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VICENZA | Palladio Museum | 19 settembre 2015 – 28 marzo 2016

La mostra al Palladio Museum di Vicenza mette a confronto due diverse personalità che, separate da poco più i due secoli, hanno mutato con le loro idee e concezioni il proprio tempo e le sue convenzioni, dandogli una svolta determinante. Da una parte troviamo il grande architetto Andrea Palladio (1508-1580), dall’altra Thomas Jefferson (1743-1826): un artista italiano divenuto modello per il terzo presidente degli allora neonati Stati Uniti, uno dei padri fondatori dell’America.

Thomas Jefferson, Virginia State Capitol, Richmond, Virginia, United States © Filippo Romano

Per la prima volta in Europa un’esposizione prova a tracciare una linea di analisi sulle visioni di Jefferson che, nel dare forma e regola alla nuova grande nazione nascente, scelse di attenersi ai principi di razionalità e bellezza. Fu lui che contribuì a dare un volto, preciso ed identitario, alla neonata confederazione attraverso l’arte, l’architettura e il disegno del territorio, attingendo dai canoni della classicità greca e romana e dal Rinascimento italiano.
Se per le campagne a “reticolo” l’esempio era il castrum romano, per le nuove architetture la classicità “moderna” di Palladio fu esempio imprescindibile. Come per la Casa Bianca, celebre residenza dei presidenti americani, divenuta icona di un potere democratico e repubblicano di un paese che ha ottenuto la propria indipendenza combattendo per affrancarsi da un regime monarchico.

Thomas Jefferson, progetto per Rotunda (facciata), © University of Virginia, Charlottesville, VA

Jefferson fu in assoluto colui che ha maggiormente espresso il gusto palladianista a stelle e strisce; visionario e pragmatico, fine intellettuale e uomo concreto, in questo progetto espositivo si svela e racconta con le sue collezioni d’arte, i progetti di architettura, i sogni, ma anche le sue contraddizioni.
Il museo di architettura vicentino espone disegni, sculture, libri preziosi, modelli di architetture, video e multimedia che, unite alle 36 fotografie di Filippo Romano della campagna fotografica realizzata appositamente in Virginia la primavera dell’anno passato, ci guidano alla scoperta e al racconto di un uomo eccezionale, convinto assertore del ruolo fondamentale dell’architettura per definire e migliorare il mondo.
Conoscitore profondo dell’Europa – utile il suo lavoro di ambasciatore nel vecchio continente – portò in patria quei canoni con cui definì, ad esempio, il volto degli edifici del potere americano, il Campidoglio della città di Richmond, o il prototipo dei campus universitari con la sede dell’Università della Virginia.
Thomas Jefferson vedeva in Palladio il più fulgido esempio da seguire, era per lui the Bible, la Bibbia: era il traduttore dell’architettura antica adeguata al canone e all’uso moderno, fu il creatore delle Ville, esempi amati dai grandi proprietari terrieri delle campagne americane.

Thomas Jefferson, Virginia State Capitol, Richmond, Virginia, United States © Filippo Romano

Privilegiati che si avvalevano però della schiavitù. Jefferson, lui stesso proprietario di schiavi, nella Dichiarazione d’Indipendenza cita, con gli altri padri fondatori, tre diritti fondamentali: vita, libertà e “ricerca della felicità”. Validi solo per  bianchi, una contraddizione profonda per una mente illuminata come la sua.
Il percorso espositivo resta avvincente e stimolante, facilitato dalla app gratuita che, con la voce dei curatori, guida lo spettatore, attraverso il proprio smartphone, alla scoperta dei suoi contenuti e dei suoi capolavori.
Il progetto è stato condiviso con il Canadian Centre for Architecture di Montreal che lo scorso anno ha ospitato il progetto fotografico Found in Translation: Palladio-Jefferson. A narrative by Filippo Romano.
La mostra è, inoltre, dedicata alla memoria del professor Mario Valmarana, indimenticato docente alla University of Virginia, che impegnò gli studi di una vita per cercare quelle connessioni che uniscono il Veneto di Palladio alla Virginia di Jefferson.

Thomas Jefferson e Palladio. Come costruire un mondo nuovo
a cura di Guido Beltramini e Fulvio Lenzo
allestimento mostra di Alessandro Scandurra
con il sostegno di Regione del Veneto e Fondazione Cariverona
in collaborazione con Fondazione Canova (Possagno) e Stiftung Bibliothek Werner Oechslin (Einsiedeln)
progetto in comune con Canadian Centre for Architecture (Montreal)
consiglio scientifico presieduto da Howard Burns (Scuola Normale Superiore di Pisa) con James Ackerman (Harvard University), Bruce Boucher (University of Virginia), Travis C. McDonald (Corporation for Jefferson’s Poplar Forest), Damiana Paternò (IUAV Venezia), Mario Piana (IUAV Venezia), Craig Reynolds (University of Virginia)
catalogo bilingue italiano-inglese Officina Libraria 

19 settembre 2015 – 28 marzo 2016
Inaugurazione 23 settembre 2015 ore 18.00 

Palladio Museum
Palazzo Barbarano
Contra’ Porti 11, Vicenza 

Orari: da martedì a domenica ore 10.00-18.00
Ingresso intero €10.00; ridotto €7.00; scuole €4.00; family €12.00 

Info:
 +39 0444 323014
accoglienza@palladiomuseum.org
www.palladiomuseum.org

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