prima volta alla Biennale di Venezia dal giovane artista Petrit Halilaj, 1986, Kostërrc (Skenderaj-Kosovo), che svilupperà per l’occasione una nuova installazione site-specific. La pratica artistica di Halilaj ruota intorno ad una continua ricerca di cos’è e come si può rappresentare la realtà attraverso l’arte. I ricordi di un’infanzia rurale, l’esperienza della guerra, la distruzione, l’esodo e lo spostamento sono alla base della sua riflessione sulla vita e sulla condizione umana. L’artista si muove costantemente tra diversi paesi: il Kosovo, dove è cresciuto e dove vive la sua famiglia e i suoi amici, l’Italia dove ha studiato, e Berlino dove risiede. Questo modo internazionale di vivere non solo arricchisce la sua esperienza ma rispecchia anche il modo peculiare con cui Halilaj riporta la realtá nella sua ricerca artistica, uno sforzo continuo di tradurre o trasformare l’una nell’altra. In questo modo la sua arte crea dei ponti tra mondi diversi, percezioni, ideologie, generazioni e momenti di vita.
Info: www.kosovopavilion.com

Padiglione del Kuwait | Palazzo Michiel Sestriere Cannaregio, Strada Nova
Sulla scia del tema dell’esposizione “Il Palazzo Enciclopedico” la mostra dal titolo Opere Nazionali presenterà le due realizzazioni più importanti dello scultore kuwaitiano Sami Mohammad (1943), unitamente alle nuove produzioni di altri artisti suoi connazionali, accanto a un progetto parallelo di una pubblicazione. Curata da Ala Younis, la mostra Opere Nazionali decostruisce i simboli di una magnificenza, in tempi che seguono quelli gloriosi e ne segnano una sospensione, nel tentativo di reinterpretare il progetto di modernizzazione del Kuwait. Nell’anno in cui ha acquisito l’indipendenza politica, il Kuwait ha accolto la propria rinnovata prosperità, affermando una volontà di condividere il proprio benessere futuro con i propri vicini.

Padiglione del Paraguay | Palazzo Carminati, Santa Croce 1882
Il governo del Paraguay partecipa alla Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia per la prima volta, e lo fa con le opere di quattro artisti paraguaiani sotto il titolo di Il Palazzo Enciclopedico del Paraguay: Pedro Barrail, Daniel Milessi, Diana Rossi e Felix Toranzos. Curatore: Osvaldo Gonzalez Real
Pedro Barrail presenta nella sua opera, View of Point, un intervento nella sala principale dove la mostra Paraguay avrà luogo. Si tratta di affrontare lo spazio virtuale della tela con lo spazio reale della stanza del Palazzo Carminati. La facciata interna dovrebbe essere cancellata dalla sua stessa immagine, e al centro ci sarà stampato un punto rosso: “You are not here”. Questa situazione potrebbe essere la metafora del Paraguay nell’isolamento culturale e del suo vagare nel mondo circostante. La proposta di Daniel Milessi, “Yasururu Sororo” (invasione?) si riferisce alla storia di invasori successivi del paese Guarani (ora Paraguay) attraverso il gioco della guerra, un video che presenta una concezione revisionista della storia, dal periodo coloniale ad oggi. Questo gioco, dove nessuno vince, è istituzionalizzato: usurai, banchieri e sfruttatori sono sostenuti dalla classe politica in azione.
Diana Rossi è stata ispirata da un fossile preistorico trovato di recente in Paraguay. Si tratta di un impianto che rappresenta il formichiere (“yurumi”), animale totemico della tribù indigena Ache-Guayaki del Paraguay. Per loro questo mammifero è considerato antenato, sacro e icona degli antichi abitanti di questa terra. Sulla base di oggetti-trouvé, come le ossa, fili di pollaio, scarti di cuoio, bottiglie di Coca-Cola, ecc. il lavoro ricorda anche il genocidio commesso contro questa tribù indigena nel 1973, durante la lunga dittatura del Paraguay e condotto da soldati e contadini senza terra. I sopravvissuti furono internati in una sorta di campo di concentramento gestito da missionari cristiani. I bambini della tribù vennero massacrati e furono venduti come schiavi. L’idea di Diana è quella di rendere omaggio alla memoria dei desaparecidos della tribù Ache-Guayaki. Il lavoro di Felix Toranzos è caratterizzato da una proposta che intende continuare nel tempo: la progettazione architettonica ottagonale, chiamata in greco “Horologion”, di Andronico di Cirro (fine I secolo AC) che appare dopo 2000 anni ripetuta nella cupola del Museo Nazionale di Belle Arti di Asuncion, Paraguay. Il Museo non ha uno spazio fisico fisso nel paese e sta cercando ancora una sua destinazione finale. “Il Palazzo dei Venti”, che è anche un orologio del tempo trascorso nel corso della storia, è trasformato, grazie alla creatività dell’artista, in una serie di pannelli stampati con figure geometriche di ispirazione ermetica rinascimentale uniti alla più pura tradizione pitagorica, in cui la geometria dei numeri è divina. La ricerca del tempo perduto viene recuperato, in questo modo, attraverso l’arte.
Info: bienaldevenecia-paraguay.webs.com

Padiglione del Tuvalu | Accademia di Belle Arti di Venezia, Sede Centrale, Ex Ospedale degli Incurabili e Forte Marghera, via Forte Marghera, 30
Il padiglione rappresenta l’isola di Tuvalu: una nazione, situata nel Pacifico del Sud, con la più bassa produzione di carbonio e la prima destinata ad affondare sotto il livello del mare a causa dei cambiamenti climatici. Viene presentato il lavoro dell’artista Vincent J.F. Huang, che con la sua opera, contente una forte ammonizione sul destino mondiale a seguito dei disastrosi cambiamenti climitici, spiega come il futuro di ogni luogo sia estremamente interconnesso con quello degli altri: ogni abitante del pianeta, sia esso del primo o del terzo mondo, del Polo Nord o Polo Sud o dell’Equatore, sarà suo malgrado vittima di questa calamità derivante dall’avidità umana. Per spiegare il concetto di destini interconnessi, l’artista ha scelto animali provenienti da habitat nel Polo Sud, Polo Nord e Tuvalu, per dimostrare appunto in forma artistica che, quando questa distruzione ci colpirà, non ci sarà più una distinzione tra paesi sviluppati e sottosviluppati.

Curatori: An-Yi Pan, Szu Hsien Li, Shu Ping Shih
Commissari: Hon. Apisai Ielemia. Minister (Ministry of Foreign Affairs, Government of Tuvalu) e Mr. Tapugao Falefou (Permanent Secretary, Ministry of Foreign Affairs, Government of Tuvalu)
Co-organizzatore: Accademia di Belle Arti di Venezia
Info: www.tuvalupavilion.com

SANTA SEDE | Padiglione all’Arsenale, Sale d’Armi nord
Curatore: Prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani
Commissario: Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura

La Santa Sede partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia con un Padiglione ispirato al racconto biblico della Genesi. In Principio, titolo scelto dal commissario Card. Gianfranco Ravasi per il Padiglione,  è ispirato agli undici capitoli della Genesi, all’interno dei quali sono stati individuati dei nuclei tematici, affidati ad altrettanti artisti per la costruzione di percorsi differenziati ma tra loro comunicanti: la Creazione è stata affidata a Studio Azzurro; la De-Creazione è interpretata dal fotografo ceco Josef Koudelka, mentre la speranza insita nella Ri-Creazione trova espressione nella specificità dell’arte di Lawrence Carroll.
Info: www.cultura.va

Il Palazzo Enciclopedico
55. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

1 giugno – 24 novembre 2013

Venezia (Giardini e Arsenale)

Vernice 29 – 30 – 31 maggio 2013

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