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EDITORIA | Johan & Levi editore

di Luca Bochicchio

Cover volume Arturo Martini. La vita in figure. Johan&Levi editore

Tra le primizie della scorsa primavera, nate nel “giardino delle monografie” dell’editore Johan & Levi, c’è anche l’ultima fatica di Elena Pontiggia: Arturo Martini. La vita in figure. Neppure trecento pagine per ripercorrere la vita (e che vita!) dello scultore trevisano… anzi italiano. Una prima e spontanea riflessione riguarda, infatti, la geografia dell’artista; se è vero che, a dispetto dei suoi continui spostamenti, Martini ha fatto periodicamente ritorno nella natia Treviso, scorrere d’un fiato le tappe della sua frenetica esistenza rende palpabile, fin dalle prime battute, l’orizzonte nazionale del suo pensiero e del suo operato. Non solo questo. Il bisogno pressante di Martini di vivere a stretto contatto con i cenacoli artistici e intellettuali di Roma, Milano e Venezia (questo è anche un approssimativo ordine di gradimento dello scultore), fuggendo di volta in volta dalla provincia di Treviso, Faenza e Vado Ligure, derivava certamente dalla consapevolezza del proprio valore e del ruolo che sarebbe dovuto spettargli nel Paese di cui avvertiva fortissima la forza della tradizione ma anche le energie contemporanee, delle quali egli era a tutti gli effetti un protagonista seppure a volte incompreso o sottostimato (una legge non scritta che trova conferma non di rado nell’avanguardia). Il fatto poi che Martini abbia cercato precocemente (nonostante le pressoché costanti difficoltà economiche) il confronto diretto con le capitali estere dell’arte – Monaco e Parigi – ben inquadra la volontà “storica” dell’uomo e dell’artista nel suo percorso di affermazione nazionale.

Arturo Martini davanti al rilievo per l’Arengario L’ingresso di Sant’Ambrogio a Milano, 1941-1942. Courtesy eredi Martini.

Non cito a caso la questione “nazionale” di Martini: il pregio di biografie come questa, e come ad esempio le precedenti su Boccioni o Manzoni, è anche quello di divulgare, di raccontare i grandi attori della storia dell’arte italiana moderna e contemporanea, senza perdersi negli specialismi tecnici della disciplina storica (specialismi che interessano, appunto, i professionisti della materia, i quali dovrebbero poter attingere ad altri tipi di dati nei convegni, nelle riviste e nelle monografie scientifiche). Questo sforzo divulgativo, ma di sostanza, va necessariamente a beneficio della consapevolezza civile del pubblico del nostro Paese, che annovera in esso decine di migliaia di appassionati d’arte che continuano a chiedere (e le indagini svolte in modo empirico nei musei e nelle università lo dimostrano) maggiori informazioni, approfondimenti, in sintesi una migliore mediazione e divulgazione scientifica, anche in ambito artistico e culturale.

Chiaro di luna, 1931-1932. Terracotta, 180 × 133 × 54 cm. Anversa, Middelheimmuseum. Foto: Bart Huysmans and Michel Wuyts.

Arturo Martini. Chiaro di luna, 1931-1932. Terracotta, 180 × 133 × 54 cm. Anversa, Middelheimmuseum. Foto: Bart Huysmans and Michel Wuyts.

Il passo successivo e necessario sarebbe rendere queste monografie fruibili ad un pubblico internazionale con traduzioni sistematiche almeno in inglese, che possano trovare distribuzione nel circuito globale in modo da iniziare a diffondere nel pubblico internazionale il messaggio che in Italia la storia dell’arte non si è fermata a Caravaggio o, quando va bene, a Canova, ma che esiste un patrimonio artistico del XIX e XX secolo non soltanto degno della tradizione precedente, ma in molti casi aggiornato e realmente all’avanguardia. Il caso di Martini è emblematico in questo senso: oltre ad essere lo scultore italiano più importante della prima metà del ‘900 e fra quelli che più hanno influenzato le successive generazioni, è in assoluto un protagonista della ricerca scultorea internazionale insieme a Brancusi, Calder, Giacometti e Moore, solo per citare alcuni nomi chiave che ritroviamo con frequenza nelle mostre internazionali.

Martini con Palinuro, 1945.

Martini con Palinuro, 1945.

Tornando, quindi, alla monografia scritta da Elena Pontiggia, il suo pregio è di aver saputo dare conto, con dovizia di particolari che non soverchiano mai la freschezza della narrazione, degli innumerevoli contatti, riferimenti, dissidi, innamoramenti, voli e cadute di un uomo tormentato e geniale come Martini. Il ritratto dell’uomo dialoga con quello dell’artista, così come la narrazione biografica rimbalza sul resoconto storico-artistico. A mio avviso i primi due aspetti (l’uomo e la narrazione) hanno un peso maggiore rispetto ai secondi (l’artista e l’analisi storica), ma tengo a precisare che l’intenso ed evocativo racconto della vita di Martini poggia sempre su una solida documentazione, con interessanti riassetti cronologici e qualche spunto inedito.
Questo libro intenso e piacevole è la dimostrazione che quando si raggiunge un’adeguata e solida base di studi specifici – e quelli condotti in Italia su Martini, soprattutto nel corso degli ultimi tre decenni, lo sono stati – allora è il momento di valorizzare con coraggio e intelligenza tali dati, tale conoscenza frutto del minuzioso lavoro di molti ricercatori (come testimoniato nei ringraziamenti dell’autrice e nella bibliografia). Credo sia molto importante che i dati ottenuti dalle ricerche servano a restituire interpretazioni, racconti, chiavi di lettura, attraverso narrazioni che possono esprimersi con linguaggi e in canali diversi, dalle mostre alle monografie, dagli articoli su riviste ai film, dai cortometraggi ai documentari. Otre che di ricerca c’è bisogno di competenti e dotati scrittori di libri e sceneggiature, che sappiano valorizzare i migliori studi dei nostri ricercatori universitari e di quelli indipendenti, portando ad ulteriori livelli di divulgazione e diffusione la conoscenza sull’arte, perché da quella passa l’educazione e la consapevolezza civile.

IL VOLUME:

Arturo Martini. La vita in figure
Autore: Elena Pontiggia
Anno: 2017
Lingua: Italiano
Pagine: 304
Prezzo: 25,00 €
ISBN: 978-88-6010-185-3
Formato: 15,5 x 23 cm
Illustrazioni: 70 b/n
Finitura: Arcoprint edizioni
Brossura
www.johanandlevi.com

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