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Un nuovo spazio in Zona Isola a Milano che eredita i 120 mq deIl’ex galleria di Alessandro De March. Una project room no-profit che porta un nome “lieve” quanto impegnativo.
Il richiamo è immediato a quei particolari ambienti cinque-settecenteschi in cui si annidavano i prodromi, in un primo tempo, di collezioni private e di musei aperti al pubblico, poi. Woodworms è il progetto che inaugura giovedì 29 aprile il planning espositivo e vede posti in dialogo i lavori del pittore canadese Kim Dorland e del collettivo spagnolo MP & MP Rosado. Quest’incontro rispecchia uno degli obiettivi futuri di Cabinet: un occhio di riguardo alla pittura internazionale e alle sue relazioni con altri media. La curatela è affidata a Maria Chiara Valacchi, a cui abbiamo chiesto di raccontarci lo spazio e i progetti che la vedranno impegnata anche nella futura programmazione.

Francesca Di Giorgio: Cabinet di primo acchito fa venire in mente le stanze delle meraviglie e curiosità agli albori delle moderne collezioni d’arte e scienze. Una Kunstkammer in cui ci si possa confrontare con la diversità. È così?
Maria Chiara Valacchi: La prima immagine che è venuta in mente è stata quella dei cabinet settecenteschi, luoghi privati, nascosti, votati all’approfondimento della cultura, tipici dei palazzi di epoca illuminista. Della loro storia ci interessava l’aspetto privato e di ricerca. La loro origine comunque proveniva da molto più lontano, appunto le prime collezione private che cominciavano a formarsi nel ‘500, le camere delle meraviglie, antesignane della vocazione al collezionismo e dell’ interesse verso la classificazione e musealizzazione. Ci viene in aiuto, anche una emblematica incisione, frontespizio del catalogo del Museo di Ole Worm (1655) caratterizzata dalla tendenza verso la contaminazione e la ricerca al di fuori delle esperienze autoctone. Appunto L’ “essere nuovi” nietzschiana memoria non schiaccia gli altri ma procede al di là delle convenzioni e dei pregiudizi.

Chi c’è dietro a questo progetto?
È uno spazio no-profit, indipendente, c’e dietro una grande passione e l’intento a non assecondare il mercato ma la ricerca.

Ci descrivi lo spazio e come si inserisce nel tessuto di Zona Isola a Milano?

Lo spazio si insedia nei 120 mq dell’ex galleria De March, trasferitasi in Zona Ventura.
 Un unico spazio asettico, che mantiene nella sua storia la vocazione verso l’arte contemporanea.

Qual’è la linea che manterrà lo spazio e su quale fronti sarai impegnata?
La programmazione avrà una cadenza per lo più trimestrale e la linea che seguiremo privilegerà la pittura prevalentemente internazionale, americana ed europea, che inseriremo all’interno di progetti curatoriali “speciali”, trasversali se vogliamo, che vedranno il livello pittorico dialogare, di volta in volta, con altre forme espressive.

Inaugurate, infatti, con una bi-personale di Kim Dorland e MP & MP Rosado dal titolo apparentemente insolito: Woodworms (tarli)…
Il titolo ha il sapore di “manifesto”. Le opere di Kim Dorland e MP & MP Rosado sono involucri vuoti di materia che portano i segni di un’erosione; del processo di trasformazione di un animo libero, di un accento poetico che parte dalla consapevolezza di un gesto preordinato, ancestrale, per diventare distruzione di dogmi formali e si emancipa lasciando le testimonianze di uno sviluppo creativo. La metamorfosi, passa dalla consapevolezza di uno stato precostituito, la sua distruzione e la successiva libertà da questo.

Progetti all’orizzonte? A cosa state lavorando?
La mostra che inaugura giovedì 29 di aprile si protrarrà fino alla fine di giugno, mentre per settembre stiamo lavorando ad un progetto inedito in Italia di una nota pittrice d’oltralpe.

La mostra in breve:
Kim Dorland e MP & MP Rosado. Woodworms
a cura di Maria Chiara Valacchi
Cabinet
Rinaldo Rigola 1, Milano
Info: spaziocabinet@gmail.com
Inaugurazione giovedì 29 aprile 2010 alle ore 18.30
29 aprile – fine giugno 2010

In alto da sinistra:
MP & MP Rosado, Fetiche, 2007. Veduta installazione da Federico Luger, Milano
Kim Dorland, Grey dress, 2007, olio e acrilico su tavola, cm 112×90

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